La persecuzione
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Perché la Chiesa è stata, è e sarà sempre perseguitata. Il Signore già ci aveva avvertito (cfr. Mt. 24:4-14; Mc. 13:9-13; Lc. 21:12-19) affinché fossimo preparati. La Chiesa sarà perseguitata non tanto nei suoi figli mediocri, quelli che scendono a patti con il mondo come i rinnegati di cui parla il libro dei Maccabei (cfr. 1Mac. 1:11-15): questi non saranno mai perseguitati. Semmai lo saranno gli altri figli, quelli che, in mezzo alla nube di tanti testimoni, scelgono di tenere gli occhi fissi su Gesù (cfr. Eb. 12: 1-2) e di seguire i suoi passi a qualunque prezzo. La Chiesa sarà perseguitata nella misura in cui mantiene la sua fedeltà al Vangelo. La testimonianza di questa fedeltà molesta al mondo dà fastidio al mondo, lo fa infuriare, gli fa digrignare i denti (cfr. Ec. 7:54 ), fa uccidere e distruggere, come successe con Stefano. La persecuzione è un evento ecclesiale della fedeltà; a volte è frontale e diretta; altre volte occorre saperla riconoscere quando è ammantata da quell’apparenza pseudoculturale con cui ama presentarsi in ogni epoca, nascosta dietro la laica “razionalità” di un sedicente “senso comune” delle cosiddette persone normali e civili. Le forme sono molte e differenti, però ciò che sempre scatena la persecuzione è la follia del Vangelo, lo scandalo della Croce di Cristo, il fermento delle Beatitudini. Inoltre, come nel caso di Gesù, di Stefano e di questa grande “nube di testimoni”, i metodi furono e sono gli stessi: la disinformazione, la diffamazione, la calunnia, per convincere, far avanzare e – come ogni opera del Demonio – far sì che la persecuzione cresca, contagi e si giustifichi fino al punto di sembrare ragionevole.