Donna D'Oldenico, Giovanni - Miserere

Lindau 2021 - Un delinquente, reo confesso, ottiene grazia e gloria condividendo il patibolo con un innocente condannato ingiustamente. Il primo santo della storia, l'unico canonizzato direttamente da Cristo, è un ladro.
Autore:
Vitali, Maurizio
Curatore:
Leonardi, Enrico
Fonte:
CulturaCattolica.it
Vai a "Scaffali"

Ho riletto “Miserere” avvicinandosi il Venerdì Santo. E’ accaduto quasi per caso: non l’avevo programmato. Forse è accaduto per Grazia. Il “buon ladrone” sulla croce accanto a Gesù è colpito dalla parola più impossibile per l’uomo: perdono: “Padre perdona loro...” Rilegge la vita intera, - gli affetti, gli errori, le vigliaccherie, gli slanci e la cadute - alla luce di questo misterioso sovrumano abbraccio, che arriva a desiderare, invocare. E ottenere. Abbraccio che salva tutto e compie il suo desiderio di felicità: “Oggi sarai con me...”. Ho sempre considerato il “buon ladrone” un dettaglio, non più che una comparsa nella scena della morte di Cristo. E poi chissà perché con l’accrescitivo, “ladrone”? “Miserere” gli rende per così dire giustizia: lo fa essere figura di ognuno di noi, di me; di più: esperienza con cui identificarsi per porsi nel suo stesso atteggiamento di fronte a Cristo incontrato: lasciarsi ferire – fin sulla croce! - dallo stupore , non scandalizzarsi dei propri errori, mendicare il suo abbraccio. Cedere alla sua attrattiva. Riconoscerlo.