Il mondo a gambe all’aria
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Da qualche giorno ho l’impressione di avere le vertigini perché vedo il mondo «alla rovescia, con le gambe per aria», come diceva la mia carissima Nonnina.
Inutile aggiungere altro a ciò che CulturaCattolica.it ha già scritto per Eluana Englaro, o al comunicato stampa di «Medicina e persona» o la lucida ed appassionata lettera di S.E.R. Mons. Luigi Negri, mentre riporto qui di seguito il periodo iniziale del volantino di Comunione e Liberazione:
«Che società è quella che chiama la vita “un inferno” e la morte una “liberazione”. Dov’è il punto di origine di una ragione impazzita, capace di ribaltare bene e male e, quindi, incapace di dare alle cose il loro vero nome?»
Fermo restando tutto ciò, segnalo due fatti, se vogliamo marginali, rispetto alla gravità di quanto accade. L’imparziale TG3R delle ore 14 del 14 novembre ha mandato in onda, sul tema della sentenza della Cassazione, un’intervista al Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni di ben 7 o 8 secondi, e quindi interviste a numerosi personaggi che hanno spiegato la grande civiltà giuridica di questa sentenza, profondamente umana, e l’incostituzionalità dell’obiezione di coscienza dei sanitari. Affermazione di eccezionale gravità.
Inoltre cito un passaggio della trasmissione «Porta a Porta» di giovedì 13 novembre, quando la radicale Onorevole Coscioni ha detto che Lei ha sempre stimato molto Giovanni Paolo II, che ha rifiutato le cure, chiedendo che lo si lasciasse morire. Bene ha fatto Mons. Rino Fisichella, Presidente della Pontificia Accademia per la vita, a zittirla severamente ricordando che i radicali hanno detto di tutto a quel grande Papa, e quindi ora devono lasciarlo stare, evitando di dire menzogne su di Lui.
Sulla tragedia di Eluana, che coinvolge drammi umani strazianti, ho ascoltato alla Radio un’intervista a Mons. Casale, Vescovo emerito di Foggia, che mi pare concordasse con l’applicazione della sentenza.
Io non so giudicare me stesso, figurarsi se giudico chiunque altro. In queste circostanze però mi aiuta ciò che don Giussani ci diceva per liberarci dalla schiavitù del preconcetto e del pregiudizio: «Meglio avere torto con la Chiesa, che aver ragione da soli.» La Chiesa con la sua voce autorevole: la CEI, le Accademie pontificie, quando non addirittura il Papa.
Comunque è chiaro che per l’opinione politically correct ci si deve inchinare alla sentenza definitiva della Cassazione, sentenza di grande spessore giuridico, che ci ha riportato allo Stato di diritto; inoltre la Magistratura deve essere rispettata! Ma alcuni di coloro che ci insegnano a rispettare la Magistratura non erano in aula a gridare «vergogna» alla lettura della sentenza sui “fatti di Genova durante il G8”? Qualcuno ha stigmatizzato questo comportamento?
Le bugie si dicono anche tacendo la verità. Che cosa importa se si dicono bugie sulla riforma della scuola e sull’Università per alimentare e cavalcare la protesta studentesca, strumentalizzandola a fini politici? Anzi siamo chiari: a fini partitici, ormai il gioco è evidente.
E che dire della RAI che dedica tutto il tempo riservato a questo argomento, alla sparuta minoranza che manifesta, ignorando la maggioranza?
Conosco anch’io l’aforisma per descrivere la notizia “giornalisticamente” interessante: non il cane che morde l’uomo, ma l’uomo che morde il cane. Però c’è un limite a tutto, magari con un minimo di obiettività ed equilibrio.
Tutti abbiamo presente la vicenda Alitalia; comunque la si valuti, gli scioperi selvaggi di questo giorni e gli altrettanto gravi scioperi bianchi dei Piloti, stanno procurando danni e disagi gravissimi, tra l’altro senza che gli scioperanti ci rimettano un centesimo di euro. Due Parlamentari di Italia dei Valori hanno presenziato l’Assemblea dei lavoratori, ed uno ha sostenuto il blocco totale ed immediato degli aeroporti. Come se non bastasse, il loro Leader, Sen. Di Pietro, ha sentenziato, contro il parere di tutti, ma proprio tutti, che i Piloti hanno ragione e fanno bene. Se questo non è il tanto deprecato tanto peggio, tanto meglio, che cosa è?
Ma non basta: per l’elezione del Presidente della Commissione di controllo della Rai, carica che per prassi è riservata all’opposizione, il Senatore Di Pietro ha deciso che deve essere eletto l’On. Leoluca Orlando. Poiché la maggioranza, confermando di voler riservare tale carica d un Esponente dell’opposizione, ha chiesto che questa indicasse una terna tra cui scegliere, Di Pietro, che da mesi si rifiuta, ribadendo che deve essere l’On. Orlando e solo Lui, ha accusato il Presidente del Consiglio di essere un Dittatore di stampo Sud Americano, insieme all’On Veltroni, secondo cui siamo oppressi da un regime.
Proprio Lui che solo pochi giorni or sono aveva osannato il “senso dello Stato” di Barack Obama e di John McCain che subito dopo l’esito delle urne si sono affrettati a legittimarsi vicendevolmente. La grave incoerenza è però solo dell’On. Veltroni, perché Lui, il Sen. Di Pietro può permettersi di dire tutto di tutti essendo Lui “il vero” ed “il giusto”. Lui che non ha mai riconosciuto di aver commesso il ben che minimo errore, … neppure in italiano, figurarsi.
A proposito del neo Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, perché il giorno dopo l’elezione la RAI, non ricordo più in quale trasmissione, ha invitato a parlarne solo l’On. Veltroni, legittimandolo come il Suo naturale alleato italiano? Tra l’altro dopo tutti gli elogi e le constatazioni di un vento nuovo che soffia anche sull’Europa, ed in particolare sull’Italia, propiziando l’imminente ritorno al potere della sinistra, dopo tutto ciò, come farà l’on. Veltroni a condannare la politica di Obama, quando questa non potrà discostarsi molto da quella di George W. Bush, soprattutto in politica estera? Ricordiamocelo questo.
Purtroppo anche la nostra vecchia Europa, o nuova Unione europea, non è esente da paradossi. Il 23 novembre 1993 è stata approvata una Direttiva sull’Orario di Lavoro, che all’articolo 5 prevede un periodo minimo di riposo settimanale, stabilendo che lo stesso “comprende in linea di principio la domenica”.
Il 12 novembre 1996 la Corte Europea di Giustizia ha annullato tale norma perché si è “omesso di spiegare per quale motivo la domenica, come giorno di riposo settimanale, presenterebbe un nesso più importante con la salute e la sicurezza dei lavoratori rispetto ad un altro giorno della settimana”.
Ma, a parte molte evidenti considerazioni, per esempio quale vita famigliare avrebbero gli europei se il marito riposa il martedi la moglie giovedì e i figli domenica? A parte queste ovvietà, gli Eccellentissimi Giudici sino ad ora quando hanno fatto “festa”? E la tradizione ha qualche valore per Loro, oppure no? Hanno bisogno di ulteriori spiegazioni? Chiamiamo le cose con il loro nome: questo è usare la giurisprudenza per lotte ideologiche!
Dopo anni di discussioni la Commissione Occupazione del Parlamento Europeo, trasmetterà all’Aula una proposta di nuova Direttiva, che sarà discussa in plenaria nella settimana dal 15 al 18 dicembre prossimi, vedremo come andrà a finire.
Perché tutte queste recriminazioni? Per un certo gusto del vittimismo? Per faziosità e vis polemica esasperata?
No, credo che il problema sia reale e molto più serio: forse è il momento di dire basta alle prese in giro. Abbiamo ridotto l’informazione, la politica e la convivenza a questa bassa cucina. Sono convinto che si debba reagire, compostamente ma fermamente.
C’è molto di tragico ma anche di grande di cui parlare! Nel mondo ci sono drammatiche violazioni dei diritti umani, tragedie per guerre e fame, ma anche grandezze ed eroismi, sia quotidiani che eccezionali. Solleviamo lo sguardo dal piatto, guardiamo il panorama che abbiamo di fronte, tutti, media compresi, e smettiamola di esasperare tutto, riconducendo tutto a stucchevoli querelle partitiche di basso livello. Non facciamoci più condizionare; reagiamo, compostamente, ma reagiamo.