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La profezia di chi difende la famiglia

Fonte:
CulturaCattolica.it

Abbiamo scritto da tempo contro quell’ignobile attacco alla famiglia che vorrebbe fare accettare alla società l’incesto come atto non più moralmente né socialmente riprovevole. E abbiamo denunciato la menzogna di chi propone queste modifiche alla legislazione italiana appellandosi a un malinteso senso di non discriminazione nei confronti dei figli, appunto, dell’incesto.
Ci ha colpito la freddezza con cui questi argomenti sono stati accolti e trattati dai mass-media, quasi che tali posizioni non avessero dignità di notizia. E ci ha lasciati colmi di interrogativi anche la indifferenza di certi ecclesiastici, che, per la loro responsabilità, dovrebbero vigilare proprio per difendere il valore della famiglia nella società. Per questo ci ha dato conforto e speranza quanto il Papa ha detto ai Vescovi francesi, in visita ad limina:

«Vorrei inoltre sottolineare l’interdipendenza esistente tra «il perfezionamento della persona umana e lo sviluppo della stessa società» (Gaudium et spes, n. 25), dal momento che la famiglia «è il fondamento della società» (Ibidem, n. 52). Quest’ultima è minacciata in molti luoghi, come conseguenza di una concezione della natura umana che si dimostra manchevole. Difendere la vita e la famiglia nella società non è assolutamente un atto retrogrado, ma piuttosto profetico, poiché significa promuovere valori che permettono il pieno sviluppo della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio (cfr. Gn 1, 26). Abbiamo qui di fronte una vera sfida da raccogliere. In effetti, «grande è il bene che la Chiesa e l’intera società s’attendono dal matrimonio e dalla famiglia su di esso fondata per non impegnarsi a fondo in questo specifico ambito pastorale. Matrimonio e famiglia sono istituzioni che devono essere promosse e difese da ogni possibile equivoco sulla loro verità, perché ogni danno arrecato ad esse è di fatto una ferita che si arreca alla convivenza umana come tale» (Sacramentum caritatis, n. 29).»


Atto profetico e sfida: noi l’abbiamo raccolta e vogliamo rilanciarla, prima che sia tardi. Ci sta troppo a cuore il bene dell’uomo!

In questa linea è stato anche il nostro impegno affinché a Varese si bloccasse la proposta di istituire il registro delle coppie di fatto. Impegno che ha convinto a suo tempo il sindaco e molti dei consiglieri comunali, che ieri hanno negato l’approvazione di tale atto.
Saremo forse piccoli come Davide di fronte a Golia, ma siamo fieri di combattere per la dignità e la verità dell’uomo. A volte i risultati ci danno ragione!

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