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La «Buona Scuola»

Autore:
Bruschi, Franco
Fonte:
CulturaCattolica.it
Abbiamo pubblicato un articolo di riflessione sul progetto del Governo, che vi riproponiamo, e vi indichiamo le proposte fatte sul sito de «La Buona Scuola», nella speranza che le nostre preoccupazioni contribuiscano a una trasformazione in meglio del cammino scolastico italiano.

Io trovo che la proposta del governo non si discosti molto dai discorsi che ogni giorno sentiamo fare dal presidente del consiglio: slogan che cercano di accalappiare la simpatia degli elettori, promesse altisonanti (cambieremo la scuola come mai nessuno ha fatto), interventi magici (es. la digitalizzazione della scuola), tutti tesi a non affrontare il problema di fondo della scuola (il soggetto educante) e le conseguenze che ne derivano, prima fra tutte la libertà di scelta da parte di genitori e studenti degli insegnanti della scuola sulla base della enunciazione e presentazione di una proposta educativa/formativa e la libertà di scelta della scuola in quanto più corrispondente alle proprie esigenze e domande educative. Appaiono molto generici anche i criteri di assunzione e di valutazione del merito degli insegnanti. Nessuno si vuole assumere la responsabilità di valutare come e che cosa uno insegna e allora si preferisce riferirsi ai corsi di aggiornamento frequentati o alle attività aggiuntive all’insegnamento svolte, esperienze che qualificano solo in minima parte il lavoro di un insegnante. Non parliamo poi del cambiamento delle discipline insegnate, come se il problema della qualità di quel che offri dipendesse dai “nuovi prodotti” presenti sulla “scaffale” scuola. Il cambiamento della scuola non può esser nè il frutto di una magia, nè di un intervento miracoloso, scandito da slogan roboanti, ma può scaturire solo dalla decisone di un lungo e complesso lavoro, che deve partire dalle basi di una esperienza educativa, prima fra tutte quella dell’attore dell’educazione, un soggetto che può creare o distruggere un modo di essere più umano dei ragazzi che gli sono affidati, che può aiutare i ragazzi a entrare nella vita e nella realtà da protagonisti o contribuire a creare un mondo di scettici e alienati.

Il governo non pensa che sia finalmente venuto il momento che all'inizio di un nuovo anno scolastico ciascun docente presenti ai genitori e agli studenti delle superiori la propria proposta educativo-formativa e che gli utenti della scuola possano scegliere di condividere il cammino di un anno con chi ha presentato la proposta che appare più corrispondente alla propria esigenza di crescita, ai propri desideri e domande? Il governo non ritiene che sia venuto il momento che anche in Italia genitori e studenti possano scegliere la scuola che appare più rispondente alle esigenze educative dei bambini, dei giovani, della famiglia? Senza dare una risposta concreta a queste domande difficilmente la scuola italiana potrà cambiare e divenire un punto di riferimento per le nuove generazioni.

Ed ecco le nostre osservazioni:


  • Che cosa hai apprezzato del piano "La Buona Scuola"?

Nei 12 punti de "La buona scuola troviamo indicazioni come: mai più precari nella scuola;basta supplenze; qualità, valutazione e merito delle scuole e dei docenti; formazione e innovazione del personale; la scuola digitale; l'alternanza scuola lavoro; l'autonomia scolastica; maggior spazio a determinate discipline: Si tratta di obiettivi importanti e condivisibili che potrebbero favorire una sburocratizzazione dell'istituzione scolastica, lo snellimento delle procedure, una modernizzazione e una nuova regolamentazione dell'attività scolastica. Uniti alla necessità che la scuola del futuro sia in grado di fornire maggiori e più approfondite competenze e abilità agli studenti, ci troviamo di fronte a obiettivi impegnativi e pienamente condivisibili.
  • Che cosa critichi del piano "La Buona Scuola"?

La domanda che sorge è: ma la "buona scuola" è prima di tutto uno scuola senza precari, senza supplenti, in grado di fornire maggiori competenze e abilità, è una scuola digitalizzata, che tolga ore ad alcune discipline per aggiungerle ad altre? La situazione in cui vive la scuola italiana è drammatica, non solo per l'aumento di episodi di bullismo e di violenza, per la diffusione della droga, per il mancato completamento dell'obbligo scolastico, ma per il disagio, la noia, la confusione in cui vivono moltissimi ragazzi che non trovano nella scuola un vero e profondo interesse alla loro umanità, alla loro crescita, all'educazione della capacità critica,di giudizio. Se non ci si pone di fronte a questi problemi e non si cerca di affrontarli, non avremo mai una vera riforma della scuola. La domanda di senso è la domanda più o meno consapevole dei giovani che chiedono di incontrare dei "maestri" di vita prima che dei competenti e per questo non bastano i corsi di aggiornamento.
  • Che cosa manca nel piano "La Buona Scuola"?

La scuola è un rapporto fra giovani e adulti, si regge sul soggetto dell'educazione.La prima riforma è quella del soggetto educante:occorrono adulti che desiderino educarsi, imparare e ambiti in cui avvenga la comunicazione reciproca dell'esperienza, che aiutino ad approfondire le ragioni di quel che si insegna e indichino la strada per rispondere ai problemi e alle domande dei giovani. Il governo non pensa che sia venuto il momento in cui all'inizio di un nuovo anno scolastico ciascun docente presenti ai genitori e agli studenti delle superiori la propria proposta educativo-formativa e che gli utenti possano scegliere di condividere il cammino di un anno con chi ha fatto la proposta più corrispondente alle proprie esigenze di crescite e alle proprie domande o attese? Non ritiene che sia urgente che anche in Italia genitori e studenti possano scegliere la scuola (statale o paritaria) che appare più rispondente alle esigenze educative dei bambini, dei giovani e delle famiglie?

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