2025 02 05 CINA - Mindong, dietro a un cancello i 40 anni di Messa di mons. Guo

NICARAGUA - prelevate da tre monasteri oltre 30 suore clarisse
NIGERIA - In Nigeria nel 2024 sono stati uccisi 3100 cristiani: APPROFONDIMENTO.
CINA - Mindong, dietro a un cancello i 40 anni di Messa di mons. Guo
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NICARAGUA - prelevate da tre monasteri oltre 30 suore clarisse
Nel Paese dell’America Latina prosegue la repressione del dissenso. Ancora incerta la sorte delle religiose, prelevate dai monasteri di Managua, Matagalpa e Chinandega.

Oltre 30 suore dell’ordine di Santa Clara, conosciuto come clarisse, sono state prelevate dai tre monasteri nicaraguensi di Managua, Matagalpa e Chinandega, nella notte tra il 28 ed il 29 gennaio.
Nel maggio 2023 le autorità di Managua avevano proceduto allo scioglimento dell’Associazione suore clarisse francescane e di altre nove realtà e organizzazioni. Diverse congregazioni religiose di suore sono state parzialmente o totalmente espulse dal Nicaragua negli ultimi anni, in particolare dopo le controverse consultazioni del novembre 2021, in cui Daniel Ortega è stato rieletto per un quinto mandato, il quarto consecutivo.

La repressione contro le ong
Provvedimenti analoghi sono stati adottati anche nelle ultime ore. Il governo nicaraguense ha infatti cancellato lo status giuridico di altre 10 associazioni che operavano come organizzazioni no profit, portando il numero totale di ong vietate dal dicembre 2018 nel Paese centroamericano a più di 5.600. (Vatican News 30 gennaio 2025)

APPROFONDIMENTO
«Il Nicaragua è una grande prigione. Ortega sogna di eliminare la Chiesa»
Di Leone Grotti
Intervista a Martha Patricia Molina, avvocato e ricercatrice in esilio

«Non esiste più la libertà religiosa in Nicaragua. Una volta per Natale si facevano processioni per le strade, oggi non si può uscire dalle chiese». Dichiara così a Tempi Martha Patricia Molina, avvocato e ricercatrice in esilio, la fonte più accreditata sulle persecuzioni inflitte alla Chiese cattolica del Nicaragua.

Nello stato dell’America centrale è in atto la più grande e sistematica persecuzione che la Chiesa abbia mai conosciuto nel paese. Dal 2018 il regime ha espulso almeno 222 religiosi, tra cui 91 suore, arrestato arbitrariamente almeno 74 religiosi tra preti, suore, monaci e pastori protestanti e impedito a oltre 200 di entrare nel paese. «Il dittatore Daniel Ortega e sua moglie Rosario Murillo sognano di eliminare la Chiesa e sostituirla con la loro dottrina atea», spiega la ricercatrice.

Avvocato, come hanno passato i nicaraguensi questo Natale?
Come le altre festività religiose. Hanno celebrato la nascita di Gesù sotto la sorveglianza della polizia e senza quelle libertà che hanno sempre avuto prima dell’aprile 2018. Più del 90 per cento delle chiese non hanno potuto organizzare eventi natalizi perché la dittatura impedisce di svolgere attività religiose in pubblico. Le celebrazioni sono state confinate all’Interno delle chiese e molte parrocchie ormai sono servite solo da seminaristi o diaconi, perché i parroci sono stati espulsi o esiliati da Ortega.

Come veniva celebrato il Natale prima del 2018?
Le parrocchie organizzavano “presepi viventi” per le strade. I bambini camminavano di casa in casa recitando brani biblici sulla nascita di Gesù e cantando canzoni natalizie, accompagnati dai loro genitori, laici e religiosi. Ora, però, i cattolici non godono più della libertà religiosa. Tutto viene celebrato all’interno dei templi sotto la sorveglianza permanente della polizia e sotto minaccia che tutto ciò che viene detto o fatto potrebbe essere considerato un crimine. Chiunque può essere arrestato o esiliato in qualsiasi momento.

Almeno le Messe possono essere celebrate liberamente?
No, molte vengono profanate dalle autorità. Ad esempio, davanti alla cattedrale di Léon durante la Messa viene diffusa musica a tutto volume con gli altoparlanti per impedire che i fedeli possano seguire la celebrazione.

Perché la dittatura agisce in questo modo?
Ortega e sua moglie Rosario Murillo sognano di far scomparire la Chiesa e di imporre la loro dottrina comunista e atea. Per questo hanno commesso quasi mille attentati contro templi, religiosi e laici, e continuano ogni giorno a perseguitare la Chiesa.
(…)

Perché Ortega perseguita la Chiesa?
Nell’aprile 2018 e nei mesi successivi la dittatura sandinista iniziò a uccidere i cittadini che protestavano pacificamente. Così vescovi e sacerdoti si sono uniti nel difendere la vita delle persone che venivano assassinate selvaggiamente dalla polizia, dall’esercito e da gruppi paramilitari sostenuti dalle istituzioni. Sangue innocente scorreva per tutte le strade del Nicaragua. Gli omicidi sono rimasti impuniti, protetti da un sistema giudiziario che risponde solo agli interessi dispotici della famiglia Ortega-Murillo. Se non fosse stato per l’intervento pacifico dei presuli, il numero delle vittime sarebbe stato più alto.
Ortega e Murillo nutrono odio verso la fede in Dio perché non sono mai riusciti a dominare completamente i preti. Per questo cercano di farli fuori.

In che modo?
In Nicaragua la dittatura offre solo tre opzioni: l’esilio, il carcere o la morte. I nicaraguensi che si trovano nel paese non possono nemmeno parlare di nascosto perché sono monitorati dalla polizia, dall’esercito e dai paramilitari con l’appoggio di Russia e Cina. Ormai la repressione non ha limiti in Nicaragua e purtroppo la dittatura è sostenuta finanziariamente da quegli stessi paesi che accusano Daniel Ortega di essere un assassino.
(TEMPI 01 Gennaio 2025)

NIGERIA

In Nigeria nel 2024 sono stati uccisi 3100 cristiani. Non è semplice riportare i nomi e le storie di tutti questi omicidi perché da noi le notizie sono scarse. Cercheremo di seguire come è possibile le vicende del 2025

(Open Doors 28 gennaio 2025)
Almeno 10 fedeli uccisi in una serie di attacchi devastanti in Nigeria
Le vostre preghiere sono urgenti a seguito dei mortali attacchi contro le comunità prevalentemente cristiane nel nord della Nigeria.
Dal 22 dicembre, sono stati segnalati attacchi in sette comunità della LGA di Chibok (area del governo locale), con sede nello stato del Borno, nel nord-est della Nigeria: Hirpaya, Bamzir, Njilan, Bambula, Shikarkir, Yimirmigze e Pemi.

Oltre a coloro che sono stati tragicamente uccisi, diversi sono stati feriti e 12 chiese sono state danneggiate, saccheggiate o bruciate. Anche molte case sono state prese di mira. Nell’attacco più mortale, a Shikarkir il 20 gennaio, sono state uccise otto persone e 57 case sono state distrutte.

Chiese prese di mira
Secondo fonti di Open Doors, gli edifici cristiani sono stati presi di mira intenzionalmente e in ogni comunità colpita è stata attaccata una chiesa. “Gli aggressori bruciano case, depositi di cibo e qualsiasi cosa trovino appartenente ai cristiani, lasciando quelli di proprietà dei musulmani”, ha detto una fonte.
Oltre 4.000 persone sono state sfollate a causa degli orribili attacchi, molti hanno perso case e beni, e si teme che si verifichino altri attacchi. La maggior parte di coloro che sono fuggiti sono donne e bambini. Alcuni sono fuggiti fino al confine con il Camerun.

Spinti a convertirsi
Fonti di Open Doors sul campo affermano che solo tre comunità nella LGA di Chibok, che è cristiana al 95%, non sono state attaccate. C’è un’immensa paura tra i cristiani e si ritiene che i convertiti di origine musulmana, insieme ad altri nuovi credenti, siano stati indotti a convertirsi all’Islam per essere al sicuro da Boko Haram.

(International Christian Concern 30/01/2025)
Ucciso Yomi Adetula, stimato leader di 54 anni della Celestial Church of Christ,

Yomi Adetula, stimato leader di 54 anni della Celestial Church of Christ, Eagle Parish, nello stato di Ogun, in Nigeria, è stato colpito a colpi di arma da fuoco durante una funzione mattutina domenica 19 gennaio da uomini armati, presumibilmente affiliati a un gruppo di culto che prende di mira le comunità cristiane.
La comunità ammirava Adetula per la sua devozione alla preghiera e al servizio alla comunità e per aver prestato servizio come comandante nell’organizzazione Ogun State So-Safe Security. Testimoni oculari hanno raccontato una scena angosciante quando tre aggressori sono entrati nella chiesa e hanno sparato sulla congregazione.
“Adetula era un uomo di Dio che si è dedicato al servizio della comunità”, ha detto Adewale Amos, un leader della comunità locale. “Ci troviamo di fronte a sfide da parte di gruppi che si oppongono agli sforzi spirituali e dobbiamo sostenere una maggiore consapevolezza e un’azione collettiva per proteggere i diritti dei cristiani di adorare liberamente”.

APPROFONDIMENTO
Il vescovo Matthew Hassan Kukah di Sokoto, Nigeria chiede la fine della “cultura della morte” islamista del Paese

Uno dei principali esponenti del clero nigeriano, mons. Matthew Hassan Kukah, ha chiesto la fine di quella che lui definisce una “cultura di morte” in Nigeria.
Il religioso ha commentato la World Watch List del 2025, pubblicata dalla ONG britannica Open Doors, una classifica annuale dei 50 paesi in cui i cristiani subiscono le persecuzioni più estreme.
La Nigeria è di nuovo il Paese con il numero più alto di cristiani uccisi per la loro fede nel 2024. Dei 4.476 cristiani assassinati l’anno scorso, 3.100 erano in Nigeria. (…)

La Nigeria conta circa 235 milioni di abitanti, il 54,2% dei quali si identifica come cristiano; la maggior parte di essi vive nella parte meridionale del Paese.

Dal 2009 il paese combatte contro un’insurrezione di Boko Haram il cui obiettivo finale è creare un califfato. La sua campagna omicida ha portato alla morte di almeno 350.000 persone, secondo un rapporto del 2021 del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP). Da allora a Boko Haram si sono unite altre organizzazioni terroristiche, tra cui la Provincia dell’Africa occidentale dello Stato islamico, l’ISWAP e i pastori Fulani. I cristiani hanno sopportato il peso delle loro campagne omicide.
Secondo Global Christian Relief, ogni anno in Nigeria vengono uccisi almeno 4000 cristiani a causa della loro fede.
Un rapporto pubblicato nel 2023 dalla Società internazionale per le libertà civili e lo stato di diritto (Intersociety) afferma che almeno 52.250 cristiani nigeriani sono stati assassinati dal 2009.
Nello stesso periodo, 18.000 chiese cristiane e 2.200 scuole cristiane sono state date alle fiamme.

Alcuni episodi specifici mettono in luce la grave persecuzione a cui sono sottoposti i cristiani in Nigeria.
Nel giugno 2022, oltre 50 cristiani sono stati uccisi nella chiesa di San Francesco Saverio nello Stato di Owo, in Nigeria.
Nel 2022, quattro sacerdoti cattolici sono stati assassinati in Nigeria e altri 23 sacerdoti e un seminarista sono stati rapiti.
Nel dicembre 2023, circa 140 cristiani nigeriani sono stati massacrati nei pressi di Jos. Le milizie jihadiste Fulani hanno preso di mira anche le comunità agricole cristiane in tutto lo Stato di Plateau, causando un bilancio di 200 vittime.

Complici volontari nell’esercito nigeriano
Emeka Umeagbalasi, presidente del consiglio di amministrazione di Intersociety, ha dichiarato a CWR che gli ultimi rapporti, sia di Open Doors che di Aid to the Church in Need, riflettono fedelmente ciò che i cristiani nigeriani affrontano ogni giorno.
“I dati che abbiamo a Intersociety mostrano che non meno di 5000 cristiani sono stati uccisi in Nigeria nel 2024. Almeno altri 6000 sono stati rapiti e i nostri studi precedenti hanno indicato che il 10% dei rapiti non è mai tornato vivo”, ha detto a CWR.
Ha detto che intere comunità cristiane sono state invase e sradicate da organizzazioni jihadiste, tra cui Boko Haram, pastori Fulani, banditi Fulani e molti altri. Ha detto che le chiese in queste comunità sono state abbattute e sostituite con moschee.
“I cristiani rimasti lì vengono minacciati o adescati con beni materiali come motociclette, sacchi di riso e macchine da cucire, per abbandonare il cristianesimo e unirsi all’Islam”, ha detto Emeka a CWR. (…)
La violenza anticristiana si è inizialmente concentrata nel nord, dove dodici stati a maggioranza musulmana hanno dichiarato la legge della sharia nel 1999. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha esacerbato la situazione. Ma da allora la violenza si è diffusa verso sud, nella “cintura di mezzo” della Nigeria, con pastori Fulani radicalizzati che attaccano i cristiani e sequestrano le loro terre.
Lorapuu ha detto che il rapimento e l’uccisione di cristiani in Nigeria stanno diventando normali “...e gradualmente, i terroristi islamici stanno vincendo.
Secondo Emeka Umeagbalassi di Intersociety, coloro che perseguitano i cristiani in Nigeria hanno trovato complici volontari nell’esercito nigeriano.
“La cosa peggiore è che si scopre che l’esercito e le forze di sicurezza sono coinvolte in una cospirazione”, ha detto Emeka a CWR.
Ha citato un incidente del 18 agosto 2024 in cui i soldati avrebbero preso d’assalto tre parrocchie cattoliche a Umunze, una comunità nell’area del governo locale di Orumba South nello stato di Anambra, insieme a una chiesa anglicana e diversi centri pentecostali. I giornali locali hanno affermato allora che le forze militari hanno disperso i fedeli dopo che due dei loro colleghi erano stati uccisi nella zona. I militari hanno affermato di essere stati piuttosto coinvolti in un’operazione di “cordone e ricerca”.
Ma Emeka respinge questa argomentazione, descrivendo l’esercito nigeriano come “un ramo di una jihad governativa, una jihad di stato”.
“La Nigeria sud-orientale ha la più alta concentrazione di cristiani e chiese cristiane. Qui il personale militare è stato trovato a incoraggiare attacchi contro i cristiani. Alcune delle uccisioni
perpetrate dai militari sono puramente religiose. I civili uccisi sono stati uccisi dai militari, e sono stati uccisi a causa di chi sono, dove appartengono, la loro fede e la loro etnia. Quindi non sono solo i jihadisti Fulani a uccidere; anche i militari sono coinvolti nella persecuzione dei cristiani in Nigeria e nella distruzione gratuita delle loro proprietà, tra cui luoghi di culto sacri, santuari, case e terreni agricoli.”
Emeka ha osservato che il coinvolgimento militare nei massacri dei cristiani ha raggiunto il suo apice durante gli anni di potere di Buhari, perché il presidente stava usando l’esercito per promuovere “un programma di islamizzazione”.

Padre Lorapuu non ritiene che l’amministrazione di Bola Tinubu abbia cambiato nulla, ma pensa che l’attuale amministrazione abbia preso provvedimenti per dare ai cristiani un po’ di libertà.
“Riconosciamo che l’attuale amministrazione è stata più proattiva e che gli insorti sono stati messi in difficoltà, ma decenni di persecuzioni non possono essere invertiti da un giorno all’altro”, ha detto Lorapuu a CWR.
“Siamo consapevoli che il nemico sta cercando di reagire, usando sentimenti geopolitici, economici e persino tribali. Tuttavia, ci aspettiamo che la comunità internazionale faccia leva sugli sforzi del governo del presidente Tinubu e riduca la capacità degli insorti di attaccare i cristiani”, ha affermato Lorapuu. (The Chatolic World Report 31 01)

CINA - Mindong, dietro a un cancello i 40 anni di Messa di mons. Guo
Nel Fujian il vescovo che ha rinunciato alla carica di ausiliare nel 2020 per non registrarsi negli organismi ufficiali, ha festeggiato l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale segregato nella sua residenza. Sigillata anche la cappella, alcuni video giunti da fonti locali ad AsiaNews lo mostrano incontrare i fedeli e amministrare la comunione attraverso le sbarre di un cancello

Nel maggio 2020 aveva deciso di “abbandonare tutte le cariche della diocesi e di ritirarsi a vivere in preghiera”, dichiarandosi “incapace di stare al passo coi tempi e con lo stile della Chiesa in Cina e specificamente della nostra diocesi di Mindong”. Cinque anni dopo, l’ex vescovo sotterraneo mons. Vincenzo Guo Xijing - che ai sensi dell’Accordo provvisorio tra Roma e Pechino sulla nomina dei vescovi, nel 2018 era stato indicato dalla Santa Sede nel ruolo di vescovo ausiliare, lasciando la guida di questa Chiesa locale al vescovo “ufficiale” mons. Vincenzo Zhan Silu, riaccolto in comunione con il papa - si trova oggi recluso nella sua residenza, dietro a un cancello con una vistosa catena che gli impedisce di ricevere visite dai fedeli.

A rivelarlo sono alcuni video ricevuti da AsiaNews in concomitanza con una giornata particolare: la ricorrenza dei 40 anni dall’ordinazione sacerdotale che l’oggi sessantasettenne mons. Guo Xijing ha festeggiato il 25 gennaio. Come si può vedere dalle immagini, il presule lo ha fatto da dietro a questo ingresso forzatamente chiuso. Agli amici che gli hanno fatto visita ha potuto offrire una fetta di torta fatta passare tra le sbarre. Ma è anche l’unico modo che ha a disposizione per distribuire la comunione, dal momento che pure la cappella della sua residenza è stata sigillata dalle autorità per impedire ai fedeli delle comunità sotterranee (storicamente molto forti nel nord del Fujian) di partecipare alle sue celebrazioni. Come mostra il video la gente non manca lo stesso di portare rosari e oggetti religiosi da far benedire al presule, anche questi fatti passare e poi restituiti attraverso il solito cancello.

Secondo quanto riferito da alcune fonti locali ad AsiaNews questa nuova stretta nei confronti di mons. Guo Xijing andrebbe avanti da Natale, parallelamente a ulteriori pressioni nei confronti dei sacerdoti locali affinché si decidano a registrarsi negli “organismi ufficiali” imposti dal Partito comunista alla Chiesa in Cina. Cosa che il presule e altri preti del nord del Fujian non hanno mai voluto fare. Va anche aggiunto che tutto questo sarebbe avvenuto proprio nelle settimane successive alla partecipazione di mons. Zhan Silu, il vescovo di Mindong, al Sinodo in Vaticano, tenutosi a ottobre.

I video sulla situazione di mons. Guo Xijing arrivano anche a pochi giorni dal trasferimento - approvato dalla Santa Sede - del vescovo di Xiamen mons. Cai Bingrui alla diocesi di Fuzhou, il capoluogo del Fujian, che è una delle sedi storicamente più importanti per la Chiesa in Cina. Una cerimonia presieduta dallo stesso mons. Zhan Silu, in un’altra diocesi dove - lo ricordavamo in quest’articolo - l’unità tra “ufficiali” e “sotterranei” resta un cantiere aperto. E i pesanti cancelli imposti dalle autorità non aiutano certo a realizzarla. (Asia News 28/01/2025)