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Padre Aldo Trento: un Io innamorato del Mistero

Autore:
Seregni, Marina
Fonte:
CulturaCattolica.it
Cronaca di una serata a Concorezzo con un eccezionale testimone

Pomeriggio dell’Immacolata, giornata soleggiata ma alle soglie dell’inverno, tempo di rientro dal ponte o di primi sostanziosi shopping natalizi, non certo l’occasione più propizia per un incontro-testimonianza nato attorno ad una tavola di amici e che per passaparola ha riempito tutto il teatro San Luigi a Concorezzo. Certo un tipo non usuale quel prete dai capelli bianchi che testimonia l’incontro con Cristo che ha trasformato la sua vita. Roberto Sega, medico di Concorezzo che vive l’esperienza del movimento di Comunione e Liberazione, presenta l’amico padre Aldo Trento ringraziandolo perché in questa visita in Italia ha accettato di incontrare tanti altri amici. “Questi sono i miei amici perché con loro è più chiaro il destino al quale siamo chiamati”. «Non esiste condizione e malattia che possa impedire l’incontro con Dio- afferma padre Aldo,-la mia storia si gioca tutta sulla mia umanità». «Come posso io rispondere ad una ragazza ventitreenne malata di cancro che chiede: cosa vuole Dio da me? Quello che hai. Nella vita Dio mi ha provato, una gravissima depressione per 15 anni, mi impediva anche di dormire... ma Gesù è venuto non per i sani, ma per i malati, quelli che vivono con una ferita aperta. Per me la malattia non è stata disgrazia, ma condizione per diventare uomo e dire Tu a Dio» «L’opera o nasce da un io innamorato del mistero o è meglio che vada a ramengo» . In gioco è il proprio Io, e poi aggiunge: «Io non ho fatto nessuna opera. Se noi vogliamo incontrare Cristo dobbiamo non mettere limiti, essere seri col proprio Io» Padre Aldo racconta di aver vissuto la fase dell’ideologia in cui cercava la risposta al desiderio vero, poi Dio ha scelto uno strumento: la donna, per scombussolare la sua vita di uomo tranquillo, prete borghese, programmatore, fino a renderlo disperato, distrutto, geloso, possessivo, esaurito, incapace di dormire ed emarginato. «Ma è l’umanità ferita che ha bisogno di compagnia, non si guarda la coerenza o la non coerenza. Don Giussani mi ha guardato con una tenerezza dentro al disastro che ero, che non mi guardavo più perché l’esaurimento ti oscura mente e cuore». La realtà non ha fatto nessuno sconto a Padre Aldo, notti insonni e di pianto, paura di andare in manicomio per tanti anni, ma «Dio non ti frega e si serve di tutto... e pian piano Dio mi ha insegnato a guardarmi coi suoi occhi». “Di bello c’è che uno è relazione con Dio”, aggiunge parlando della sua vita in mezzo a moribondi, bambini violentati, travestiti e prostitute, barboni e handicappati gravi nel suo ospedale circolare per esprimere l’abbraccio che lui per primo ha ricevuto. Don Giussani non l’ha condannato, ma non gli ha risparmiato il lavoro su di sé. Abbracci e sguardi che ogni giorno padre Aldo non fa mancare a nessuno dei suoi figli, facendosi compagnia nella sofferenza di ognuno e possibilità di incontro con Cristo. Dall’America Latina arriva una speranza di vita nuova appassionata all’umano a cui possiamo sentirci uniti e dare il nostro sostegno anche economico.

L'avventura di Padre Aldo in un DVD.

Il Dvd Asilo de Dios sarà in vendita con Tempi a partire da giovedì 17 e rimarrà in edicola fino al 31 dicembre*.
Tempi più dvd: 9 euro

Se non trovi il Dvd nelle edicole o vuoi prenotarne più copie, scrivi all’indirizzo e-mail daniele.guarneri@tempi.it.

Metà del ricavato delle vendite sarà devoluto alle opere della Fondazione Centro San Rafael di aiuto alla vita

*solo nelle regioni in cui Tempi è in vendita autonomamente

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