Gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati
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La propaganda del Potere è l’oppio dei popoli, e la televisione è la siringa attraverso cui l’oppio viene iniettato. E’ arrivato il momento di disintossicarsi. Spezzate la siringa, spegnete la televisione

Sabato 9 luglio 2016 Rai2 decide di tagliare la scena di un bacio tra due omosessuali presente in un episodio della serie “Le regole del delitto perfetto“, un legal thriller andato in onda in prima serata. Apriti cielo! Scatta immediatamente la reazione della lobby gay, che arriva ad attivare un tam tam mediatico con tanto di hashtag #Raiomofoba. Poi giunge inesorabile la mannaia del Potere che non può tollerare la benché minima opposizione alla dittatura del pensiero unico. Così, in pieno stile da regime totalitario, viene imposta al povero funzionario l’umiliazione di un pubblico “mea culpa” (nella Cina maoista si chiama jiǎntǎo 检讨) con tanto di azione riparatoria. Questo, infatti, il messaggio della direttrice di Rai2 Ilaria Dallatana: «Nessuna censura, ma un eccesso di pudore che ci ha fatto sbagliare e di cui ci scusiamo». Immediato il rimedio. Dopo le scuse, infatti, Rai2 ha annunciato che il legal thriller sarebbe stato ritrasmesso in versione originale il giorno dopo domenica sera 10 luglio, alle ore 21.00.
In questa vicenda appare tragicamente profetica la denuncia che Pier Paolo Pasolini lanciò dalle colonne del Corriere della Sera il 9 dicembre 1973 con quel celebre editoriale intitolato “Sfida ai dirigenti della televisione”. Nessuno ha mai eguagliato la lucidità pasoliniana di quella denuncia nell’evidenziare il ruolo giocato dalla televisione a servizio del Potere. Scrisse, infatti, il discusso regista di Casarsa: «La responsabilità della televisione, in tutto questo, è enorme. Non certo in quanto "mezzo tecnico", ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. È attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere. Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre».
Tornando ai giorni d’oggi, nella penosa vicenda del citato legal thriller Rai2, in realtà, non ha minimamente tenuto conto che in Italia ci sono milioni di cristiani che condividono perfettamente quanto prevede il paragrafo 2357 del Catechismo della Chiesa cattolica: «Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10), la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati».
La Rai, radiotelevisione italiana, ridotta ormai a mero strumento di propaganda del regime, trasmettendo scene di depravazione – anzi di «grave depravazione» come precisa il Catechismo ¬–, ha dimostrato il più assoluto disprezzo per la sensibilità religiosa di milioni di telespettatori cattolici.
A questo punto si impone doverosa una reazione: boicottaggio. Un atto lecito e non violento di resistenza.
Continuare a vedere le trasmissioni della Rai dopo quello che è successo, infatti, rappresenta per un cattolico un atto gravemente immorale. Così come pagare il canone Rai, ovvero dare soldi ad emittenti che trasmettono scene di depravazione, significa per un cattolico compiere un atto gravemente immorale.
Suvvia, spegnete la televisione! Un simile gesto non serve soltanto alla salute mentale del vostro cervello, ma costituisce, soprattutto, un atto di resistenza alla dilagante dittatura del pensiero unico.
La propaganda del Potere è l’oppio dei popoli, e la televisione è la siringa attraverso cui l’oppio viene iniettato. E’ arrivato il momento di disintossicarsi. Spezzate la siringa, spegnete la televisione.