Australia: bilancio per una «nuova era»
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divenuta, con i giovani convenuti da ogni nazione, un nuovo Cenacolo per una nuova generazione di apostoli

«“Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi” (At 1,8). Abbiamo visto realizzata questa promessa! Nel giorno (della prima) Pentecoste il Signore risorto, seduto alla destra del Padre, ha inviato lo Spirito sui discepoli riuniti nel Cenacolo. Per la forza di questo Spirito, Pietro e gli Apostoli sono andati a predicare il Vangelo fino ai confini della terra. In ogni età ed in ogni lingua la Chiesa continua a proclamare in tutto il mondo le meraviglie di Dio e invita tutte le nazioni e i popoli alla fede, alla speranza e alla nuova vita in Cristo. In questi giorni anch’io sono venuto, come Successore di Pietro, in questa stupenda terra d’Australia. Sono venuto a confermare voi, miei giovani fratelli e sorelle, nella vostra fede e ad aprire i vostri cuori al potere dello Spirito di Cristo e alla ricchezza dei suoi doni. Prego perché questa grande assemblea, che unisce giovani “di ogni nazione che è sotto il cielo” (At 2,5), diventi un nuovo Cenacolo. Possa il fuoco dell’amore di Dio scendere e riempire i vostri cuori, per unirvi sempre di più al Signore e alla sua Chiesa e inviarvi, come nuova generazione di apostoli, a portare il mondo a Cristo!...” Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi”… Ma cosa è questo “potere” dello Spirito Santo? E’ il potere della vita di Dio! E’ il potere dello stesso Spirito che si librò sulle acque all’alba della creazione e che, nella pienezza dei tempi, rialzò Gesù dalla morte. E’ il potere che conduce noi e il nostro mondo verso l’avvento del regno di Dio… Come sorgente della nostra nuova vita in Cristo, lo Spirito Santo è anche, in modo molto vero, l’anima della Chiesa, l’amore che ci lega al Signore e tra di noi e la luce che apre gli occhi per vedere le meraviglie della grazia di Dio intorno a noi… La forza dello Spirito non cessa mai di riempire di vita la Chiesa! Attraverso la grazia dei Sacramenti della Chiesa, questa forza fluisce nel nostro intimo, come un fiume sotterraneo che nutre lo spirito e ci attira sempre più vicino alla fonte della nostra vita, che è Cristo… Qui in Australia, questa “grande terra meridionale dello Spirito Santo”, noi tutti abbiamo avuto un’indimenticabile esperienza della presenza e della potenza dello Spirito nella bellezza della natura. I nostri occhi sono stati aperti per vedere il mondo attorno a noi come veramente è: “ricolmo”, come dice il poeta, “della grandezza di Dio”, ripieno della gloria del suo amore creativo… Rafforzata dallo Spirito e attingendo ad una ricca visione di fede, una nuova generazione di cristiani è chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui la vita sia accolta, rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò distrutta. Una nuova era in cui l’amore non sia avido ed egoista, ma puro, fedele e sinceramente libero, aperto agli altri, rispettoso della loro dignità, un amore che promuova il loro bene e irradi gioia e bellezza. Una nuova era nella quale la speranza ci liberi dalla superficialità, dall’apatia e dall’egoismo che mortificano le nostre anime e avvelenano i rapporti umani. Cari giovani amici, il Signore vi sta chiedendo di essere profeti di questa nuova era, messaggeri del suo amore, capaci di attrarre la gente verso il Padre e di costruire un futuro di speranza per tutta l’umanità» [Benedetto XVI, Omelia a Sydney, 20 luglio 2008].
Spirito Creatore, che tutto ha creato, e lo Spirito Santo, che Cristo ha fatto discendere dal Padre, sono uno e il medesimo: creazione e redenzione, natura e storia, ragione e fede si appartengono reciprocamente. Perciò Dio certamente può proteggerci e salvarci, perché tutto appartiene a lui, viene da lui, è opera delle sue mani. La prima Pentecoste è l’anniversario della nascita della Chiesa e ogni rinnovata Pentecoste una rinascita, ma sono anche in continuità la festa della creazione, del ringraziamento a Dio per il suo dono e perché Egli anche trascurato, dimenticato, abbandonato, perfino tradito, non ci trascura, non ci dimentica, non ci abbandona, soprattutto non ci tradisce mai con il suo Spirito di perdono, pur non imponendosi e costringendoci mai. Il mondo è frutto della creazione, esso viene dallo Spirito e non dal cieco caso; lo Spirito, la ragione, la morale, il perdono, il rinnovamento non sono nel mondo corpi estranei, qualcosa che il caso in qualche modo e accessoriamente ha prodotto e che sarebbe meglio che non ci fosse. No! l’intera realtà che ci circonda è idea e opera dello Spirito Creatore che ha preso forma e parla al nostro spirito dello Spirito di Dio. Perciò il rispetto del creato è un’esigenza della nostra fede: la creazione non ci è stata affidata perché la sfruttassimo e la inquinassimo nel consumismo irresponsabile, bensì affinché con responsabilità e rispetto la custodissimo e la sviluppassimo come il giardino di Dio, in cui gli uomini possono vivere secondo umanità. Il mistero della rivelazione considera la corruzione della Terra una caratteristica dei nemici di Dio, di Cristo e quindi dell’uomo (Ap 11,18).
Spirito Creatore e Redentore
Nuovi terribili metodi di distruzione della Terra sono divenuti possibili sotto il segno del secolarismo, del materialismo, del relativismo e quindi della negazione dello Spirito Creatore e Redentore. Considerano l’intero creato alla stregua di un prodotto materiale da smontare e rimontare ad arbitrio secondo i bisogni - e persino l’uomo, considerato un semplice prodotto della natura e come tale non realmente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni altro animale, anch’esso destinato, come prodotto, ad essere manipolato per i nostri scopi, coltivarlo, sfruttarlo e finanche ucciderlo. “Rafforzata dallo Spirito - afferma il santo Padre - e attingendo da una ricca visione di fede, una nuova generazione di cristiani è chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui la vita sia accolta, rispettata e curata autorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò distrutta. Una nuova era in cui l’amore non sia avido ed egoista, ma puro, fedele e sinceramente libero, aperto agli altri, rispettoso della loro dignità, un amore che promuova il loro vero bene e irradi gioia e bellezza. Una nuova era nella quale la speranza ci liberi dalla superficialità, dall’apatia e dall’egoismo che mortificano le nostre anime e avvelenano i rapporti umani… Il mondo ha bisogno di questo rinnovamento! In molte nostre società, accanto alla prosperità materiale, si sta allargando il deserto spirituale: un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione. Quanti dei nostri contemporanei si sono scavati cisterne screpolate e vuote (Ger 2,13) in una disperata ricerca di significato, di quell’ultimo significato che solo l’amore può dare? Questo è il grande e liberante dono che il vangelo porta in sé: esso rivela la nostra dignità di uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio. Rivela la sublime chiamata dell’umanità, che è quella di trovare la propria pienezza nell’amore. Esso dischiude la verità sull’uomo, la verità sulla vita”. Da sempre tutta la creazione geme e soffre, essa vuole liberarsi dalla schiavitù della corruzione e attende la manifestazione e la libertà dei Figli di Dio (Rm 8,19-22). La libertà dei Figli di Dio è tutt’altra cosa rispetto a quella dei distruttori; essa non è libertà di consumismo sfrenato e di successo egoista, che è una libertà negativa, bensì libertà di amare e di essere amati, cioè una libertà costruttiva: manda il tuo Spirito e rinnova la faccia della Terra (Sal 104,30). Il Cresimato è segnato con il dono dello Spirito ed inviato ad essere testimone di Cristo. Che cosa significa ricevere il “sigillo”, il carattere dello Spirito Santo? Significa essere indelebilmente segnati, inalterabilmente cambiati, significa essere muove creature. Per coloro che hanno ricevuto questo dono, nulla può mai essere lo stesso!
Dio ha un volto umano, Dio è ragione, Dio è volontà, Dio è amore, Dio è bellezza
Essere “battezzati” nello Spirito significa essere incendiati dall’amore di Dio. Essere “abbeverati” allo Spirito (Cor 12,13) significa essere rinfrescati dalla bellezza del piano di Dio per noi e per il mondo, e divenire a nostra volta una fonte di freschezza per gli altri. Se lo Spirito di Dio guadagna spazio nel mondo in noi e grazie a noi, si rinnoverà anche la creazione che ora è asservita e in essa scopriremo non più la materia prima del nostro fare, ma il volto di Colui che l’ha creata, che la ama e che ci ama, ogni singolo e l’umanità nel suo insieme. Lo Spirito Santo è innanzitutto Spirito Creatore e il cristianesimo è religione della creazione. Per noi il mondo è creazione di cui Dio si rallegra e di cui anche noi, mediante la libertà costruttiva dell’amore, possiamo rallegrarci. Dio perciò non è il totalmente Altro senza la realtà dello spazio pubblico, innominabile e oscuro. No, Dio ha un volto umano, Dio è ragione, Dio è volontà, Dio è amore, Dio è bellezza, Dio è storia. La fede nello Spirito Creatore e la fede nello Spirito che Cristo, il Signore risorto, ha fatto discendere dal Padre su di noi sono allora inseparabilmente congiunte. Creazione e Storia, Ragione e Fede non sono due mondi separati, anche se è vero che con il dono della libertà la storia porta nel mondo l’elemento della colpa, rendendo necessarie nuove iniziative nell’immaginazione dell’amore divino in missione e perdono nella storia. La prima Lettera ai Corinzi e il Vangelo di Giovanni ci mostrano questa connessione.
E’ lo Spirito Santo che ci fa cogliere e accogliere che solo Gesù Cristo è il Signore, il datore di ogni bene e di ogni perdono
Lo Spirito Santo è ciò che ci fa riconoscere in Cristo il solo Signore o Donatore di ogni bene, e ci fa pronunciare la professione di fede della Chiesa: Gesù Cristo è il Signore (1 Cor 12,3), la professione della divinità di Cristo, la professione dell’unità e dell’identità di Cristo con l’Essere ricercato da filosofi, e ogni uomo ha questa capacità, con quel Dio che si è rivelato nell’Antico Patto con Israele, che solo lo Spirito Santo può mostrarci e farci conoscere. Solo se professando il credo della Chiesa, apriamo gli occhi e il cuore, possiamo conoscere Cristo e affermare con tutto il cuore: sì, Tu sei il Signore - il Figlio del Dio vivente: non sono veri altri “dei”. Il Vangelo ci dà una meravigliosa immagine per chiarirci la connessione tra Gesù, lo Spirito Santo e il Padre: lo Spirito Santo è rappresentato come il soffio di Gesù Cristo, del Signore risorto (Gv 20,22). Giovanni qui riprende un’immagine del racconto della creazione, dove si dice che Dio soffiò nelle narici dell’uomo un alito di vita. Il soffio di Dio è vita. Ora il Signore soffia nella nostra anima il nuovo alito di vita - lo Spirito Santo, la sua più intima essenza, e in questo modo ci accoglie nella famiglia di Dio. Noi apparteniamo a Dio. Con il battesimo e la cresima - ha sottolineato il Papa - ci è fatto questo dono e con il sacramento della penitenza (più di mille sacerdoti hanno confessato tanto a Sydney!) esso ripete di continuo: il Signore soffia nella nostra anima un alito di vita.
La Chiesa ha bisogno dei giovani, di tutti i giovani
Lo Spirito è Spirito Creatore, lo Spirito è Spirito di Gesù Cristo e il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un unico Dio. La grazia dello Spirito non è qualcosa che possiamo meritare o conquistare; possiamo solo riceverla in dono. Ed è lo Spirito Santo che ricrea l’umanità cioè la Chiesa. Essa non discende dalla volontà umana, dalla riflessione, dall’abilità dell’uomo e dalla sua volontà organizzativa, poiché se così fosse essa già da tempo si sarebbe estinta, così come passa ogni cosa umana. Essa è invece creazione dello Spirito Santo che con il Nuovo Patto, in continuità dinamica di quello del Sinai cioè della Legge, si amplia a tutti i popoli e lo Spirito compie il mistero di Gesù Cristo e la Chiesa è cattolica fin dal primo momento. Fin dal primo istante, in quella prima Pentecoste, lo Spirito santo l’ha creata come la Chiesa di tutti i popoli; essa abbraccia il mondo intero, forza tutte le frontiere di razza, classe, nazione, rompe tutte le barriere e unisce tutti gli uomini nella professione del Dio uno e trino, di Dio che si fa uomo in noi. La storia dell’umanità è storia dell’incarnazione di Cristo; Egli deve prendere sempre più forma in noi, in ogni persona dice san Paolo (“Figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi!”, Gal 4,19). Solo se la storia dell’umanità diventa storia dell’incarnazione continua del Figlio di Dio come via umana alla Verità e alla Vita cioè al Dio vivente, essa può elevarsi alla sua altezza ed evitare la caduta nella barbarie. Non ci è data altra speranza; contiamo su Cristo che prende forma nel mondo. Anche all’inizio del XXI secolo il mondo ha bisogno di questo rinnovamento. Ma “anche la Chiesa, cari amici - ha concluso Benedetto XVI - ha bisogno di questo rinnovamento! Ha bisogno della vostra fede, del vostro idealismo e della vostra generosità, così da poter essere sempre giovane nello Spirito (Lumen gentium, 4). Nella seconda Lettura di oggi, l’apostolo Paolo ci ricorda che ogni singolo Cristiano ha ricevuto un dono che deve essere usato per edificare il Corpo di Cristo. La Chiesa ha specialmente bisogno dei giovani, di tutti i giovani. Essa ha bisogno di crescere nella forza dello Spirito che anche adesso dona gioia a voi giovani e vi ispira a servire il Signore con allegrezza. Aprite il cuore a questa forza! Rivolgo questo appello in modo speciale a coloro che il Signore chiama alla vita sacerdotale e consacrata. Non abbiate paura di dire il vostro “sì” a Gesù, di trovare gioia nel fare la sua volontà, donandovi completamente per arrivare alla santità e facendo uso dei vostri talenti e servizio degli altri”.