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Cassano: “froci in Nazionale? Sono problemi loro”

Fonte:
CulturaCattolica.it
Il pranzo è servito, come da menù, nessuna sorpresa.
Il gotha del mondo gay e lesbo indignato, qualcuno arriva a chiedere che Cassano venga espulso dalla Nazionale.

Antonio Cassano, tutti pronti a giustificare, a portare pazienza, con il campione che viene dai vicoli di Bari vecchia, quando riempie i giornali con le sue intemperanze, negli anni sono state tante, a metterle in fila son più che le perle di un rosario.
Le chiamano Cassanate, i giornali ci vivono con le sue trovate, ridicole, maleducate, a volte violente, che gli sono costate anche punizioni, panchine, licenziamenti.

Si sa, le origini non si cancellano, ma è un campione, crescerà, capirà. Tutti a indagare se il matrimonio, la paternità, l’età, hanno portato saggezza in quel calciatore dal tocco buono, ma dall’assoluta incapacità a controllare la lingua, ad imparare almeno i rudimenti dell’italiano e della diplomazia da conferenza stampa.

Ma i giornalisti si sa, son pennivendoli, sanno in quale stagno lanciare il sasso perché i cerchi nell’acqua diano loro lavoro per parecchio tempo.
In conferenza stampa un giornalista gli riporta le dichiarazioni di Alessandro Cecchi Paone sulla presunta presenza in Nazionale di due omosessuali, un bisessuale non dichiarati e di tre metroxesual (*).

Il campione di Bari si schernisce, - metrosexual parla con parole povere - dice al giornalista, poi come previsto risponde. Alzi la mano chi ha osato pensare per un solo istante che Cassano avrebbe trovato un’iperbole dialettica per rispondere senza prendere a pallonate gli attributi sensibili: – Sono qui per parlare di calcio, non intendo commentare le scelte sessuali dei miei compagni di squadra –

Sia chiaro, Cassano rappresenta la Nazionale Italiana di calcio, non dovrebbe dire ciechi, ma non vedenti, netturbini, ma operatori ecologici, froci (come si dice a Bari vecchia e anche negli spogliatoi e nei bar) ma gay, perdinci un minimo di correttezza. Quando i giornalisti per costruirsi un po’ di lavoro interessante fanno certe domande trabocchetto, dovrebbe rispondere compito.
Invece, tra le risate (complici?) dei giornalisti pur istruito dal mister “il Mister m’ha detto che facevate sta domanda” e nel tentativo di smarcarsi “Ci son froci in Nazionale…spero di no, ma sono fatti loro”.

Il pranzo è servito, come da menù, nessuna sorpresa.
Il gotha del mondo gay e lesbo indignato, qualcuno arriva a chiedere che Cassano venga espulso dalla Nazionale.

Questa sera Prandelli, allenatore della Nazionale, uomo di provata esperienza, fede, pazienza e tolleranza, interrogato su quanto accaduto ha risposto: “Meglio stemperare con un sorriso e parlare di calcio” Con lui non attacca.

Ma una domanda sorge spontanea, meglio Cassano che li chiama froci e poi dice “sono fatti loro”, o Cecchi Paone, che fa lo sdegnato e poi rivela di essere stato con un giocatore della Nazionale e di avere da questi raccolto la confidenza che in Nazionale ce n’è almeno un altro?

In fondo a noi, che siano omosessuali o etero poco importa, ci piace l’idea che portino la Nazionale alla vittoria, sotto le lenzuola sono solo fatti loro, come direbbe Cassano.

(*) Dimenticavo, per chi come me, Cassano e migliaia di altri che guardano la Nazionale giocare, ma sono poco aggiornati in fatto di nuovi generi sessuali. Cecchi Paone ha spiegato chi sono i metrosexual “quei maschi al momento interessati solo alle donne ma che hanno una cura di se stessi, del corpo e dei particolari più tipica di un bisessuale o di un omosessuale. Il che può far ben sperare per sviluppi futuri”
Capito? Ben sperare, e naturalmente anche di queste future promesse ha fatto i nomi, quando si dice - un signore -.

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