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Un presepe «moderno»

Fonte:
CulturaCattolica.it
Riceviamo da un amico questa riflessione a proposito del Presepe allestito in una chiesa

Nessuno sembra notare le evidenti anomalie: la Madonna è rappresentata come una donna di mezza età, la Sacra Famiglia è accampata sotto un albero in mezzo al paese, Gesù non è posto nella mangiatoia ma su una specie di tavolo o tronco, S. Giuseppe è un vecchio omone rugoso, troppo grande rispetto alla sua Sposa, col corpo abbandonato su di una sedia in una posa quasi sgradevole. Nessuno dei due sposi mostra i tratti indispensabili: premura parentale, adorazione del mistero. Niente stella e niente angeli. Sono tanto deluso.
Quando diciamo con leggerezza che il Natale "è una bella tradizione anche per chi non crede" non ci rendiamo conto che così tradiamo il Natale. A furia di interpretazioni figurate (festa dell'amicizia, dei bambini, della neve, della bontà) anche chi si dice credente ha perso di vista cosa sia il Natale.
Il Natale, come tutte le altre feste cristiane, è prima di tutto la rievocazione d'un fatto storico: senza storia la nostra fede non vale nulla e noi siamo i più infelici di tutti gli uomini, come ci ammonisce S. Paolo.
Maria era una ragazza di circa 14 anni quando ha partorito Gesù, perché quella era l'età in cui le donne si sposavano. Non ci sono elementi seri nella Bibbia e nella tradizione per affermare che S.Giuseppe fosse vecchio. Rappresentare S. Giuseppe come un vecchio è una pia copertura che crede di garantire la verginità di Maria ma in realtà così si fa torto sia a S. Giuseppe sia alla Madonna. La mangiatoia ci ricorda che Gesù si è fatto pane, le fasce ci ricordano la Sindone ossia che Gesù sarà ucciso e posto in un sepolcro. Gesù nasce fuori paese (come sarà crocifisso fuori città) ed è adorato dagli esclusi, i rozzi e non-praticanti pastori cui era vietato l'ingresso in paese. Ogni dettaglio del presepio dovrebbe servire a spiegare che Dio lavora nella storia per la nostra salvezza.
Chi fa il presepio deve essere cosciente che ha un incarico pastorale prima che artistico: deve presentare in modo corretto quello che è avvenuto circa 2.000 anni fa quando, mentre Venere, Giove, Regolo, Mercurio e Marte si allineavano nel cielo e suscitavano la curiosità degli astrologi e l'allarme di Erode, Dio ottiene il sì, atteso dall'eternità, di una giovane donna. Maria affronta col suo sposo un viaggio pericoloso costretta dalle ambizioni totalitarie d'un imperatore che s'era proclamato "figlio di Dio" (Ottaviano Augusto). Tutto l'apparato del censimento, espressione del potere dell'uomo sull'uomo, serve a far nascere il vero Figlio di Dio nel luogo predetto da Michea a Betlemme, probabilmente proprio verso la fine di dicembre del 2 a.C.: questo infatti ci suggeriscono i reperti di Qumran e tante coincidenze cronologiche che non vengono mai citate nelle mielose prediche di Natale.
Un presepio impreciso diseduca le persone che piano piano scivolano verso il non credere più e il loro frettoloso "che bello" sta a significare che hanno visto un bel quadretto e nulla più.
Il mondo vuole condurci a trasformare il Natale in una pia leggenda. Non facciamoci ingannare.

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