Jennifer e il suo bimbo mai nato
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Ero in auto, in coda come tutte le mattine, la pioggia battente faceva risplendere le foglie dei tigli e accresceva il mio desiderio di sole, noi uomini siamo sempre portati a desiderare ciò che non abbiamo e a non godere del presente lasciandolo fuggire.
La radio trasmetteva le ultime notizie, ad un certo punto i dettagli agghiaccianti rivelati dall’autopsia sulla morte di Jennifer Zacconi e del bambino che portava in grembo e mi è sfuggito un grido, un grido caduto nel vuoto dell’abitacolo della mia auto, perché all’orrore di cui sono capaci gli uomini pare non esserci mai fine.
Aveva vent’anni Jennifer, si era innamorata di Lucio Niero, ex gestore di un locale dove si faceva il karaoke e aspettava un figlio da lui, avrebbe partorito tra pochi giorni e tutto era pronto per accogliere quel bambino.
Ora si scopre che Niero aveva moglie e due figli, ignari di quanto era accaduto. Non aveva avuto il coraggio di confessare il suo tradimento e forse per questo ha pensato che l’omicidio potesse risolvere il problema.
Cosa diavolo, o forse solo il diavolo, porta un uomo di 34 anni a fare un gesto tanto efferato, ad accanirsi contro una ragazzina con il pancione e a sperare che questo possa essere la soluzione per la sua vita.
Possiamo consolarci dicendo che il male è sempre esistito, che anche una volta accadevano queste cose, si cerca sempre una rassicurazione nel passato, ma la verità è che le persone non sono più capaci di fare “la fatica di vivere”, di assumersi la responsabilità di gesti che dopo averli fatti, considerano un errore.
A forza di credere che nella vita si deve seguire sempre il “sentire” il sentimento delle cose, non si segue più il cuore.
Perché il cuore dell’uomo sa cos’è il bene, sapeva Niero che aveva una donna cui aveva giurato amore per sempre e sapeva che nonostante avesse sbagliato a tradirla, non poteva fingere che non esistesse quel bambino, perché la realtà ci interpella e non si cancella.
Quell’uomo non ha avuto il coraggio di assumersi davanti alla moglie e ai suoi figli la responsabilità di qualcosa che ora considerava un errore, eppure, il cuore sapeva cosa sarebbe stato giusto per tutti, in primis per lui, per Jennifer, per quel bambino, che giuridicamente non essendo ancora nato non viene considerato ucciso, (ma noi sappiamo la verità), per sua moglie e per i figli ai quali avrebbe testimoniato, che anche i padri sbagliano, anche gli adulti possono sbagliare, ma proprio perché adulti sanno riconoscere gli errori e assumersene la responsabilità.
Perché non è per i nostri errori che saremo giudicati ma per la nostra cattiva fede, perché sapendo ciò che è giusto ci ostiniamo a fare ciò che è sbagliato.