«Non capisco perché l'ha fatto...»
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«Per l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Comunità Religiosa Islamica, “non c’era nessun bisogno, per dimostrare l’amore per Gesù, di rinnegare l’amore e la fede per il profeta Mohammed. I musulmani hanno, all’interno della loro dottrina, il riconoscimento più alto della figura di Cristo e della Vergine Maria”. Per questo, spiega l’imam, “non capisco il perché della scelta di rinnegare la tradizione del messaggio islamico: qualsiasi apostasia è vista con forte perplessità”»: così leggo sul sito di Repubblica.
Che strano! Eppure mi pare che questo stesso personaggio che «non capisce» sia figlio di un convertito all’islam. Perché suo padre si è convertito, se in fondo non c’è bisogno di conversione, ma di integrare le proprie nuove convinzioni in una vecchia credenza?
Mi pare che tutto si giochi nel rispetto della persona e della sua libertà. E se devo essere sincero, sono lieto e fiero di essere cristiano, con un magistero della Chiesa che ha sempre esaltato la libertà dell’uomo come valore supremo, e di una educazione, come quella di mio padre, che mi ha sempre insegnato il rispetto per chiunque, anche per chi la pensa diversamente da te. E poi per quanto ho appreso dall’insegnamento di Don Giussani, che ha sempre guardato l’altro con la capacità di abbracciarlo, in qualunque situazione si trovasse. Da questo punto di vista il Meeting per l’amicizia tra i popoli, di Rimini, è sempre stato un faro di civiltà, dialogo e rispetto, nella chiarezza di una identità proclamata.
Ben venga la scelta di Magdi Cristiano Allam di abbracciare la religione che maggiormente corrisponde al suo cuore e alla sua ragione! Che nel mondo si incominci a respirare l’aria nuova del rispetto reciproco e della capacità di confronto, senza irenismo né ostracismi! Intolleranza e relativismo sono due facce non nobili della stessa posizione umana (che è vecchia di anni) di incapacità di amare l’uomo, così come è, di carne e di sangue, con la sua storia e le sue fatiche, gioie, dolori, contraddizioni, scoperte…
Come è profondamente diverso e affascinante quello che è accaduto nella amicizia tra una suora di clausura, un non credente di sinistra e un - allora - mussulmano laico che hanno saputo scrivere un libro insieme, non per ragioni editoriali, ma per una vera capacità di rispetto e di stima reciproca. E tutte le volte che li ho accompagnati nei tanti incontri pubblici, quale senso di stupore e di «aria nuova» che si è respirata! [per chi non lo sapesse mi riferisco al libro «Volti e stupore. Uomini feriti dalla bellezza», di sr. Maria Gloria Riva e Fabio Cavallari, pubblicato dalle Edizioni Paoline, che è già giunto alla 3 edizione, e che è stato presentato in più di una ventina di città, sempre con un pubblico eterogeneo ed entusiasta].
Certamente è vero che il rispetto della libertà religiosa è la cartina di tornasole, la misura di verità di una autentica civiltà: non esiste civiltà umana che voglia essere tale in cui questo principio non sia difeso e promosso, e le civiltà e gli stati che non la garantiscono sono una autentica offesa alla dignità dell’uomo.
Guardando alla scelta di Magdi Cristiano Allam penso che il suo gesto sia nella linea di una pace e di una civiltà più umana, più vera, dove tutti potranno vivere meglio. Questo è davvero soltanto ciò di cui c’è bisogno.