Il sogno di Gloria diventa realtà: giovane disabile ora è mamma
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(Camillo Sbarbaro, Ora che sei venuta)

E’ festa grande, al Policlinico di Abano Terme. Alessandra, insieme alla sua famiglia e insieme all’equipe che ha seguito la gravidanza della sua mamma, festeggia i suoi primi sei mesi di vita.
E’ una bimba bellissima, Alessandra: figlia di un papà che basta guardarne gli occhi e i sorrisi per capire quanto l’ha desiderata, e di una mamma straordinaria: Gloria Dellacasa Bellingegni, 28 anni, affetta da tetraplesi spastica a causa di un danno intra partum, condizione che l’ha costretta sulla sedia a rotelle sin da bambina.
Un evento davvero eccezionale, la nascita di questa piccolina, tanto che il dottor Vincenzo Zanardo, responsabile del Servizio di Neonatologia, così afferma, nel video registrato dall’ospedale: “Abbiamo imparato anche noi medici da questo caso: non si deve mai mollare!… Questo messaggio positivo dovrà essere dato alla cultura medica internazionale. E’ un evento che ha dello strepitoso e ci deve guidare per scelte e per counseling appropriati in futuro”.
In effetti non ci scommetteva nessuno su questa gravidanza, definita dai medici “evento eccezionale dal punto di vista scientifico”, sia per i rischi legati all’immobilità della madre, sia per le reali possibilità di un parto prematuro.
“Quello che ci ha colpito di Gloria è il suo grande carattere, la sua forza di volontà”, hanno commentato il dottor Gianluca Straface, responsabile del reparto di Ostetricia, e la dottoressa Marina Pace, che ha seguito passo dopo passo la gravidanza. In effetti, vedi e ascolti Gloria, vedi questa bella famiglia, e capisci come non solo si possa convivere con un handicap, ma come la situazione di apparente “mancanza” riveli, di fatto, un “di più” di coraggio, di tenacia, di umanità che com-muove (e dunque… muove) chi le sta intorno.
E’ lei a raccontare la sua storia, con semplicità e sempre con il sorriso. “Come si può vedere – dice, mentre è inquadrata – sono portatrice di handicap da… una vita, e non ho ben capito perché”. Ma su questo va via veloce, perché non è il “limite” la cosa più evidente: quella da mettere a favore di telecamera, per recriminazioni o per una pietà non richiesta e certamente non gradita. Le riprese più belle sono per la bambina che ha tenuto in grembo. E infatti aggiunge: “Non mi interessa più di tanto (sapere, nel dettaglio, le “ragioni” dell’handicap, ndr) perché i miei obiettivi li ho raggiunti tutti. Almeno quelli che mi sono prefissata fino adesso. Ce ne saranno sicuramente di nuovi!”.
Racconta che da quando era piccolissima sentiva, forte, il desiderio di diventare madre. Ora è raggiante, Gloria, con il marito accanto e, in braccio, Alessandra, che – stupendo non poco i medici – è riuscita ad allattare al seno per quaranta giorni, traguardo che i medici ora definiscono assolutamente “insperato”.
“Sarebbe da stupidi ignorare che ho un problema, prosegue Gloria, ma ho cercato il più possibile di vivere la gravidanza come una gravidanza normale”.
Non può non far riflettere la serenità di questa giovane donna, consapevole delle difficoltà che l’aspettano, ma forte dell’amore e dell’aiuto che riceve dal marito Daniele e dai famigliari. Sorride, ad esempio, anche quando racconta che “gli altri” (non lei, non il marito, non i famigliari) … “gli altri” si ponevano il problema di come avrebbe fatto a seguirla dopo la nascita.
Sono, queste, le domande del “mondo”, che ci insegna che gli ostacoli vanno rimossi perché superarli costa impegno e fatica; che ci sprona ad imboccare solo le strade in discesa; che non ci educa ad accogliere le sfide, ma a battere in ritirata ancor prima che sia iniziata la battaglia…
“Io ho sempre risposto che mi avrebbe aiutato molto mia figlia, e infatti così è”, ha risposto e risponde Gloria ai falsi filantropi che ai nostri giorni spopolano (nel senso, anche letterale, che un po’ alla volta, di questo passo, faranno scomparire il popolo italiano): quelli che, ripetendo lo slogan “lo diciamo per il bene tuo ed anche della tua bambina”, questa gravidanza non l’avrebbero nemmeno mai fatta iniziare. “Troppo pericolosa per la madre… E poi pensa che trauma per la bambina avere una mamma in sedia a rotelle…”
Aiutata e supportata dai medici e da quello che lei stessa definisce, grata, “un gruppo familiare solido”, così Gloria zittisce i pessimisti a priori e i falsi filantropi che spopolano: “Penso che Alessandra sia già consapevole che sua madre ha dei limiti oggettivi e che può arrivare fino ad un certo punto. Non dico che il resto lo fa da sola, perché a sei mesi non si può dire, ma cerca di essere più collaborativa che può”. Guardi il video, senti questa mamma coraggiosa, ed è bellezza per gli occhi e speranza che rinfranca il cuore.
Alessandra, sei mesi appena compiuti, non può ancora parlare, ma, insieme alla sua mamma e al suo papà, è un “grazie alla vita” che… più eloquente non si può!
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