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Basta con questo laicismo contro il Papa!

Fonte:
CulturaCattolica.it
Come noto, giovedì 2 aprile ultimo scorso, la Camera dei Rappresentanti belga ha adottato una risoluzione che «chiede al Governo di condannare le inaccettabili opinioni del Papa, espresse durante il suo viaggio in Africa, e di protestare ufficialmente con la Santa Sede.»

Come noto, giovedì 2 aprile ultimo scorso, la Camera dei Rappresentanti belga ha adottato una risoluzione che «chiede al Governo di condannare le inaccettabili opinioni del Papa, espresse durante il suo viaggio in Africa, e di protestare ufficialmente con la Santa Sede.»

Per chi avesse dei dubbi il “considerando A” precisa subito che la risoluzione si riferisce alle «opinioni inaccettabili di Benedetto XVI, espresse in occasione del suo primo viaggio in Africa, relative all’uso dei profilattici per la lotta contro la propagazione della peste rappresentata dal virus dell’AIDS.»

Seguono altri considerando che ripercorrono una lettura tendenziosa, cioè parziale ed unilaterale, della lotta all’AIDS per nulla originale, finché si incontra un tocco patetico: il “considerando M” ricorda «le costanti preoccupazioni del Parlamento belga in batteria di lotta all’AIDS, e la sua volontà di implicare il Belgio contro l’AIDS soprattutto nell’Africa sud – sahariana.» Perché ho usato il termine “tocco patetico”? Ma perché le costanti preoccupazioni e la volontà di implicarsi si concretano nella raccomandazione di distribuire milioni di preservativi, ignorando, ad esempio, le molte organizzazioni locali e non, che operano concretamente accogliendo e curando i malati e facendo una importantissima “educazione preventiva”. Ma si sa, la stragrande maggioranza di queste organizzazioni sono cattoliche ! E poi soprattutto se parliamo di dignità dell’uomo di promozione dei diritti fondamentali, anche in queste terribili circostanze, ci sovviene che già nel 1845 Giuseppe Giusti, rivolgendosi a Sua Eccellenza diceva “Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi, in tutt’altre faccende affaccendato, a questa roba è morto e sotterrato.”

Ma veniamo alle prescrizioni della risoluzione adottata.
All’art. 1 si chiede al Governo di «protestare per le vie ufficiali e diplomatiche, cioè tramite il nostro Ambasciatore presso la Santa Sede, per le opinioni di Benedetto XVI espresse in occasione del suo recente viaggio in Africa, opinioni che mettono in pericolo gli impegni della Comunità internazionale ed gli sforzi della Comunità scientifica, …»
Mentre all’art. 2 si chiede al Governo «di reagire fermamente verso tutti quegli Stati o quelle Organizzazioni che in futuro rimettessero in discussione l’utilità del preservativo quale mezzo profilattico contro la trasmissione del virus dell’AIDS».
Qualora fossero rimasti dei dubbi l’art. 3 chiede al Governo ed in particolare «al Ministro allo Cooperazione ed allo Sviluppo di ricordare, nell’ambito delle relazioni con le autorità dei Paesi partner o con ONG attive in questi Paesi che il Governo belga non sottoscrive alcuna delle opinioni espresse dal Papa circa l’AIDS …»
A parte il fatto che nel corso del dibattito è stato detto che Benedetto XVI dovrebbe essere denunciato per attentato ai diritti umani, l’affermazione comunque più grave è quella dell’articolo 1: protestare per le vie ufficiali e diplomatiche, cioè tramite il nostro Ambasciatore presso la Santa Sede, per le opinioni di Benedetto XVI espresse …! Qui siamo all’intimidazione ed alla violazione del diritto alla libertà di pensiero e di espressione del pensiero, e questo da parte di un ramo del Parlamento di uno Stato membro dell’UE. La Carta dei diritti fondamentali è davvero usata solo a fini politici.

Nessuno può vietare alla Camera dei Rappresentanti del Belgio di dissentire dal Santo Padre, e di affermarlo, anche se est modus in rebus (!!), ma non è ammissibile che si tenti di intimorire il Papa, come chiunque altro, per farlo tacere. Quanti di questi coraggiosi e indomiti Deputati, che non hanno paura a schierarsi contro Benedetto XVI, avrebbero il coraggio di intimare altrettanto ad Angela Merkel o a Nicolas Sarkozy? Anzi molti di loro hanno remore, per ragioni diplomatiche s’intende, a farlo con Ahmadinejad!

La Segreteria di Stato ha reagito con una nota, che CulturaCattolica.it ha pubblicato sabato 18 aprile scorso, nella quale, dopo che l’Ambasciatore belga aveva consegnato la nota al Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, SER Mons. Dominique Mamberti, si dice tra l’altro: «La Segreteria di Stato prende atto con rammarico di tale passo, inconsueto nelle relazioni diplomatiche …» Richiamo l’attenzione su due termini: rammarico e soprattutto inconsueto; termini che nel linguaggio diplomatico sono molto espliciti, cioè inaspriscono la risposta, rendendola assai dura.

L’episodio del Belgio è certo il più eclatante, ma non è il solo: basti pensare, ad esempio, alle scomposte reazioni a caldo del Ministro degli Affari Esteri francese, Bernard Kouchner, e di altri.

Oltre all’indubbia ovvia considerazione che tutti questi Signori non la pensano come il Santo Padre, che del resto riprende coerentemente la posizione tradizionale della Chiesa, presentandola con fermezza e misericordia, e quindi non si capisce quale sia la “clamorosa novità” che ha colto tutti di sorpresa facendo gridare allo scandalo! In questi giorni del resto ci è capitato di incontrare un certo Caifa che si stracciava le vesti, ed il Signor Ponzio Pilato, che diceva di non volerne sapere nulla, come purtroppo qualcuno dentro e fuori la Chiesa.
Ed è evidente che scienziati, ricercatori ed uomini e donne sul campo in prima linea che hanno detto con estrema naturalezza: «Il Papa ha ragione», devono essere zittiti, e surclassati con rumori inconsulti.

Perché tanta “gran cassa” attorno ad episodi come questi, e non è la prima volta? Ci sono Persone che hanno costruito la propria “fortuna” politica con un’ostilità radicale e preconcetta alla Chiesa, come ad esempio l’On. Miguel Angel Martínez Martínez, oppure quella dell’On. Michael Cashman, Presidente del Intergruppo Gay, o l’On. Sophia in ’t Veld, Presidente dell’Intergruppo Lesbiche.

Ma non basta a chiamare a raccolta la folla che urlava “dacci Barabba”! Certamente un aspetto importante è che non si può ammettere che un’autorità morale dica con autorevolezza cose contrarie al pensiero dominante, coincidente con il “politically correct”, ma probabilmente non sono estranee neppure le tentazioni di prendere la palla al balzo, ingigantendo l’episodio e creando il caso, da parte di Massoni, che in Belgio non mancano certo, o anche di Persone “consigliate” dalle lobby farmaceutiche produttrici di profilattici, kit abortivi e sterilizzanti, oppure di persone irrazionalmente rancorose verso la Chiesa, come non pochi Eurodeputati di nostra conoscenza. Sappiamo che Fra Cristoforo disse: «omnia munda mundis». Tuttavia le reazioni che abbiamo dovuto registrare suggeriscono realisticamente un coktails di tutte queste cose insieme. Recentemente in Belgio è stato pubblicato un testo sulle presunte malefatte delle lobby cattoliche, “Il cavallo di Troia” edito dal Grande Oriente del Belgio, e «Catholics for free choice» sono sempre molto attivi a favore dell’aborto, disponendo di ingentissime somme, non possono ammettere di essere contentate nella sostanza.

Su tutto ciò risalta e ci pacifica, la serenità del Santo Padre quando dice di non essersi sentito solo e di aver sentito accanto a Sé l’amore e la solidarietà di tanti di noi, che non arriviamo ai microfoni o ai giornali. Grazie Santità, ci conti!

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