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Benvenuto, cardinale Angelo Scola!

Fonte:
CulturaCattolica.it
Il saluto di due ambrosiani "veraci" al nuovo Arcivescovo di Milano

Finalmente è ufficiale, Scola è il nuovo Cardinale Arcivescovo di Milano.
Esprimiamo a Sua eminenza il Cardinale Angelo Scola le nostre congratulazioni. Una nomina che era nell'aria, ma - è doveroso sottolinearlo - che nasce innanzitutto da una collegialità che per la prima volta dopo molto tempo il Papa ha chiesto ai Vescovi italiani, nel prendere la decisione in merito alla nomina dell’Arcivescovo di Milano. Certamente il Papa sarà stato contento di poter indicare il nome di Scola, da molti anni suo amico e di cui ha certamente molta stima.
Il suo sarà sicuramente un compito impegnativo: chiamato nella più grande ed importante diocesi italiana, impegnata a riorganizzarsi e a rispondere ai cambiamenti sociali e alla diminuzione del clero e delle vocazioni.
Certamente Scola ha risposto ad una chiamata, e ci piace che già nel suo saluto abbia delineato quale sarà il suo compito principale: "comunicare la bellezza, la verità e la bontà di Gesù Risorto è l’unico scopo dell’esistenza della Chiesa e del ministero dei suoi pastori". La nomina di Scola, come ricorda sul sito della Bussola Andrea Tornielli, rappresenta una novità essenziale, un passo importante per un cammino di unità della Chiesa Ambrosiana che coinvolga anche i movimenti ecclesiali. Chi scrive viene da una formazione oratoriana e diocesana, e non ha mai frequentato alcun cammino particolare nei movimenti, ma è certo che la Chiesa di oggi non può fare a meno di un dialogo e di una corresponsabilizzazione che sempre più li coinvolga. Certo la Diocesi di Milano storicamente e praticamene ancora oggi con le sue 1107 parrocchie rappresenta un modello di Chiesa essenzialmente territoriale, il cui inizio e sviluppo possono essere fatti risalire alla figura e all’opera di San Carlo. In questo la Chiesa ambrosiana ha con orgoglio e con successo sviluppato una partecipazione e una universalità che vanno tutelate e rilanciate.
Gli oratori ne rappresentano l'espressione più visibile. La Diocesi di Milano alla GMG di Madrid sarà presente con 7000 giovani. Scola li saluta nel suo primo messaggio: "Un augurio particolare voglio rivolgere alle migliaia e migliaia di persone che sono impegnate negli oratori feriali, nei campi-scuola, nelle vacanze guidate, e in special modo ai giovani che si preparano alla Giornata mondiale della Gioventù di Madrid".
Auguriamo al nuovo vescovo la capacità di mettere insieme la grande tradizione ambrosiana, legata soprattutto all'associazionismo e agli oratori, e il rilancio di un nuova forma di impegno parrocchiale che sappia valorizzare i giovani e sappia rispondere ad una società che deve affrontare problemi, come quello della partecipazione alla Messa domenicale che in città è mediamente del 10% della popolazione, ma anche molte potenzialità, si pensi ai più di 100 centri culturali cattolici nella sola città di Milano.
Ci sembra in questo che le parole di saluto del Cardinale Scola: "Mi impegno a svolgere questo servizio favorendo la pluriformità nell’unità" tengano conto di questa tensione unitiva. In questa sfida per la Diocesi di Milano ruolo importante avrà certo anche l'informazione: i social network, e magari una free-press cattolica che ci permettiamo di suggerire, potranno offrire nuove occasioni.
Un altro aspetto che pensiamo contraddistinguerà l'operato del neo-eletto è il dialogo ecumenico e l'attenzione che una città come Milano deve avere all'apertura verso i nuovi cittadini, ma con una propria identità, sapendo che anche agli immigrati va annunciato il Vangelo. Significativo che Scola abbia voluto ricordarlo: "Sono consapevole dell’importanza della Chiesa ambrosiana per gli sviluppi dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso" .
La statura culturale e di teologo del Cardinale Scola lo aiuterà nel compito di valorizzare la cultura milanese in una Milano che deve riscoprire la sua profonda ricchezza, sapendo che l'accoglienza è basata sulla carità materiale ma anche sulla carità intellettuale. Allora siamo pronti a ripartire dalla centralità di Gesù, dall'appartenenza alla Chiesa, dalla cultura, dalla formazione dei sacerdoti, dalla pastorale vocazionale sia famigliare che religiosa e sacerdotale, sotto la guida forte e sicura di un Cardinale che sappiamo saprà essere di tutti, sapendo superare difficoltà e pregiudizi, un Cardinale che sfrutta anche i nuovi mezzi di comunicazione (ha infatti un suo sito), che sa affidarsi alla Grazia, come recita il suo motto episcopale «Sufficit gratia tua» (cfr. 2 Cor 12, 9), «Basta la Tua grazia».

Auguri Cardinale

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