La psicopolizia scolastica
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Vi segnalo il profondo e bell'articolo della cara amica Elisabetta Frezza sulla psicopolizia scolastica (QUI), che ha lo scopo di esautorare i genitori, per distruggere la famiglia e, soprattutto, la fede dei nostri figli.
Quello che mi ha colpito dell'articolo e che mi ha fatto ricordare quel grande genio cattolico che è Gilbert Keith Chesterton è il riferimento alla "salute" dei nostri figli, propinata dagli immancabili esperti.
Questo mortifero cocktail di salute ed esperti era già stato smascherato, all'inizio del 900, dal grande apologeta inglese nel suo bellissimo libro "Eugenetica ed altri malanni" ed. Cantagalli, scritto antecedente alla prima guerra mondiale. Ebbene, "salute" & "esperti" era la via privilegiata dell'eugenetica anglosassone da Galton, cugino di Darwin, poi applicata con rigore teutonico da Hitler ed accoliti. Via che porta alla tirannia.
Qualcuno potrebbe sorprendersi o scandalizzarsi dell'accostamento del nazismo alla democrazia, ma dovrebbe leggere Voegelin in "Dall'illuminismo alla rivoluzione" e scoprirebbe che "un accurato studio monografico rivelerebbe che le tecniche di distruzione intellettuale e morale degli esseri umani e l'emergere dei più reconditi sentimenti volgari e più vili, che noi oggi associamo al nazional socialismo e al comunismo, hanno assai poco che non derivi dall'arsenale del progressismo" (nota 175 a pag. 160).
Comunque, quando ci si sposa o si mette al mondo un figlio dovremmo ringraziare Chesterton se né l'uno né l'altro di questi eventi meravigliosi ha avuto bisogno dell'approvazione di esperti (vedi Post Scriptum).
La differenza è che l'odierna eugenetica presente nella scuola riguarda più le menti dei corpi, in una sorta di lavaggio del cervello coattamente volontario.
Ecco alcune frasi illuminanti di GKC prese dal suo "Eugenetica ed altri malanni". Vi prego di leggerle con estrema attenzione. Frase introduttiva:
Si tratta di anarchia negli organi di governo. Sono i magistrati - voce della classe dirigente - che non sanno distinguere tra crudeltà e negligenza. Sono i giudici (e le loro docili giurie speciali) che non sanno vedere la differenza tra opinione e denigrazione. E sono gli esperti altolocati e ben pagati che hanno introdotto la prima legge eugenica, il disegno sui deboli di mente, dimostrando di non saper vedere la differenza tra un pazzo e chi pazzo non è.
Questa, tanto per cominciare, è l'atmosfera storica in cui è nata l'eugenetica. Il vero progresso ha con essa lo stesso rapporto esistente tra una ragazza che ride felice e una ragazza isterica che non può smettere di ridere. Ma io ho descritto anzi tutto quest'atmosfera perché è la sola atmosfera in cui era possibile che si proponesse una cosa come la legislazione eugenista.
Ecco l'odierna definizione di salute dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità".
Ed ecco il pensiero di Chesterton, che va dritto al cuore del sistema, lo smaschera e lo demolisce:
Tirannia medica
[…] veniamo a considerare se gli eugenisti abbiano individuato chiaramente una più plausibile autorità pubblica, un qualche apparato di grandi esperti o di grandi prove d'esame, cui si potrebbe affidare questo rischioso potere tirannico. Neanche su questo punto gli eugenisti sono molto precisi; e a dire il vero la grave difficoltà che incontro sempre nel considerare le loro proposte è che essi stessi sembrano non conoscerle. Un qualche atteggiamento filosofico, che personalmente non riesco a collegare all'umana ragione, sembra renderli addirittura fieri del carattere vago delle loro definizioni e dell'incompiutezza dei loro progetti. L'ottimismo eugenico somiglia, mi pare, alla confusa e ipnotica fiducia così comune tra i filodrammatici che all'alzarsi del sipario tutto andrà a meraviglia. Gli eugenisti hanno tutto l'antico dispotismo, ma niente del l'antico dogmatismo. Se sono pronti a riprodurre le segretezze e le crudeltà dell'Inquisizione, almeno non possiamo accusarli di infastidirci con quelle astruse complicazioni di pensiero, con quella logica esatta che angustiava le menti medioevali. Hanno scoperto il modo di armonizzare l'indurimento del cuore con il rammollimento della testa. C'è nondimeno un'idea degli eugenisti, ampia benché vaga, che incontriamo quando tocchiamo il problema di una supervisione generale.
Forse la presentazione migliore di questa idea l'ha fatta l'insigne medico autore del l'articolo in materia comparso nel volume collettaneo curato da Herbert George Wells e intitolato Il grande Stato. Il medico, egli dice, non deve più limitarsi a curare malattie dappoco, bensì essere, cito le sue parole, "the health adviser of the community", il consigliere sanitario della comunità. Lo stesso concetto si può esprimere in modo più semplice e puntuale con la vecchia massima: meglio prevenire che curare. Commentando questa posizione, io dissi che equivaleva a trattare tutta la gente in buona salute come se fosse malata. L'autore ne convenne; aggiungendo però che tutti sono malati. Al che ribatto che se tutti sono malati, lo è anche il consigliere sanitario, e quindi non può sapere come curare quel minimo di malattia. Qui sta la fondamentale fallacia di tutto il discorso della medicina preventiva. La prevenzione non è meglio della cura. Tagliare la testa a un uomo non è meglio che curare il suo mal di capo; non è meglio nemmeno che non riuscire a curarlo. E lo stesso vale se un uomo è in rivolta, sia pure una rivolta morbosa. Togliergli il cuore con la schiavitù non è meglio che lasciargli il cuore, sia pure un cuore spezzato. La prevenzione non solo non è meglio della cura: è peggio perfino della malattia. Prevenzione significa essere invalidi a vita, con l'esasperazione supplementare di godere ottima salute. Chiederò a Dio, ma non certo all'uomo, di prevenirmi in tutte le mie azioni. Ma la forma decisiva e discutibile dell'idea in questione è bene riassunta in quella frase sul consigliere sanitario della società. Sono sicuro che coloro che parlano in questo modo hanno in mente qualcosa di più ampio e illuminante delle altre due proposizioni da noi considerate. Non intendono che decidere spetti a tutti i cittadini, che significherebbe soltanto il vago e dubbio equilibrio presente. Non intendono che decidere spetti a tutti i medici, che significherebbe un equilibrio molto più squilibrato. Intendono la possibilità di trovare alcuni individui che abbiano un programma e una visione coerenti di una nazione sana, come Napoleone aveva un programma e una visione coerenti di un esercito. È pura anarchia dire che tutti devono intromettersi nei matrimoni di tutti. È pura anarchia dire che un medico può sequestrare e segregare chi gli pare. Ma non è anarchia dire che alcuni grandi igienisti potrebbero recintare o limitare la vita di tutta la cittadinanza, come fanno le balie con i bambini. Non è anarchia, è tirannide: e la tirannide è attuabile.
Già, la tirannide è attuabile, diceva Chesterton, che iniziava il suo libro con questa frase celeberrima:
La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno. Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla, specie se il danno è una ferita mortale. Si parla a volte dell'impazienza popolare; ma gli storici seri sanno che molte tirannidi sono state possibili perché gli uomini si sono mossi troppo tardi. Spesso è essenziale opporsi a una tirannide prima che essa prenda corpo. Dire, con vago ottimismo, che il pericolo è solo nell'aria, non è una risposta. Un colpo d'accetta si può parare soltanto mentre l'accetta è ancora in aria.
Anche alla luce dell'articolo di Elisabetta, temo che ora l'accetta della tirannide sia a pochi millimetri, se non già piantata nel cranio. Tirannide spietata, ammantata dall'inganno ottico della democrazia…
San Michele arcangelo, difendici nella battaglia
Andrea Mondinelli
Post Scriptum. Quanto segue è preso dal sommario del prossimo libro del Dr Laughlin, di cui è uscito un estratto in "Social Hygiene", vol. 6.
Dati relativi alla legge dello Stato dell'Indiana, USA
Data di approvazione dello statuto - 9 marzo 1907.
Riferimento legislativo - Capitolo 215, leggi del 1907.
Persone soggette - Detenuti di tutte le istituzioni statali giudicati non passibili di miglioramento, fisicamente e mentalmente, e inadatti alla propagazione, da una commissione medica composta da tre membri.
Agenti esecutivi previsti - Commissione di esperti, consistente di due medici qualificati di riconosciuta capacità, che agiranno insieme al medico regolare dell'istituzione e a un consiglio di amministratori dell'istituzione.
Base della selezione. Procedura - Sconsigliabilità della procreazione e improbabilità di miglioramento delle condizioni mentale e fisica secondo il giudizio della commissione di esperti e del consiglio di amministratori dell'istituzione.
Tipo di operazione autorizzata - "L'operazione per prevenire la procreazione che sarà giudicata più sicura e più efficace".
Motivazione statale - Puramente eugenica.
Stanziamenti disponibili per l'applicazione della legge - In nessun caso l'onorario di consulenza sarà superiore a $ 3,00 per ciascun esperto, da pagarsi con i fondi destinati al mantenimento dell'istituzione.
Dettagli simili, che variano alquanto da Stato a Stato, sono disponibili per tutti gli altri Stati con leggi analoghe.
"Birth Control News", ottobre 1922, p. 4.
N.d.E. Gli eugenisti erano spesso vaghi su cosa intendessero per "inadatti".