Orwell, George - 1984
Il Grande Fratello vi guarda o della parodia di Dio- Autore:
- Fonte:
IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA: questa la scritta, sottostante ad un’immagine gigantesca ed enigmatica, che segue con il suo sguardo impietoso e indagatore ogni minimo gesto degli abitanti di Oceania il mondo allucinante nel quale vive Winston Smith, il protagonista di “1984” il fortunato romanzo di George Orwell.
Fin dalle prime righe si respira l’atmosfera opprimente e insopportabile della mancanza di libertà, della solitudine e della menzogna sistematica, che si esprime impudentemente a lettere cubitali per ogni dove con una scritta tanto più terribile in quanto incomprensibile: LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ, L’IGNORANZA È FORZA.
Tutto in questo mondo è finalizzato al controllo non solo dei gesti, ma addirittura dei sentimenti dei cittadini: le impietose telecamere sono infatti sempre in agguato anche a cogliere un’espressione appena annoiata, sintomo inequivocabile di uno psicoreato.
Tutta la giornata è scandita in ogni secondo da impegni di lavoro o di riposo rigorosamente programmato e ogni angolo, persino della casa, è continuamente sotto il controllo silenzioso e minaccioso di telecamere onnipresenti.
L’aspetto più drammatico di questo mondo allucinato e allucinante è la parodia di un mondo in cui “nulla era illegale, poiché non c’erano più leggi” … in realtà vi è un’unica inesorabile legge: quella di amare l’odiato Grande Fratello.
Il partito al potere, che si esprime appunto con la presenza opprimente del Grande Fratello, non si accontenta di fagocitare tutto il tempo dei suoi sudditi, ma vuole addirittura essere amato.
E’ davvero la parodia del Dio cristiano che gradisce l’amore di uomini da Lui creati liberi; qui invece si riesce ad ottenere l’amore dei cittadini con le più spaventose torture che arrivano a piegare la volontà stessa e le capacità intellettive … basti pensare che il protagonista avrà un po’ di tregua, dopo giorni di umilianti e debilitanti torture, solo nel momento in cui dirà, con totale persuasione, che le dita di una mano sono quattro e non cinque…
Il metodo usato dal partito al potere per la progressiva e sistematica distruzione della dignità e libertà dei cittadini non trascura nessun elemento: il programmato isolamento in una solitudine senza possibilità di dialogo vero con alcuno; il sospetto inevitabile nei confronti si qualsiasi rapporto umano, e quindi la negazione dei sentimenti; la distruzione del passato, ricostruito sapientemente, grazie ad una poderosa macchina burocratica, ogni giorno in base alle esigenze della propaganda del partito; la distruzione della memoria storica e delle testimonianze del passato; e soprattutto l’impoverimento progressivo della lingua (che darà origine alla neolingua) in modo da impedire l’espressione di ciò che più sta a cuore per mancanza di terminologia adeguata.
Tutto ciò si può leggere in questo romanzo scritto nel 1948 e considerato per molti aspetti fantascientifico… almeno fino a venti anni fa.
Ora sembra sempre più terribilmente attuale.