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2013 09 19 Siria: Maalula martirio del giovane Sarkis. Laos: perseguitati perché cristiani

Fonte:
CulturaCattolica.it

Siria. Maalula: la morte "in odium fidei" del giovane Sarkis

Soldati dell'esercito regolare sono entrati a Maalula, il villaggio cristiano attaccato nei giorni scorsi e preso da gruppi islamisti. Secondo fonti locali contattate dall'agenzia Fides, ai soldati si sono affiancati giovani cristiani del villaggio che sono sotto il fuoco dei cecchini, appostati nelle case. L'impresa di liberarlo dalle ultime sacche di resistenza si preannuncia molto ardua, per la struttura stessa del villaggio, dove le case sono arroccate sulle pendici della montagna. Per i cristiani di Maalula, è già “terra di martiri”. Grazie a una testimone oculare, una donna cristiana (anonima per motivi di sicurezza), attualmente in ospedale a Damasco, all'agenzia Fides ha ricostruito nel dettaglio la sorte dei tre cristiani uccisi a Maalula. Le loro esequie si sono celebrate il 10 settembre a Damasco, nella cattedrale greco-cattolica, in una celebrazione presieduta dal patriarca melkita Gregorio III Laham, alla presenza di vescovi di altre confessioni. Secondo quanto racconta a Fides la donna, i gruppi armati sono penetrati il 7 settembre in molte case dei civili, distruggendo e terrorizzando, colpendo tutte le immagini sacre. In una casa vi erano tre uomini greco cattolici Mikhael Taalab, suo cugino Antoun Taalab, Sarkis el Zakhm, nipote di Mikhael, e la donna, loro parente, che racconta l'episodio. Gli islamisti hanno intimato a tutti i presenti di convertirsi all’islam, pena la morte. Sarkis ha risposto con chiarezza: “Sono cristiano e se volete uccidermi perchè sono cristiano, fatelo”. Il giovane è stato ucciso a sangue freddo, con gli altri due. La donna è rimasta ferita ed è salva per miracolo, in seguito condotta in ospedale a Damasco. “Quello di Sarkis è un vero martirio, una morte in odium fidei”, dice a Fides suor Carmel, fra i cristiani di Damasco che assistono gli sfollati di Maalula. I presenti al funerale erano molto commossi. Oggi gli sfollati di Maalula, in maggioranza a Damasco, rimarca la suora, “chiedono solo di poter tornare alle proprie case, in pace e sicurezza”. Secondo quanto appreso da Fides, i religiosi, uomini e donne, tuttora presenti a Maalula, sono sani e salvi. Le suore greco ortodosse del convento di Santa Tecla sono state “assediate” e sono rimaste nella paura per diversi giorni, mentre i gruppi armati minacciavano di fare irruzione nel convento. Dalle strutture sono state rimosse le croci e molte case dei civili sono state saccheggiate.
Radio Vaticana 12 09 2013

Laos, famiglie cristiane nel mirino delle autorità

Perseguitati perché cristiani: avviene anche in Laos. AsiaNews racconta la storia di 11 famiglie – una cinquantina di persone in tutto – cacciate dalle loro terre nel villaggio di Nongdaeng (provincia di Bolikhamsai) il 30 agosto scorso, colpevoli di aver abbracciato una “religione straniera” legata a “potenze occidentali” considerate distruttive per l’unità nazionale. A queste persone, che hanno rivendicato il diritto della libertà religiosa sancito, almeno formalmente, dalla Costituzione laotiana, sono stati concessi tre giorni per abiurare e tornare a professare la religione tradizionale del luogo, cioè l’animismo. Tale ultimatum, secondo la denuncia dell’Human Rights Watch for Lao Religious Freedom, scadeva il primo settembre scorso e ora si teme che ci siano ripercussioni anche violente contro queste famiglie. Nel Laos la presenza cristiana è pari al 2% della popolazione locale, di cui lo 0.7% è costituita da cattolici.
Radio Vaticana 14 09 2013

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