“Volti e stupore” a Radio Vaticana
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Che cosa è “Volti e stupore - uomini feriti dalla bellezza”? [Se ne volete avere una idea, cliccate su questo Link]
È un Vangelo, è una storia sacra scritta nei nostri giorni, nella nostra vita. Per questo penso che sia un libro eterno, che apre e spalanca la vita a un’esperienza che non può morire”. Con queste parole suor Maria Gloria Riva, delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, conclude la presentazione del libro scritto insieme a Fabio Cavallari, giornalista. Mercoledì 24 ottobre, alle 21.15, nell’Aula Magna dell’Università, si è svolto l’incontro di presentazione. Edito dalla San Paolo, il libro ha la prefazione di Magdi Allam. La serata è stata promossa dal Centro Culturale Giulio Bosco in collaborazione con la libreria Paoline, che ha ospitato i relatori alle ore 18 per una presentazione che ha anticipato, nella forma e nei contenuti, quella della serata in università. In libreria e in sala, un pubblico vario per età, si è mostrato interessato a un libro particolare che vede affiancati “come in una squadra” persone così diverse. Collaboratori del sito www.CulturaCattolica.it fondato e curato da don Gabriele Mangiarotti, presente all’incontro, si sono conosciuti grazie alla mediazione del sacerdote. Suor Gloria è da qualche tempo in permesso speciale per poter fondare un nuovo monastero a Carpegna, nel Montefeltro. Esperta d’arte, studiosa della Sacra Scrittura, ha alle spalle diverse pubblicazioni. Fabio ha una storia interessante e simpatica, con dentro l’imprevedibilità che solo il Mistero si sa prendere nella vita dell’uomo. Gli capitano strani incontri che però lui accetta, con libertà e apertura. Quando si sente raccontare la loro storia si ha l’impressione di ricevere un dono, quando si legge il libro, ci si accorge che la ricchezza che custodisce è quella che fa grandi le loro persone. Magdi Allam nella sua prefazione fa un’affermazione interessante: quello di Fabio “è un messaggio laico che coincide con l’essenza della fede religiosa”. Dalle storie raccontate da Cavallari emerge un mondo guardato con occhi leali, con simpatia e commozione. Fabio partecipa personalmente delle storie raccontate, non si mette mai fuori dal racconto. Conosce partecipando, dal di dentro. È una conoscenza affettiva la sua, commossa. Tra Fabio e suor Gloria si stabilisce un dialogo autentico, rispettoso, che ha dato luogo a un libro dominato dalla parola amicizia, nel senso più autentico del termine. In questa reciprocità Suor Gloria rilegge i racconti nei dipinti di grandi artisti: le storie e le tele sembrano essere fatte le une per le altre. È una sorpresa per il lettore che, passando dalla lettura del racconto a quella del dipinto, vede aprire davanti ai suoi occhi una prospettiva nuova, mi viene da dire di speranza, si è trascinati dalla bellezza, cui è affidato il compito di farci riprendere in mano la vita con un’intensità, una vivezza nuova. “Volti”: personaggi di paese, alcuni amici, un insegnante, e la figura più intima del gruppo, il padre. “Stupore”: lo sguardo di Fabio che li ritrae con simpatia e commozione, in venti racconti. Lo stupore accogliente dello sguardo di suor Gloria legge le parole di Fabio e scava nel profondo. È una sorpresa per i presenti ascoltare la lettura di un racconto di Fabio, “Il vagabondo”, e poi dell’opera di Goya, “Cane interrato nell’arena”: ci troviamo coinvolti nello stupore, nella bellezza delle parole e dell’immagine. Suor Gloria presenta la sua nuova fondazione riportandoci all’antico significato del monastero nella società: un cuore vivo, rivolto a tutti. Carpegna vuole essere un centro per la diffusione della bellezza, un luogo per educare lo sguardo. Oggi non siamo più in grado di guardare, ma la bellezza esiste e passa per le nostre strade e piazze, ci provoca e ci coinvolge: ci può indicare la vera prospettiva della vita. La rieducazione del popolo, afferma suor Gloria, deve avvenire attraverso l’educazione dello sguardo. Cavallari afferma che solo una bellezza presente nel quotidiano, nelle pieghe della realtà solita può interessare e ferire. Una ferita che cambia lo sguardo e il cuore. “I concetti creano gli idoli, solo lo stupore conosce” scrisse S. Gregorio di Nissa. Solo una conoscenza stupita, commossa può arrivare alla profondità della realtà, vincere la debolezza del pensiero lasciato alla pura descrizione dell’apparenza, sconfiggere il nichilismo e il relativismo dominante. Raccontando la sua storia, Fabio sembra descrivere il percorso della bellezza che è entrata nella sua esistenza, una bellezza che lo porta ad accogliere gli incontri che gli capitano e gli fa dire di credere nel cristianesimo come forza vitale della società umana, come patrimonio della ragione. Un libro, un incontro, un’amicizia: l’inizio di una storia e di un’avventura per suor Gloria, per Magdi Allam, per Fabio, per me, per chiunque accoglie l’invito.