Capolavoro di santità
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«Siete venuti a Roma in spirituale compagnia dei vostri numerosi santi, beati, venerabili e servi di Dio: uomini e donne, giovani e bambini, educatori e sacerdoti assistenti, ricchi di virtù cristiane, cresciuti nelle file dell’Azione Cattolica, che in questi giorni compie 140 di vita. La magnifica corona dei volti che abbracciano simbolicamente Piazza San Pietro è una testimonianza tangibile di una santità ricca di luce e di amore. Questi testimoni, che hanno seguito Gesù con tutte le loro forze, che si sono prodigati per la Chiesa e per il Regno di Dio, rappresentano la vostra autentica carta d’identità. Non è forse possibile, ancora oggi, per voi ragazzi, per voi giovani e adulti, fare della vostra vita una testimonianza di comunione con il Signore, che si trasformi in un autentico capolavoro di santità? Non è proprio questo lo scopo della vostra Associazione? Ciò sarà certamente possibile se l’Azione Cattolica continuerà a mantenersi fedele alla proprie profonde radici di fede, nutrite da una adesione alla Parola di Dio, da un amore incondizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo» [Benedetto XVI all’Azione Cattolica, 4 maggio 2008].
L’Azione Cattolica come una particolare associazione di fedeli laici
L’Azione Cattolica accade con il dono di fedeli laici che si sentono chiamati a collaborare come tali con ciò che è specifico della carità pastorale della Chiesa appartenendo a quella particolare associazione “contrassegnata - ha sottolineato Benedetto XVI - da uno speciale e diretto legame con il Papa, diventando ben presto una forma preziosa di ‘collaborazione dei laici all’apostolato gerarchico’, raccomandata ‘vivamente’ dal Concilio Vaticano II, che ne individuò le irrinunciabili ‘note caratteristiche’ (Apostolicam Actuositatem, 20). Questa sua vocazione resta valida ancor oggi. Vi incoraggio pertanto a proseguire con generosità nel vostro servizio alla Chiesa. Assumendone il fino apostolico generale (i carismi sono apporti particolari), in spirito di intima unione con il Successore di Pietro e di operosa corresponsabilità con i Pastori, voi incarnate una ministerialità in equilibrio fecondo tra Chiesa universale e Chiesa locale, che vi chiama ad offrire un contributo incessante e insostituibile alla comunione. Questo ampio respiro ecclesiale, che identifica il vostro carisma associativo, non è il segno di un’identità incerta o sorpassata; attribuisce piuttosto una grande responsabilità alla vostra vocazione laicale: illuminati e sorretti dall’azione dello Spirito Santo e costantemente radicati nel cammino della Chiesa, siete provocati a ricercare con coraggio sintesi sempre nuove fra l’annuncio della salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo e la promozione del bene integrale della persona e dell’intera famiglia umana”. “Andate, cari amici, andate ai confini della terra - ha detto il Cardinale Angelo Bagnasco -: questi confini sono quelli delle vostre città e dei vostri paesi, ma anche degli ambienti di vita; sono innanzitutto i confini sconfinati di ogni anima umana. Ovunque c’è bisogno di speranza”. Arrivare fino ai confini della terra, dunque, ma anche, “spingersi ancora più a largo” - ha aggiunto il Presidente della CEI -, su versanti quali “la difesa e la promozione della vita dal concepimento al suo naturale tramonto, la libertà educativa, l’importanza ineguagliabile della “famiglia basata sul matrimonio, fondamento della società umana”.
Perché la Chiesa sia sempre in Italia una realtà molto viva e conservi una presenza capillare in mezzo alla gente di ogni età e condizione
Il Papa, ripetendo quello che aveva constato nel IV Convegno ecclesiale nazionale, tenutosi a Verona nell’ottobre 2006, ha riconosciuto che la Chiesa in Italia costituisce ancora un terreno assai favorevole per la testimonianza cristiana. La Chiesa, infatti, è ancora una realtà molto viva, che conserva una presenza capillare in mezzo alla gente di ogni età e condizione poiché le tradizioni sono spesso ancora radicate e continuano a produrre frutti, mentre è in atto un grande sforzo di evangelizzazione e catechesi, rivolto in particolare alle nuove generazioni, ma ormai sempre più anche alle famiglie. E’ inoltre sentita con crescente chiarezza l’insufficienza di una razionalità chiusa in se stessa e di un’etica troppo individualista: in concreto, si avverte la gravità del rischio di staccarsi dalle radici cristiane della nostra civiltà, condizionati da una mentalità relativistica, edonistica e consumistica. “Come - ha riconosciuto il Papa - non vedere in questa presenza capillare anche un segno discreto e tangibile dell’Azione Cattolica? L’amata Nazione italiana, infatti, ha sempre potuto contare su uomini e donne formati dalla vostra Associazione, disposti a servire disinteressatamente la causa del bene comune, per l’edificazione di un giusto ordine della società e dello Stato”. La condivisione di questi valori, non completamente dissolti nel popolo italiano da opposte ideologie, viene ancora formulata espressamente e con forza da parte di molti e importanti uomini di cultura, anche tra coloro che non condividono o almeno non praticano la fede cattolica Con uomini e donne formati associativamente cioè ecclesialmente vivendo sempre all’altezza del proprio Battesimo cioè immersi nella nuova vita della Persona di Gesù Cristo morto e risorto per la salvezza di ogni uomo, ci si sente chiamati a cogliere questa grande opportunità, e anzitutto ad esserne consapevoli. Come ogni battezzato e cresimato nell’io e non più io l’atteggiamento non può essere mai di un rinunciatario ripiegamento su se stessi: con la reciprocità associativa occorre mantenere vivo e se possibile incrementare nella propria parrocchia e nel proprio ambiente il dinamismo apostolico, aprendosi con fiducia a nuovi rapporti, non trascurare alcune delle energie che possano contribuire alla crescita culturale e morale dell’Italia, dando risposte positive e convincenti alle attese e agli interrogativi della gente:se con il contributo apostolico generale dell’Azione Cattolica e quello particolare dei movimenti la Chiesa in Italia saprà farlo renderà un contributo non solo alla Nazione, ma anche all’Europa e al mondo, perché ormai è presente ovunque l’insidia dittatoriale del secolarismo e altrettanto universale la necessità di una fede vissuta in rapporto alle sfide del nostro tempo.
L’Azione Cattolica in una Chiesa missionaria posta dinnanzi a una emergenza educativa come quella che si riscontra oggi in Italia
Fondamentale nella carta di identità dell’Azione Cattolica l’amore alla Chiesa e il puntare a servirla unitariamente come annunciatori instancabili ed educatori preparati e generosi in comunione con tutti i movimenti ecclesiali di fronte ad una emergenza educativa drammatica.
“In una Chiesa - ha chiesto il Papa - chiamata a prove anche molto esigenti di fedeltà e tentata di adattamento, siate testimoni coraggiosi e profeti di radicalità evangelica; in una Chiesa che quotidianamente si confronta con la mentalità relativistica, edonistica e consumistica, sappiate allargare gli spazi della razionalità nel segno di una fede amica dell’intelligenza, sia nell’ambito di una cultura popolare e diffusa, sia in quello di una ricerca più elaborata e riflessa; in una Chiesa che chiama all’eroismo della santità, rispondete senza timore, sempre confidando nella misericordia di Dio”.
Pur con dolcezza e rispetto, con quella forza comune che viene dall’unione con Cristo nella Chiesa occorre una azione apostolica a tutto campo, sul piano del pensiero e dell’azione, dei comportamenti personali e della testimonianza pubblica. La forte unità che si è realizzata nella Chiesa dei primi secoli tra una fede amica dell’intelligenza e una prassi di vita caratterizzati dall’amore reciproco e dall’attenzione premurosa ai poveri e ai sofferenti ha reso possibile la prima grande espansione missionaria del cristianesimo nel mondo ellenistico - romano. Ma così è avvenuto anche in seguito, in diversi contesti culturali e situazioni storiche, come quella italiana dell’immediato dopo guerra. E questa rimane per l’Azione Cattolica e tutti i movimenti ecclesiali la strada maestra unitaria per l’evangelizzazione oggi.