Eluana Englaro: grave a causa di una emorragia
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La specialista parla di un'emorragia interna: "Ci sono pochissime speranze".
Elauana è ricoverata nella Casa di Cura "Beato Talamoni" a Lecco dove si trova in stato vegetativo dal gennaio 1992 a seguito di un incidente stradale.
La Corte d'Appello di Milano il 9 luglio scorso ha autorizzato l'interruzione dell'alimentazione dell'idratazione artificiale
Mercoledì 8 ottobre i giudici della Prima Corte d’Appello Civile avevano deciso il "Non luogo a procedere", in merito alla richiesta della Procura Generale di Milano di sospensiva del provvedimento con cui lo scorso 9 luglio era stata autorizzata l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiali che la tengono in vita.
A ricorrere, ancora una volta, ai giudici della suprema Corte, era stata la Procura generale di Milano impugnando il decreto con il quale, nel luglio scorso, la Corte d'appello civile del capoluogo lombardo, aveva autorizzato la famiglia Englaro a chiedere la sospensione dell’alimentazione e idratazione.
Il signor Beppino Englaro, padre di Eluana, aveva dichiarato che avrebbe rispettato la decisione della Corte, sino alla pronuncia definitiva sulla vicenda.
Ora invece un’emorragia sta concludendo la vicenda, così, senza che gli uomini possano dire la loro, senza che nessuno debba smettere di alimentarla e sedarla perché non soffra la fame e la sete.
- Morirà - titolano i giornali, e in quei titoli si coglie quasi un che di liberatorio, morirà, e così non ci sarà nessuno che le toglierà la vita, decidendo cosa sia giusto è cosa sia sbagliato.
Al suo capezzale è corso il padre, raccontano i giornali, ma noi sappiamo che ci sono anche le suore Misericordie che sempre se ne sono prese cura, che avevano detto “lasciatela a noi”, le suore della casa di cura che l’hanno accudita, accarezzata, lavata, pettinata, che la hanno accarezzata perché non si sentisse sola, che tante volte l’hanno portata in giardino, perché percepisse l’arrivo della primavera e non le fosse estraneo l’autunno.
Le vogliono bene, perché non conta quanto sai dire, come sai manifestare il tuo amore, ma conta il fatto che sei creatura.
Chissà, nessuno lo sa, nemmeno i medici, nemmeno gli scienziati più autorevoli, se in casi come quello di Eluana davvero non si sente nulla, non si percepiscono i rumori e gli umori di chi ci circonda.
Crisafulli che dal coma vegetativo è tornato indietro dice che sentiva tutto, che capiva che lo ritenevano incapace di udire ed invece lui era imprigionato e non poteva urlare.
Chissà se Eluana ha sentito cosa le accadeva intorno, chi l’amava prendendosene cura e chi sempre per amore voleva che si mettesse fine a quel modo di vivere, a quel modo di stare al mondo.
Non lo sapremo mai, non c’è scienza in grado di saperlo con certezza.
Ciò che sappiamo è solo che la vita è un bene prezioso e sacro, un bene che va difeso e accudito perché quando si cominciano a fare eccezioni, quando si dice che la vita è importante ma… inizia il declino dell’uomo, inizia il declino della società, perché chi non sa prendersi cura degli indifesi, dei malati, degli handicappati, di chi non è autosufficiente, finisce con il non a vere più cura di sé, con il non avere più a cuore l’uomo.
Questa è la morte, questa è la fine.