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Longino e la Misericordia

Fonte:
CulturaCattolica.it

La tradizione dice che Longino abbia recuperato la vista malata nel momento in cui uno schizzo del sangue e dell’acqua sgorgati dal costato di Cristo l’ha colpito in faccia. Era stato lui, soldato romano di guardia sotto la croce, a ferire con la lancia il costato di quell’Uomo dileggiato come il re dei Giudei. Voleva rendersi conto se fosse veramente morto. Si coprì il volto bagnato con le mani Longino, non poteva sapere che l’Acqua e il Sangue avrebbero fatto conoscere per primo a lui, soldato pagano, la Misericordia di Dio che moriva anche per la sua salvezza. Lo capì quando si rese conto di vedere. E credette. Domenica celebriamo la Divina Misericordia. Ma cosa è oggi questa Misericordia che sana? È un fatto, come per Longino, perché Cristo risorto è vivo oggi e la Sua Presenza ci raggiunge nella Chiesa, Suo Corpo, quello da cui sgorgò Sangue ed Acqua. È quella medicina che, attraverso le parole del Papa nel messaggio pasquale Urbi et Orbi, viene a sanare il sentimento del nulla, il vuoto che rendono la speranza un’illusione, che “intossicano” l’umanità. Le parole pronunciate da Benedetto XVI, che ha ribadito la storicità della risurrezione di Cristo che molti vorrebbero ridurre a un mito, sono un dono per tutti. È sulla risurrezione di Cristo che si fonda la speranza dell’uomo. La Misericordia di Dio ci ha raggiunti in questi giorni con altri fatti, mostrando a noi stessi il volto umano del nostro paese, il volto di chi si sa sacrificare, sa pensare ancora agli altri e donare tempo e denaro. In molti modi c’è chi cerca di mascherare il bisogno di Dio che il dramma del terremoto ha reso evidente, ma la realtà è più forte, anche del male. Siamo tutti un po’ come Longino, con la vista malata, lo sguardo corto. Abbiamo bisogno di chi ci insegna che “tutta questa via della sofferenza è cammino di luce e di rinascita spirituale, di pace interiore e di salda speranza” perché Cristo è risorto. Con la Pasqua è iniziata “una pacifica battaglia” che necessita di “uomini e donne che aiutino Cristo ad affermare la sua vittoria con le sue stesse armi, quelle della giustizia e della verità, della misericordia, del perdono e dell’amore” (Benedetto XVI).

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