Caro Odifreddi «E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio»

Continua il dibattito su ragione e rispetto
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Egregio Professor Odifreddi,
oltre ad aver letto qualche suo articolo, ed averla sentita qualche volta in TV, l’occasione attuale è lo scambio di corrispondenza tra Lei e Don Gabriele Mangiarotti, Curatore di CulturaCattolica.it, pubblicato recentemente sullo stesso sito a seguito dell’articolo “E poi lo chiamano «libero pensiero»!”.
Egregio Professore, la prego di consentirmi qualche considerazione.

  • Lei in più occasioni sollecita rispetto per le posizioni di atei ed agnostici, anche in vista di un confronto franco ed aperto. Mi pare una posizione condivisibile. Ma allora come fa Lei a prendere sul serio, ed a volte far sue, le posizioni di coloro che ridicolizzano la Bibbia e quindi il Cristianesimo? Forse quando chiede rispetto dimentica che Lei ha scritto: «il cristianesimo è una religione per letterali cretini...»? È evidente che non è molto razionale chiedere per sé ciò che si nega ad altri.
  • Egregio Professore, non la sfiora il dubbio che dare dei letterali cretini ad una immensa moltitudine di Santi, di Pensatori che hanno concorso a fondare il patrimonio culturale del mondo, di Scienziati e di Artisti, Le faccia correre qualche rischio? Tra cui, francamente, quello di una risibile presunzione?
  • Oltre ad un’immensa schiera di donne e uomini semplici che hanno speso la loro vita quotidianamente con grande dignità, nomi come Agostino, Tommaso, Jacopone, Francesco, su su fino a Pascal, Pasteur, per citarne solo alcuni, non La fanno arrossire pensando che li ha definiti “letterali cretini”? Lei può dissentire da Loro; ma è tutt’altra cosa. Così perde anche l’occasione di imparare. E molto.
  • Lei certamente sa che un grande uomo di scienza, Albert Einstein, ha detto: «Solo chi ha il senso dell’insondabile mistero può essere un vero scienziato.» A nessuno, men che meno a Lei, verrebbe in mente di indagare la psicologia con strumenti topografici. Ogni ricerca deve essere condotta con strumenti adeguati all’oggetto. Forse la razionalità così come la concepiamo noi non è lo strumento più adatto per rivolgerci all’insondabile mistero.
  • Le confesso che mi ha sempre fatto sorridere che una grande Astronoma, Membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche, Margherita Hack, dopo aver affermato “credo solo in ciò che vedo” – formula semplificata per riassumere l’adesione ad una corrente di pensiero che sostiene l’inconoscibilità di ciò che non può essere verificato – parli... dello sconfinato universo, ed ipotizzi di galassie per noi inconoscibili ed irraggiungibili.
  • Perché riteniamo di poter ipotizzare cosa c’era prima del big bang, ma escludiamo a priori la possibilità, come diceva Platone, «… che uno non possa fare il tragitto con maggior sicurezza e minor pericolo, su una più solida barca, cioè con qualche divina rivelazione.»? Einstein affermava: «E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.»

Insomma Professore, non condivido le Sue posizioni, però mi batterò sempre perché Lei possa professarle e sostenerle, ma non gli insulti, quelli no. Riservandomi comunque l’eguale diritto di rilevare l’inconsistenza e l’infondatezza delle Sue affermazioni, sempre nel reciproco rispetto; appunto se è reciproco, e per esserlo Lei deve ritrattarne di cose. Se non lo fa, allora…!

Con i più cordiali saluti

Giorgio Salina,
presidente dell’Associazione per la Fondazione Europa