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Storia di un ragazzo qualunque

Autore:
Michael Pasotto
Fonte:
CulturaCattolica.it
Sono troppo giovane per scrivere un'autobiografia, ma sappiate voglio diventare Santo. Le amicizie, i cambiamenti, le scelte, i progetti di uno come tanti che ha capito cosa può cambiare radicalmente il cuore dell'uomo.

La Fontana è uno dei tanti giornalini parrocchiali, spesso servono a descrivere la vita di una comunità parrocchiale, sono il mezzo con cui il parroco entra nelle case di tutti, a volte sono noiosi resoconti, qualche volta vi si trovano articoli di rara vivacità e allora vale la pena condividerli, perché sono il segno che c'è speranza, non tutto è perduto, se ci sono giovani così. Giovani che sanno raccontare di incontri, amicizie che cambiano la vita di un adolescente. Giovani che vivono la loro vocazione con allegria, non quell'allegria stupida, di chi ride di tutto perché non sa per cosa valga la pena stare al mondo, un'allegria sana, di chi sa, non solo per cosa vale la pena vivere, ma anche morire.

Quando don Vinicio mi ha chiesto di scrivere un articolo per "La Fontana" in cui presentarmi alla comunità di Nova Milanese, il mio primo pensiero è stato: sono troppo giovane per scrivere un'autobiografia! Poi però mi è venuto in mente il mio professore di storia della chiesa in seminario che ci diceva sempre: scrivete molto, perché quando apriranno il vostro processo di canonizzazione gli scritti saranno molto importanti! Ecco allora che mi trovo volentieri a scrivere di me e anzi invito tutti voi che state leggendo a conservare con premura questa copia della Fontana così che, quando il postulatore delle cause dei santi cercherà informazioni su di me, voi possiate fare la vostra parte. Ebbene sì, aspiro alla Santità. Lo dico con un certo orgoglio e anche con un pizzico di presunzione: voglio diventare Santo! Questo desiderio inizialmente era dovuto al fatto che non sapevo in quale giorno festeggiare il mio onomastico, non esiste un San Michael e quindi volevo essere io il primo. Solo più tardi scoprii la fortuna di portare il nome del più forte degli Arcangeli, quindi ora con gioia festeggio il mio onomastico il 29 settembre, anche se in fondo quel l'idea di farmi un onomastico tutto mio non mi ha del tutto abbandonato! Ma la ragione profonda del mio desidero di diventare santo la devo a due persone per me importantissime che ho avuto la fortuna di avere vicino nel momento più incasinato della vita, la pre-adolescenza, e che mi hanno sempre aiutato a puntare in alto, a desiderare di più!
Mi chiamo Michael Pasotto e sono nato a Mariano comense il 19 giugno di cinque lustri orsono. Nei primissimi anni di vita, come il Bambin Gesù, mi sono spostato molto infatti ho abitato a Carugo, a Pontechiasso e poi anche a Seregno per giungere infine alla terra promessa, quella terra dove scorrono latte e miele: la mia amata Giussano! Sugli anni della mia infanzia non mi soffermerei molto, ero il tipico bambino degli anni ’90: occhiali alla Mike Bongiorno, maglioncini imbarazzanti (mamma ti sembrava il caso?!) e Pokemon e Dragonball a go-go! Arrivato alla fatidica tappa della Cresima ho deciso di far parte di quella grande percentuale di ragazzi che dicono di aver finito con quelle cose, ho quindi smesso di frequentare l’oratorio e dai chierichetti mi avevano già cacciato da tempo: mancavo sempre e quando c’ero facevo casino! Ricordo quel periodo del dopo cresima come gli anni più noiosi della mia vita dove il mio stare con gli amici era un insensato girovagare senza meta. Purtroppo quella stessa noia e quello stesso girovagare senza meta lo ritrovo in molti dei miei alunni... per questo mi piacerebbe che leggessero! La mia fortuna è stata proprio incontrare quelle persone che vi dicevo e che ora è proprio il caso che vi presenti: loro sono Roberto ed Eugenio. Il primo è un ragazzo di prima media che prende il pullman alla mia stessa fermata, mi siedo sempre vicino a lui perché è abbastanza simpatico, ma soprattutto perché sono innamorato di sua sorella di terza media, un anno più grande di me (Shhh... non ditele niente che non lo sa!). Giorno dopo giorno scopro che io e Roberto abbiamo un sacco di cose in comune, ma soprattutto, ed è questa la cosa sconvolgente, mi accorgo che a lui interessa davvero di me, che cosa mi piace, che cosa penso! Un anno dopo eravamo già migliori amici, amici con una passione particolare: la politica, eravamo infatti sindaco e vicesindaco del consiglio comunale dei ragazzi! È grazie a Roberto che ho conosciuto, o meglio, rincontrato Eugenio. Robi infatti, piano piano, mi aveva riavvicinato all'oratorio dove ho rincontrato quel prete un po' fuori di testa che tanto mi piaceva quando ero bambino: il mitico don Eugenio! Don Eugenio è il tipico don dell'oratorio un po' paffutello, voce rauca tonante e una quantità infinita di sorrisi, uno di quei tipi che sono in grado di entusiasmare anche i sassi! Inutile dire che mi riconquisto e che durante gli anni dell’adolescenza seppe tirare fuori da quel ragazzino timido e annoiato che ero, un ragazzo pieno di vita ed entusiasmo, che si appassionava a qualsiasi cosa gli venisse proposta: fare il cerimoniere, l'animatore, il coro giovani, aiuto catechista, aiuto allenatore... insomma, passai da una vita in bianco e nero a una vita a colori. E i colori erano quelli del Vangelo. Una grande fortuna di noi ragazzi dell'epoca era di avere un parroco e un don che ci stressavano ripetendoci in continuazione: leggete il Vangelo tutti i giorni, leggete il Vangelo tutti i giorni, leggete il Vangelo tutti i giorni! Ora non so se fu per ipnosi o per convinzione, ma sta di fatto che un bel giorno ho iniziato a leggere il Vangelo tutti i giorni! Questa cosa cambiò radicalmente la mia vita! Giorno dopo giorno mi accorgevo di come il Signore Gesù era realmente presente nella mia vita, giorno dopo giorno le sue parole si sono fatte un varco nel mio cuore e vi hanno versato abbondante Amore. E confrontandomi continuamente con il don e il mio amico Robi ho capito come quell’amore è stato in grado di riconfigurare il mio desiderio di felicità e, ponendolo in un orizzonte di eternità, lo ha trasformato in questa strana voglia di diventare santo, di permettere cioè a quell'amore di attrarmi sempre più a sé. E così, terminata la maturità, ho deciso che il mio futuro non era nel campo della gastronomia, ma che l'unica cosa sensata che potevo fare era fidarmi e scommettere tutto su quell'amore! Gli anni di seminario sono stati un percorso bello e intenso di purificazione del cuore in cui ho capito che non basta lasciarsi amare dal Signore, ma che il bello sta nel diventare amore, bruciare dello stesso fuoco dell'amore di Dio! Non so se una vita intera basti ad arrivare fino a quel punto... quello che so è che il solo desiderarlo e il solo provarci fa si che ogni sera, nonostante i miei limiti, le mie cadute e fallimenti, possa dire che ne è valsa la pena e che quella scommessa l'ho vinta davvero! Ora il Signore, prima di farmi giungere al compimento del cammino seminaristico, mi ha condotto qui a Nova milanese con una grande responsabilità. Me ne ha fatte tante di sorprese il Signore, ma questa proprio non me la sarei mai aspettata! Per questo vorrei esprimere a tutti voi tre grazie: il primo per la calorosa accoglienza; il secondo per l’immensa fiducia che mi avete dato; il terzo per il grande sostegno che mi state dando! Grazie a don Luigi (che da giugno ogni domenica mi presenta a messa!!!) per il suo affetto paterno che grazie alle sue ‘umili origini e mediocri capacità’ sa sempre darmi consigli sapienti. Grazie a don Andrea per il prezioso aiuto in questo periodo di passaggio. Grazie a don Vinicio, don Emiliano e don Fabrizio per il bel rapporto che da subito si è instaurato. Grazie alle madri per il loro prezioso servizio. Ed infine grazie a tutti i ragazzi e giovani, soprattutto agli animatori ed educatori che hanno la pazienza di collaborare con me e con le mie dimenticanze! Non mi rimane che augurare a tutti un buon Santo Natale! Sia Santo perché il mistero dell’incarnazione che stiamo per celebrare riversi in voi l'abbondante Amore che Dio prova per ciascuno! Sia santo perché è proprio quell'amore che può cambiare radicalmente il cuore di ognuno facendo del proprio quotidiano il luogo concreto della salvezza! Dunque... siate santi!!!

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