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Un libro per l'estate

Autore:
Nerella Buggio, Gianluca Zappa, Luca Cottini
Fonte:
CulturaCattolica.it ©

Chi l'ha detto che i libri per l'estate, quelli da leggere sotto l'ombrellone o seduti ai bordi di un ruscello di montagna, devono essere libri d'evasione, libri che facciano sognare, che soprattutto non facciano pensare?

Un libro, un bel libro è un ottimo amico da portare in vacanza, ma un amico non deve necessariamente darci sempre ragione, tenerci la mente in stand-by, un libro può farci ridere, piangere, ci può sorprendere, stupire, può essere insomma un buon amico e proprio per questo aiutarci ad avere uno sguardo libero.

Abbiamo chiesto ai nostri collaboratori di consigliare a voi e a tutti noi, alcune letture per questo periodo in cui, speriamo tutti abbiano l'occasione di avere del tempo "libero".
Libero dalla frenesia, dagli impegni di lavoro, libero da orari fissi, del tempo insomma da dedicare con tranquillità alle persone care, a luoghi sconosciuti da scoprire o a quelli già noti da rivedere, tempo per fare le cose che amiamo e per pensare alla strada fatta e a quella che ci aspetta.

ECCO I LIBRI PER L'ESTATE, libri di vario genere, ma che secondo i nostri redattori sono un buon amico da portare in vacanza.
Quando tornate dalle vostre vacanze, dopo averli letti, raccontateci le vostre impressioni.

BUONE VACANZE! [Nerella Bugio]

Il filo di seta di Carlo Sgorlon
Editore Piemme (2004 , 335 p., €12,5)

Odorico da Pordenone fu, come Marco Polo, un grande viaggiatore. Nato, pare, lo stesso anno di Dante, entrò nel convento dei Frati Minori di Udine nel 1280. La sua grande avventura fu un viaggio in Estremo Oriente, cominciato forse nel 1314, che lo portò a incontrare il Gran Khan. Sulla scorta delle scarse notizie fornite dalla storia e dai "Commentari" che Odorico dettò al suo ritorno, Sgorlon racconta tutta la vita di questo uomo singolare, rievocando il suo straordinario slancio missionario, la sua animosa curiosità di "viaggiatore di Dio", il suo grande sogno che l'Asia e il Catai potessero un giorno rivolgersi al cristianesimo. [Luca Cottini]

"Le avventure di un uomo vivo" di Gilbert Keith Chesterton

Per le nostre letture estive consiglierei in primo luogo due romanzi, cominciando con "Le avventure di un uomo vivo" di Gilbert Keith Chesterton (Piemme).
Com'è nella tradizione del grande scrittore inglese (che dobbiamo conoscere e rivalutare anche per la sua vicenda spirituale) si parla qui di un mistero che viene a poco a poco svelato. Il mistero è costituito proprio dal protagonista, uno strano personaggio, almeno all'apparenza, sul quale gravano tanti pregiudizi generati dai soliti "sentito dire". Di volta in volta egli viene giudicato come un violento, una specie di assassino, un immorale… ma Chesterton si diverte a smontare tutte le accuse svelandoci la verità. Veniamo così a scoprire che quest'uomo "vivo" è in realtà un uomo sano e del tutto normale e che i pazzi e i malati sono quelli che lo giudicano a partire da posizioni e pregiudizi desunti dalle filosofie e dalle mode in voga nella società. Una storia paradossale e divertente, un romanzo a tesi, che vuole dimostrare quanto sia più bella e serena la vita dell'uomo che aderisce con verità, lealtà e semplicità alla realtà che incontra. Perché è il reale che è sempre nuovo e straordinario, mentre l'ideologia è solo violenza e follia. [Gianluca Zappa]

"Il mondo nuovo" di Aldous Huxley

L'altro romanzo è "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley (Oscar Mondadori). Suggerisco di leggerlo perché è la profezia, scritta nel 1932, di quanto stiamo vivendo. Si tratta di un'utopia negativa (come il famoso 1984 di Orwell), che rappresenta una società futura che è totalitaria senza sembrarlo. La famiglia non esiste più; sesso, divertimento e droga sono le divinità che regnano incontrastate; tutto è impostato sul principio del consumo e l'essere umano ha perso completamente il suo valore, essendo "creato" e "programmato" attraverso la tecnica. Non c'è cultura, non c'è desiderio e ricerca, non c'è amore, non c'è Dio. La gente è convinta di essere felice: passa il tempo a lavorare e a divertirsi e poi muore "serenamente" grazie al condizionamento alla morte, alla quale è sottoposta fin dalla nascita. Gli esseri umani sono divisi in caste e utilizzati come macchine. Il "soma", una droga perfezionata, consente l'evasione in un mondo diverso e sereno, quando s'incontra qualche difficoltà. Ma ecco che un bel giorno un uomo primitivo, un "selvaggio", viene introdotto in questo mondo. Quello che accade è tutto da scoprire. Una favola, che fa pensare. Da leggere con attenzione, perché ci apre gli occhi sul nostro mondo. [Gianluca Zappa]

"Indietro Savoia"

A chi ama la storia, consiglio un libro irriverente e dissacrante, che ha il pregio di essere scritto con un taglio giornalistico ed è quindi godibilissimo. Si tratta di "Indietro Savoia", di Lorenzo Del Boca (Piemme), una "storia controcorrente del Risorgimento", come recita il sottotitolo. La foto di copertina è già tutto un programma: Vittorio Emanuele II vi è raffigurato a cavallo, seduto al contrario. Del Boca è uno che documenta tutte le sue affermazioni con un abbondante apparato di note e ci dà un quadro del Risorgimento impietoso: fa a pezzi Carlo Alberto e Vittorio Emanuele, svela i retroscena di miti risorgimentali (le cinque giornate di Milano, Calatafimi, la presa di Porta Pia…), smonta tutti i luoghi comuni costruiti dai vincitori. A volte sarcastico, a volte satirico, a volte anche fazioso e violento, questo libro può aprire gli occhi a chi non ha mai letto nulla di revisionismo risorgimentale e va ancora avanti con quello che ha appreso dalla vulgata dei manuali scolastici. [Gianluca Zappa]

"Lo spirito della liturgia

Chi vuole invece ricreare lo spirito e crede di aver tempo a sufficienza per dedicarsi ad una lettura più impegnata, meglio dire alla meditazione, non si perda "Lo spirito della liturgia - I santi segni" due saggi di Romano Guardini in un'unica edizione della Morcelliana. Il titolo potrebbe far pensare ad una dotta opera sulla liturgia, un po' arida e buona solo per gli esperti o gli addetti al settore. Niente di più sbagliato! La riflessione di Guardini si allarga in cerchi concentrici e tocca tutto di noi: la nostra vita interiore, il nostro rapporto con Dio, il nostro modo di rapportarci a Lui nella preghiera e nella Chiesa. Vi sono giudizi e considerazioni sulla storia della cultura, sul valore dei simboli (gesti, parole e oggetti), sulla creazione artistica… leggendo i saggi di Guardini capiamo qualcosa di più di noi e dell'uomo post-moderno e, certo, riflettiamo sul senso della liturgia, ma anche sul senso del farsi il segno della croce, dello stare in ginocchio o in piedi, del giungere le mani, dell'usare l'incenso, dell'attraversare il portale della chiesa… E' veramente difficile sintetizzare un concentrato di saggezza in poche parole. Basterà dire che dopo la lettura e l'attenta meditazione di questi due saggi, il nostro atteggiamento dentro la chiesa, durante una liturgia, non sarà più lo stesso. Il che serve veramente a tutti e, ovviamente (visto il degrado e la confusione che regnano oggi) a coloro che, a qualsiasi titolo, hanno diretta responsabilità in materia. [Gianluca Zappa]

Alato di Mimmi Cassola
Jaca Book (€ 12,91)

Il piccolo Goghi non è un angelo: è assolutamente umano. Tutti lo credono gobbo: ma lui è "soltanto" un bambino SPECIALE, solitario e sensibile che ha scoperto che la sua gobba altro non è che un paio di piccole ali.
I genitori ne provano vergogna e lo nascondono agli sguardi curiosi in una casa di periferia, ma la sua stanza ha una porta che da sul giardino e Goghi la notte ne approfitta esce e vola e con il tempo, grazie ad un amico imparerà che anche la musica, le stelle del cielo, la bellezza di un quadro o di una donna possono far volare.
Col passare del tempo il contrasto tra la vita quasi claustrale di Goghi e la realtà esterna si fa sempre più accentuato, con un crescendo vertiginoso il volo resta il suo destino. Anche se le ali bambine non lo reggono più da tanto tempo…
Un libro che parla della bellezza, della musica, della pittura, dell'amicizia, dell'amore, della vita, di una bellezza che non tutti hanno occhi per vedere. [Nerella Buggio]

Il Taumaturgo e l'imperatore di Carlo Sgorlon

Mischiando storia e invenzione, Sgorlon racconta in quest'opera la vicenda del frate cappuccino Marco d'Aviano: dotato di grande carisma, di eccezionali doti di trascinatore di folle, famoso predicatore e taumaturgo, seppe creare unità di comando e azione tra i vari eserciti che, nel settembre 1683, affrontarono il dilagare dell'armata turca che minacciava Vienna, salvando così l'Europa dal pericolo musulmano. Sullo sfondo della vicenda di Padre Marco, l'autore dipinge un affascinante affresco dell'Europa seicentesca con i suoi grandi protagonisti, i tormenti della sua coscienza, tra eresia e ortodossia, la guerra dei Trent'anni, la Rivoluzione Scientifica e lo sfolgorio dell'architettura barocca. [Luca Cottini]

Il segreto condiviso. L'avventura della conoscenza di Cristo di M. Camisasca (Prefazione di L. Giussani, ed. Ares, Milano 2004)

Al termine dei tre densissimi anni passati con loro, Gesù dice improvvisamente agli apostoli: "Vi chiamo amici perché vi ho detto tutto" (cfr. Gv. 15,15). Il fondamento dell'amicizia è un segreto partecipato. Un rapporto vero di amicizia non può durare se si fonda soltanto su un interesse particolare. C'è sempre un segreto divino fra gli amici, come già aveva intuito Cicerone che definiva l'amicizia "una comunanza di cose umane e divine", c'è sempre un destino verso cui si corre assieme, un'avventura totale che appassiona e accende ogni giorno la vita. Ecco perché il segreto condiviso nell'amicizia cristiana non è altro che l'avventura della conoscenza di Cristo. Questo è il vero tema che occupa le pagine del libro, il filo conduttore che unisce i vari capitoli.
Ogni uomo viene al mondo per questa ragione: conoscere, fare esperienza della pienezza. Cristo si propone ad ogni uomo come la pienezza della sua vita. Le strade per conoscerlo sono molte. La più semplice è il luogo in cui Dio ci ha messi e attraverso il quale continuamente stabilisce dei nessi con ciascuno di noi. Contro una visione moralistica e intellettualistica della fede, ridotta ad adesione ad alcune idee o ad alcune norme, il testo riprende l'esperienza della fede come consegna di sé a una presenza viva ed umana.
L'ultima parte è dedicata all'analisi di alcuni aspetti metodologici della missione cristiana. Si può comunicare solo ciò che in noi è esperienza vissuta, occorre partire da ciò che interessa la vita dell'altro. La comunicazione dell'esperienza di Cristo è un essere insieme all'altro in un gesto nel quale la sua vita trova una risposta. Essa è un pezzo della vita ordinaria vissuta assieme agli altri come risposta a una loro attesa. L'annuncio cristiano, più che una provocazione verbale che spesso rischia di decadere in un linguaggio clericale, è la presenza di un popolo che comunica le ragioni del suo vivere. Un popolo possono essere anche due, tre persone, anche una persona sola. Tutto si gioca nella radiosità della sua consapevolezza. [Gabriele Mangiarotti]

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