Ennesimo polverone dei mass media su Medjugorje
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Presentata come “un duro colpo per il più recente santuario mariano europeo” e “un nuovo attacco contro i veggenti e le apparizioni” (su Corriere.it), la storia di Tomislav Vlasic non fa altro che mettere in evidenza la prevenzione e l’ostilità con cui le “intelligenze illuminate” guardano ai fatti ormai quasi trentennali delle apparizioni mariane nella cittadina bosniaca. Cosicché non par vero di poter rimestare nel torbido, additando come eretico e manipolatore di coscienze il frate “guida spirituale dei sei veggenti”. I fatti stanno ben diversamente, e lo hanno chiarito sia Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, che l’agenzia Zenit, con un’intervista a Padre Francesco Bravi, Procuratore Generale dell'Ordine dei Frati Minori (Francescani). Padre Livio nella Newsletter di Radio Maria del 30 luglio 2009 sostiene che “E' un'affermazione che non corrisponde alla verità sostenere che l'ex frate sia stato la guida o l'assistente spirituale dei veggenti. Non è corretto neppure metterlo in rapporto col "fenomeno Medjugorje" dal momento che vi manca da 23 anni. Egli non ha mai ricoperto l'ufficio né di guida spirituale, né di assistente spirituale, né di confessore dei sei veggenti.(...) Colui che i mass media chiamano disinvoltamente la guida o l'assistente spirituale dei sei veggenti, in realtà, a partire dal 1985 fino all'attuale provvidenziale condanna, ha cercato di sostituirli con altre veggenti che egli si era associato alla guida della sua comunità”. Prosegue Padre Livio: “La verità è che l'ex frate si è presentato da se stesso, in una lettera del 1984 a Giovanni Paolo II, come la guida spirituale dei veggenti. Egli si è autonominato tale, nell'illusione di influenzarli, salvo poi a sceglierne altri di suo gradimento. I veggenti di Medjugorje, come i due bambini di La Salette, come Bernadette, come i veggenti di Fatima, ecc... hanno avuto ed hanno nella Madonna la loro guida. Infatti dopo 28 anni di apparizioni sono dei bravi cristiani che non hanno mai deviato dalla fede”. Sul sito di Radio Maria un’ampia documentazione al riguardo.
A sua volta l’Agenzia Zenit così titola l’intervista a Padre Bravi: “La perdita dello stato clericale di padre Vlasic non è un giudizio su Medjugorje”. L’intervista, a cura di Jesùs Colina, ricostruisce la tormentata e annosa vicenda di Vlasic, sostenendo che “l'accettazione da parte di Benedetto XVI della perdita dello stato clericale di padre Tomislav Vlasic non rappresenta un giudizio sulle testimonianze delle apparizioni della Madonna a Medjugorje. La misura non è stata imposta dalla Santa Sede, ma ha avuto luogo in risposta alla richiesta presentata da colui che fino ad ora era un sacerdote francescano di essere dispensato non solo del celibato sacerdotale, ma anche dei voti religiosi. "È stato lui a chiederlo", ha spiegato padre Bravi, sottolineando che anche se è vero che Vlasic era viceparroco di Medjugorje quando ci sono state le prime testimonianze delle apparizioni, che sono all'analisi della Santa Sede, vive da più di vent'anni in Italia. Era religioso della provincia francescana di San Bernardino di Siena (L'Aquila) e ha fondato la comunità "Kraljice mira potsuno Tvoji - po Mariji k Isusu" (Regina della Pace, tutti tuoi - a Gesù attraverso Maria). Vlasic ha chiesto alla Santa Sede di essere dispensato dai doveri propri del ministero sacerdotale, spiega Bravi, perché non vuole accettare le sanzioni che gli ha imposto la Congregazione per la Dottrina della Fede con un decreto (prot. 144/1985) del 25 gennaio 2008, firmato dal Cardinale William Levada, Prefetto, e dall'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione”. Un personaggio equivoco, dunque, ma non assolutamente un protagonista nella storia delle apparizioni, come vorrebbero presentarlo alcuni mass media. Ai quali sarebbe bastato un minimo di documentazione per evitare penose figure.