Caro Danilo, non ti conosco, se non per quello che scrivi in questo tuo libro. Molte sono le circostanze che racconti, molti i giudizi sulla sua storia e su coloro che hai incontrato, molte sono le domande che nascono da queste pagine. Su alcuni punti sarà necessario discutere, domandare, approfondire, forse correggersi. Certo questa tua è la testimonianza di una grande sofferenza, e però, di più, della gioia di essere stato afferrato dalla misericordia di Dio, che chi ha strappato alla menzogna e all’azione inumana che il mondo radicale ha portato nella nostra vita e nella nostra società. Sei stato afferrato attraverso un incontro, con Lydia, che ti ha aperto degli orizzonti nuovi e ha ridato al tuo cuore quel respiro che gli era egli è naturale. Nel tuo libro tu testimoni quella terribile congiura contro Cristo e la sua Chiesa, che ha portato frutti velenosi contro l’uomo di oggi. Sono purtroppo terribilmente chiare le parole di Emma Bonino (“Io posso essere una ammiratrice di quel cristianesimo delle origini, il cristianesimo costantiniano, perché esso ha costruito, piaccia o no, l’edificio dell’Europa; non è l’unico linguaggio, ma certamente è uno dei linguaggi fondanti della nostra eredità. Credo però che oggi questo cristianesimo abbia esaurito la sua carica vitale, storica”). E sappiamo che un progetto egemonico vorrebbe elevarla a dignità statuali, da cui portare più efficacemente l’attacco alla cultura umanistica che la fede cristiana ha portato nel mondo. Carissimo, ha esperimentato sulla tua pelle è quanto il male sia vendicativo, e quanto le parole come libertà, rispetto e diritti si possano facilmente capovolgere nel loro contrario quando sono staccate dal contesto religioso che le ha generate (la rivoluzione francese insegna). Auguro a te di poter continuare nella testimonianza alla verità, anche quando significa smascherare la menzogna (così spesso diffusa anche dai mass media, di ogni tendenza) pagandone tutte le conseguenze. Non a caso Benedetto XVI, a proposito del relativismo, ha usato il termine “dittatura”: oggi vediamo che chi si oppone al moralismo violento dei “maitres à penser”, perde ogni diritto. E intorno a lui si fa - facilmente - terra bruciata. Ti auguro di continuare la tua battaglia per la verità, di vedere riconosciuti i tuoi diritti, di poter creare una trama di relazioni e di amicizie perché possa trionfare il bene, la verità, e i più deboli non abbiano a soccombere (e sappiamo bene, quando parliamo dei più deboli, che cosa intendiamo). + Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro |