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Perché vi dis-turba così tanto Gesù?

Fonte:
CulturaCattolica.it
«Non recidere, forbice, quel volto, / solo nella memoria che si sfolla, / non far del grande suo viso in ascolto / la mia nebbia di sempre»
(Eugenio Montale)

Non recidere, forbice, quel volto. Che sia salvato dalla nebbia che avvolge le nostre giornate affollate, la nostra vita distratta.
E’ morto un bambino di nove anni, oggi, nella chiesa di San Policarpo a Nairobi. Saltato in aria, dilaniato non dalla follia di un folle, no (…troppo facile liquidare così la notizia, l’ennesima…).
I bambini in chiesa sono pericolosissimi. Il loro sguardo disarmato disarma. Fa più paura di un mitra. Di una bomba. Di cento divise.
Perché vorremmo essere come loro: semplici come loro, puri come loro. La nostra mano nella mano di qualcuno che ci ama. Entrati in quel luogo, bambini tra bambini, ad incontrare non la legge, non un libro, non una pietra, non le spoglie di un profeta. Gesù, Figlio di Dio. Incarnato e uscito dal ventre di una donna. E poi bambino come loro, amato come loro. Morto per loro e per tutti e con le braccia spalancate in quella croce come a parare i dardi della vita. Ad abbracciare il dolore di chi resta, quando una granata fa fuori una vita.
E’ l’odio dei grandi che invidiano il cuore buono dei piccoli. Hanno paura che resti così, uguale, dentro il petto di quei bambini che diventeranno uomini.
Non recidere, forbice, quel volto. Il suo viso è in ascolto.
Perché, ancora e ancora e ancora, il vostro odio nelle nostre chiese cristiane, in questa chiesa a Nairobi, nella Juja Road. Perché? Perché durante la messa che è – lei – sacrificio di Cristo? Perché alla messa dei bambini? Perché vi dis-turba così tanto Gesù?
Perché, Gesù, non permettono più che i bambini vengano a Te?
Disarma, lo sguardo disarmato dei bambini. Di quei bambini nella chiesa di San Policarpo a Nairobi. Fa paura. Fa sentire nudi.
E’ lo sguardo che vorremmo sul mondo ma l’abbiamo perduto. E non ci umiliamo per impararlo di nuovo. E’ lo sguardo che ci ricorda che siamo figli teneramente amati. Liberi, non schiavi. Figli di un Dio misericordioso, non giudice. Come quei padri lì accanto, in quella chiesa. In braccio o per mano i loro bambini. Piangono, ora, quei padri. Piangono le madri questo bimbo morto, i loro figli per sempre feriti.
E allora, perché questi attacchi continui alle chiese dei cristiani? Perché dis-turba così tanto Gesù?
Potranno morire tutti, i cristiani. Ammazzati ad uno ad uno. Si potranno far fuori i loro figli ad uno ad uno. Ma è risorto il Cristo che amano. Ha vinto per sempre la morte. Insopportabile.
Allora è ai tabernacoli, è agli altari che occorre mirare. Ai bambini. Non solo per fare scalpore, per far fuggire i loro padri, le loro madri impaurite. Perché nei bambini si nasconde il volto dei Santi. Il volto di Dio.


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