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I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione

Fonte:
CulturaCattolica.it
Da un po' di tempo collaboro alla rubrica di RadioFormigoni "Tu es Petrus", commentando brevemente i testi del Papa. Riporto qui l'introduzione al Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali. Lo trovate su http://www.formigoni.it/iniziative.htm

Da tempo si parla - soprattutto dopo L’appello sull’educazione dal titolo “Se ci fosse un’educazione del popolo tutti starebbero meglio”, promosso lo scorso novembre da una cinquantina di personalità del mondo della cultura e dell’economia in occasione dell’uscita della nuova edizione del libro di don Luigi Giussani Il rischio educativo - della straordinaria emergenza educativa che riguarda il nostro presente. Il Papa, in occasione della 41° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, ha scelto come tema: “I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione”. Di questo oggi vogliamo parlare, raccomandandovi però di leggere interamente e personalmente il documento, perché si tratta di un testo - oltre che profondo - illuminante rispetto alla nostra presenza cristiana consapevole.

«Il rapporto tra bambini, media ed educazione può essere considerato da due prospettive: la formazione dei bambini da parte dei media e la formazione dei bambini per rispondere in modo appropriato ai media…»

Per questo, ecco alcune semplici sottolineature:

  1. Innanzitutto la responsabilità: In che modo questo bene comune deve essere protetto e promosso? Educare i bambini ad essere selettivi nell’uso dei media è responsabilità dei genitori, della Chiesa e della scuola.
  2. Poi l’attenzione al metodo: L’educazione ai media dovrebbe essere positiva. Ponendo i bambini di fronte a quello che è esteticamente e moralmente eccellente, essi vengono aiutati a sviluppare la propria opinione, la prudenza e la capacità di discernimento. È qui importante riconoscere il valore fondamentale dell’esempio dei genitori e i vantaggi nell’introdurre i giovani ai classici della letteratura infantile, alle belle arti e alla musica nobile. … La bellezza, quasi specchio del divino, ispira e vivifica i cuori e le menti giovanili, mentre la bruttezza e la volgarità hanno un impatto deprimente sugli atteggiamenti ed i comportamenti.
  3. Ed una riflessione sulla libertà che da sola vale la lettura di tutto il documento: Troppo spesso la libertà è presentata come un’instancabile ricerca del piacere o di nuove esperienze. Questa è una condanna, non una liberazione! La vera libertà non condannerebbe mai un individuo - soprattutto un bambino - all’insaziabile ricerca della novità. Alla luce della verità, l’autentica libertà viene sperimentata come una risposta definitiva al “sì” di Dio all’umanità, chiamandoci a scegliere, non indiscriminatamente ma deliberatamente, tutto quello che è buono, vero e bello.
  4. Infine la nota critica: Ogni tendenza a produrre programmi - compresi film d’animazione e video games - che in nome del divertimento esaltano la violenza, riflettono comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana, è perversione, ancor di più quando questi programmi sono rivolti a bambini e adolescenti.


Una volta si diceva: «I bambini ci guardano». Oggi guardiamoli noi con lo stesso sguardo di Cristo!

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