Preghiera a Ground Zero
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C’è una foto non ancora scattata di cui già parlano i media perché diventerà senza dubbio una tra le più famose del secolo, e una preghiera non ancora recitata ma che già si conosce e che sconcerterà molti.
L’immagine è quella di Papa Benedetto che domenica mattina pregherà a Ground Zero, luogo dove la libertà umana di compiere il male ha lasciato un segno indelebile.
Le parole del Papa non saranno solo invocazioni per chiedere conforto e consolazione e per “rafforzarci nella speranza”, ma andranno oltre: si sa che pregherà per il perdono ai terroristi ma soprattutto per chiedere a Dio la loro conversione.
E’ questa la cosa strana un po’ scandalosa che non va giù: passi per il perdono, in fondo lui è proprio per antonomasia uomo di perdono e di pace, ma la conversione!
“ Alla morte inflitta dai terroristi, risponde chiedendo non la loro morte, non la loro punizione, ma la conversione dei loro cuori. All’azzardo dei loro gesti assurdi, alla ferocia di chi compì quel feroce mestiere di morte, oppone l’azzardo di chiedere a Dio di fare fino in fondo il suo mestiere di Dio. Come se non bastasse chiedere più pace.”
Così il poeta Davide Rondoni in un toccante articolo dalle pagine di “Avvenire” spiega il gesto di Benedetto, usando proprio quel termine “azzardo” che suona così inadeguato per un pontefice, per giunta riferito a colui che viene definito come il Papa della ragione!
“Non è la prima volta che la Chiesa aggiunge qualcosa a quel che possono dire tutti… La Chiesa ragazza di Dio fa una domanda fuori luogo. Impertinente. Un azzardo. Chiede la conversione dei peggiori”, insiste Rondoni (è proprio un poeta perché vede di là di quello che normalmente si vede).
Non è la prima volta infatti che la Chiesa va oltre quelle che sono le giuste, necessarie ed inevitabili richieste di ogni uomo - la memoria richiama i tanti esempi di Giovanni Paolo II - non lo fa per il compito di cercare di salvare tutti, cosa giustissima e doverosissima, ma implora Dio per chiedere la conversione “per i peggiori, così che anche coloro che si sentono migliori abbiano l’inquietudine di non essere a posto, e di avere un cuore che solo Dio può colmare”.