Giannini, Saverio - L'Uomo Sole
È l’aver reso le proprie fragilità ponte per la fragilità altrui che l’ha reso fecondo. I risultati che lui ottiene, se da un lato danno fastidio alle forze del male, che qua prendono le forme dei bulli, ma nei mandatari rimangono occulte, come nella realtà, sono dovuti al suo farsi dono agli altri: empatia, come ama definirla il suo autore.- Autore:
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L’Uomo Sole è un bel romanzo di formazione di Saverio Giannini, che della sua passione educativa, ne ha fatto una professione. Quando si inizia a leggere si viene sprofondati nella più grande oscurità di un’esistenza colma di sofferenza. Il protagonista, Samuel, è un ragazzo dell’ultimo anno del liceo, bullizzato e con una situazione disastrosa a casa. Non è solo il protagonista ma il narratore in presa diretta, quindi noi siamo invitati a calarci nei suoi panni, nelle sue sensazioni, nella sua camera, che diventa il rifugio dalla realtà. Ogni capitolo è introdotto ed accompagnato da una strofa significativa delle sue canzoni preferite. Questo ragazzo che vede, sente e ascolta, pur non sperimentando amore su di se, è immagine di apertura alla vita. La vita, da parte sua, non sembra riservargli alcunché. In classe lo vediamo alle prese con l’arrivo di un ragazzo autistico, che viene bullizzato più di lui: è l’unico a guardarlo con premura, a preoccuparsi per le sue difficoltà di relazione con la realtà, a legarsi a lui e a cercare, nel difficile rapporto con il padre, di aiutarlo. È un primo timido tentativo, una piccola candela accesa nella notte del dolore e dell’indifferenza umana. Su questo substrato di oscurità che sembra impossibile dileguare, si sviluppa provvidenzialmente una storia di luce. È il sole il primo personaggio che in una cava di bauxite, il luogo preferito di Samuel, incomincia a rischiarare la vicenda: a causa di una potente insolazione, che lascia quasi tramortito il nostro sfinito eroe, egli fa la conoscenza con un personaggio misterioso, un anziano signore che lo soccorre e gli svela l’avvenimento di un miracolo. Questo episodio che rispetto a ciò che viene prima, molto prosastico e quotidiano, ci fa quasi entrare in una favola, è un’inconsapevole lettura di fede della realtà: quello che poteva essere un danno, l’insolazione, diventa risorsa, ossia i presunti super poteri che faranno di lui l’Uomo Sole. A questa rivelazione Samuel non crede, e pensando ad un bluff del vecchio se ne va indignato. La realtà però incomincia a mandare segnali di conferma: prima due ragazzi, come meteore, compaiono nella vita solitaria di Samuel e, senza che lui dica niente, ma semplicemente ascoltandoli, questi si partono da lui con nuova carica e nuova speranza. Poi, ancora scioccato da queste esperienze si imbatte nell’incontro della sua vita, la ragazza che aveva sempre desiderato, che non deve neanche corteggiare. Con lei inizierà un percorso che dall’amore va all’aiuto fraterno e alla scoperta di una missione comune nella condivisione dei talenti. Nell’ascesa di luce e vita nel romanzo compaiono però le ombre di chi non vede di buon occhio il fiorire del bene, della vita e il riscatto sociale. In una notte carica di progetti per una crescita nel bene, Samuel è fermato da uno sconosciuto e picchiato a sangue. È ancora una volta l’anziano personaggio dell’inizio, che lo soccorre, chiamando l’autoambulanza, e gli svela che i suoi super poteri, di cui ormai Samuel è certo, sono in verità un bluff. È l’aver reso le proprie fragilità ponte per la fragilità altrui che l’ha reso fecondo. I risultati che lui ottiene, se da un lato danno fastidio alle forze del male, che qua prendono le forme dei bulli, ma nei mandatari rimangono occulte, come nella realtà, sono dovuti al suo farsi dono agli altri: empatia, come ama definirla il suo autore.
In breve un romanzo da bersi e da cui lasciarsi accompagnare sulle note delle canzoni proposte e interpretate, per farne un cammino di guarigione delle personali ferite.