Condividi:

Eminenza, resti in Vaticano!

Fonte:
CulturaCattolica.it

Dopo più di un anno di battaglie a favore della famiglia, in cui abbiamo evocato la minaccia alla libertà di espressione, dopo l’azione incessante dei Giuristi per la Vita e di alcuni parlamentari coraggiosi, ecco che sembra che anche un certo mondo editoriale si stia muovendo. È il caso della San Paolo che ha appena pubblicato tre interessanti libri sull’argomento.
Mi riferirò in particolare al libro di Marguerite A. Peeters, IL GENDER. Una questione politica e culturale, la cui prefazione è affidata al Card. Robert Sarah, indicato come Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, ma ora Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti.
Riporto alcune chiare affermazioni, nella consapevolezza che quanto qui affermato potrà essere censurato se il famigerato ddl Scalfarotto diventerà legge della nostra Repubblica.
Ascoltate:

«Secondo l’ideologia gender non esiste una differenza ontologica tra uomo e donna. L’identità maschile o femminile non sarebbe insita nella natura, nella realtà, ma sarebbe unicamente da attribuire alla cultura: sarebbe il risultato di una costruzione sociale, un ruolo che gli individui interpretano mediante doveri e funzioni sociali. Secondo i suoi teorici, il gender è performativo e le differenze uomo-donna sono soltanto oppressioni normative, stereotipi culturali e costruzioni sociali che bisogna decostruire per raggiungere la parità tra uomo e donna.
In nome della libertà e della parità, le battaglie ideologiche gender obbediscono a esigenze individualistiche e soggettivistiche che mirano a organizzare la società senza rispettare la differenza sessuale. Anche i tecnici di questa teoria e le potenti lobby che si rifanno ad essa si battono in favore di una indifferenziazione dei sessi che chiamano “neutralità sessuale”: un fluido magmatico che mischia confusamente cose astratte ed è messo in movimento come fosse una nuova utopia di “liberazione del desiderio”, falsamente portatrice di una felicità universale. Lavorano allo smantellamento di quello che chiamano il “sistema binario” uomo-donna.
Come potete osservare, siamo di fronte a una rivoluzione che cerca di ribaltare l’ordine della creazione dell’uomo e della donna come Dio l’ha concepito sin dalle origini nel suo disegno di amore eterno. Portata avanti dall’Occidente, questa rivoluzione si sviluppa in maniera subdola, nell’assenza quasi totale di dibattito pubblico. Le conseguenze sono di una gravità estrema. Non riguardano soltanto le scienze mediche, umane e sociali: le ricadute distruttrici potrebbero diventare sempre più evidenti nella vita concreta delle persone individuali e delle società, ovunque viviamo. Il gender consolida oggi le sue fondamenta e guadagna sempre più terreno. Un modo diverso di considerare il matrimonio, la famiglia, l’amore, la dignità umana, i diritti e la sessualità in una prospettiva essenzialmente soggettivistica si radica progressivamente e solidamente in Occidente, e tende a espandersi nel resto del mondo. La teoria gender sta passando a un livello superiore, decisivo, trasformandosi in teoria queer. Passa cioè a una volontà di «destabilizzazione identitaria e istituzionale generalizzata» perché la teoria queer, spiega Marguerite A. Peeters, «non si ferma alla decostruzione del soggetto: si interessa soprattutto alla decostruzione dell’ordine sociale. [...] Si tratta di seminare il dubbio sulle tendenze normative dell’ordine sessuale, di introdurre il sospetto circa le “restrizioni dell’eterosessualità”, di cambiare la cultura», di demolire le regole convenzionali.
[…] Se i cambiamenti sovversivi promossi dal gender non smettono di espandersi, le nostre civiltà potrebbero in effetti perdere il senso di ciò che l’umanità è e infine «scomparire, non a vantaggio di un mondo perfetto, ma in una caduta verso la barbarie» e il totalitarismo.
Ciò che rende la battaglia ancora più ardua e difficile è che la rivoluzione culturale arriva oggi, in modo significativo, a disattivare il legame vitale che deve esistere tra diritto e verità, diritto e bene, diritto e centralità della persona umana nella società. I diritti dell’uomo sono oramai sottomessi a interpretazioni procedurali e al diktat dei falsi consensi. Una volta conclamati, questi consensi possono essere evocati per far adottare convenzioni internazionali che diventano leggi negli Stati che li hanno ratificati. […] Diventa necessario, oggi, sforzarsi con una certa urgenza di riconciliare il diritto con il matrimonio e con la famiglia che sono un bene comune dell’umanità. Il matrimonio e la famiglia precedono il potere politico, che ha l’obbligo di rispettarli nella loro struttura umana universale. Quando cercano di smontarli in maniera sistematica, quando li snaturano rimpiazzandoli con le unioni civili, quando, in nome dell’ideologia gender, ridefiniscono le coppie, il matrimonio, la famiglia, i discendenti per privilegiare l’omosessualità e la transessualità fanno perdere all’umanità il senso della realtà e la ragione delle cose e contribuiscono alla creazione di una cultura suicida. È semanticamente improprio assegnare alle coppie omosessuali i termini “matrimonio” e “famiglia”, che implicano sempre e soltanto il rispetto della differenza sessuale e l’apertura alla procreazione. L’omosessualità altera la vita coniugale e familiare. Non può essere un riferimento educativo per i bambini. Li danneggia e li rovina in profondità e in maniera irreversibile. E privare un bambino di un padre e una madre è una violenza inaccettabile. […]
I Paesi occidentali ci hanno abituato all’instabilità delle loro idee e alla costruzione di ideologie alienanti e passeggere come furono il marxismo e il nazismo. L’esportazione delle loro ideologie nel corso della storia ha da sempre causato gravi danni all’umanità. Il pensiero africano non può lasciarsi colonizzare di nuovo. Dopo la schiavitù e la colonizzazione si sta cercando ancora una volta di umiliare e distruggere l’Africa imponendole il gender. È fondamentale che gli africani non si facciano privare della loro saggezza e della loro prospettiva antropologica che basano il matrimonio e la famiglia esclusivamente sulla relazione tra un uomo e una donna. La filosofia africana proclama senza indugi: l’uomo non è nulla senza la donna, la donna non è nulla senza l’uomo, ed entrambi non sono nulla senza un terzo elemento che è un figlio. Un figlio è il dono più grande e più prezioso di Dio. È l’espressione più sublime della generosa fecondità dell’amore e del dono reciproco degli sposi.»

Eminenza, stia ben attento, ché il clima politico e culturale nel quale viviamo si avvicina alla intolleranza e al totalitarismo del «pensiero unico». Il Vaticano gode ancora della extraterritorialità! Sarà un buon rifugio!

Chi è Marguerite A. Peeters

Il gender. Una questione politica e culturale

Preleva la Prefazione del Card. Sarah
Vai a "Ultime news"