Virus Zika – ONU: allarme pandemia per espandere l’aborto
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Consentire, nei Paesi colpiti da Zika, l'aborto e la contraccezione. È l'appello dell'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ràad Al Hussein: «Le leggi e le politiche che limitano l’accesso a questi servizi dovrebbero essere urgentemente riesaminate in conformità con i diritti umani, al fine di garantire, in pratica, il diritto alla salute per tutti».
Il virus Zika, infatti, è sospettato di provocare microcefalia nei feti delle donne contagiate nel corso della gravidanza. Peccato che di fronte a questo allarme non si dica che i sintomi negli adulti sono simili a quelli di un’influenza e che la trasmissione al feto è una probabilità, non una certezza. Ecco le affermazioni dell’OMS in merito al virus trasmesso dalla zanzara del genere Aedes aegypti: “Attualmente, non si può affermare che esista una correlazione tra il virus Zika e la microcefalia”. Inoltre la microcefalia può essere provocata da varie cause, come le anomalie cromosomiche, la diminuzione di ossigeno nel cervello, l’infezione del feto durante la gravidanza o la malnutrizione grave. Tenendo conto che le aree del Brasile dove più colpisce sono anche aree povere questi fattori non sono da escludere. Non c’è nessun dato scientifico che colleghi il virus alla microcefalia, nessuna indagine epidemiologica.
Anzi in Brasile che è stato il Paese più colpito in America Latina, con più di 1.500.000 persone infettate da Zika, dopo un’indagine approfondita e il controllo individuale di ogni persona infetta i risultati mettono in luce che 404 donne incinte hanno bambini con microcefalia, di cui solo diciassette sono legati al virus Zika, fonti del Ministero della Salute. Anche in Colombia, il secondo paese che ha registrato il più alto numero di infetti da Zika, con 25.645 casi il Presidente Juan Manuel Santos ha dichiarato che tra questi casi 3.177 donne sono incinte ma nessuna presenta un caso di microcefalia.
Con l’aborto per il bambino la morte sarebbe certa. A chi giova? Sicuramente non al bambino e neanche a fermare l'epidemia, visto che il bambino colpito dal virus non rischierebbe di trasmettere la malattia. Gioverebbe a chi vuole introdurre tramite questa “falsa pandemia” l'aborto nei paesi del Sudamerica dove esso è spesso limitato e vietato. Diciamolo: all'Onu non interessa la salute dei sudamericani e tanto meno dei loro bambini. L’Onu in altri casi di epidemie come per Ebola ha reagito con molta lentezza e ha permesso in quel caso la diffusione della malattia che ha provocato migliaia di morti. Non parliamo poi della malaria anch'essa trasmessa da una zanzara come il virus Zika, ma in questo caso nessun allarme nonostante la mortalità altissima . L'Onu sembra più interessata a espandere l'aborto e la contraccezione e anche il virus Zika è un mezzo.
Come dichiarato dalla Chiesa Cattolica Colombiana “alcuni gruppi stanno approfittando della delicata situazione provocata per il virus Zika in alcuni Paesi, particolarmente in Brasile, per intensificare la Campagna in favore dell'aborto”. Il portavoce dell’episcopato ha sottolineato la necessità di dare un forte impulso alle misure di prevenzione. “La priorità - ha detto padre Mercado - deve essere sterminare la zanzara vettore della malattia e non i bambini innocenti”.
A nessuno verrebbe in mente per eliminare una malattia di eliminare gli ammalati, allora perché questo dovrebbe essere fatto coi bambini?
Ancora una volta prevale l’ideologia che vuole diffondere la pratica dell’aborto e cerca di sfruttare qualsiasi espediente per introdurre nuove leggi abortiste in Paesi dove l’aborto non è legale.