L’orribile sacrilegio
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Cari amici,
gli ultimi due post del vaticanista Aldo Maria Valli sono tanto belli quanto edificanti. Mi ha colpito il punto che sta particolarmente a cuore al card. Sarah:
“Un punto sta particolarmente a cuore al cardinale Sarah. Secondo una certa linea teologica, spiega, i testi liturgici trasmessi dalla tradizione, a causa dei loro contenuti, costituirebbero un ostacolo verso un’evangelizzazione efficace, per cui sarebbe il caso di modificarli. Stando a questa linea teologica, tutta la terminologia sacrificale, in particolare, offrirebbe «un’immagine di Dio non credibile per l’uomo attuale o, almeno, molto lontana dalla sua sensibilità». Di qui l’idea di annacquare la dimensione sacrificale così da non provocare nell’uomo di oggi un allontanamento se non addirittura una ripulsa”.
Ritengo che il motivo per cui Sarah è giustamente preoccupato sia spiegato benissimo dal messaggio dato dalla Madonna a don Stefano Gobbi a Rubbio (Vicenza), 31 dicembre 1992. Al di là della fede o meno nei messaggi, bastano i riferimenti biblici:
Il quarto segno è l’orribile sacrilegio, compiuto da colui che si oppone a Cristo, cioè dall’anticristo. Entrerà nel tempio santo di Dio e siederà sul suo trono, facendosi adorare lui stesso come Dio.
“Costui verrà a mettersi contro tutto ciò che gli uomini adorano e chiamano Dio. Il malvagio verrà con la potenza di Satana, con tutta la forza di falsi miracoli e di falsi prodigi. Userà ogni genere di inganno maligno per fare del male”. (2 Ts. 2, 4-9). “Un giorno vedrete nel luogo santo colui che commette l’orribile sacrilegio. Il profeta Daniele ne ha parlato. Chi legge cerchi di comprendere”. (Mt. 24, 15). Figli prediletti, per capire in che cosa consiste questo orribile sacrilegio, leggete quanto viene predetto dal profeta Daniele.
“Va, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate sino al tempo della fine. Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi continueranno ad agire empiamente. Nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le comprenderanno. Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l’abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni”. (Dn. 12, 9-12).
La Santa Messa è il sacrificio quotidiano, l’oblazione pura che viene offerta al Signore in ogni parte, dal sorgere al tramonto del sole. Il sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario. Accogliendo la dottrina protestante, si dirà che la Messa non è un sacrificio, ma solo la sacra cena, cioè il ricordo di ciò che Gesù fece nella sua ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della santa Messa. In questa abolizione del sacrificio quotidiano consiste l’orribile sacrilegio compiuto dall’anticristo, la cui durata sarà di circa tre anni e mezzo, cioè di milleduecentonovanta giorni.
Impressionante, vero?
Vigiliamo su questi abominevoli teologi che vorrebbero modificare le parole della Sacra Liturgia per eliminare la Messa e compiere l’orribile sacrilegio…