Crocifiggete Giuliano Ferrara
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Il buon Giulianone li ha spiazzati tutti.
Il suo realismo li ha messi alla corda.
Non la fede, ma la ragione.
Per ora non sto a discutere se sia “politicamente conveniente” o meno una “LISTA per la vita” per difendere la moratoria sull’aborto.
Ma certo la sua scelta obbliga tutti noi, non solo i politici a “dire chi siamo”, se la vita va difesa sempre o se invece va difesa solo in alcuni casi.
Se la donna sia colei che ha potere di vita e di morte sul figlio che ha in grembo.
Se il sospetto che un figlio non sia sano, possa essere una condanna a morte.
L’addio a Otto e mezzo, il suo programma su La 7, la presentazione del simbolo "Aborto? No, grazie. - per la moratoria con Giuliano Ferrara". Pacato e deciso Ferrara annunciando il suo abbandono de La7 ha detto: “Il 18 dicembre 2007 è cominciata questa battaglia per la moratoria sull’aborto. Una campagna che ora intendo proseguire, presentando una lista”, “Per questo, non sarebbe elegante, stare in video. Quindi lascio questa trasmissione nelle mani di Ritanna Armeni e lascio questa meravigliosa tv che mio sempre lasciato libero di dire ciò che pensavo”
La sfida è entrare al Senato e per farlo bisognerà superare la soglia dell’8%.
Ma credo che la vera sfida per Giuliano Ferrara sia quella di riuscire a far riflettere il mondo su questa scelta, l’aborto appunto, che tutti definiscono “dolorosa”, che molti si sono affrettati a difendere come “scelta di civiltà”, ma che ci ha talmente assuefatti che non vediamo nemmeno che quello che chiamiamo “feto” è un figlio e che quel figlio per venire al mondo deve superare l’ostacolo dell’essere voluto, scelto, dell’essere geneticamente perfetto, una volta si chiamava eugenetica, ora si chiama “scelta pietosa”.