2024 05 08 Almeno noi non dimentichiamoli
NIGER - Pagare, convertirsi o partire: il dilemma delle comunità cristianeMESSICO - il vescovo Rangel Mendoza sequestrato per due giorni, ora è ricoverato in ospedale a Cuernavaca
CINA - Gao Zhisheng, avvocato cristiano, ‘scomparso’ da sette anni nelle prigioni cinesi
Chiesa di Dio Onnipotente: due storie di torture nelle carceri cinesi
Ban Yanchao condannato a 5 anni per la distribuzione di bibbie
Chiesa Ganquan di Hefei: le mogli chiedono il rilascio del pastore Zhou, e l’anziano Ding
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NIGER - Pagare, convertirsi o partire: il dilemma delle comunità cristiane
Accade a un centinaio di chilometri dalla capitale Niamey. Arrivano con alcune moto, armati e propongono di scegliere quanto conviene delle citate operazioni. Pagare una tassa di 50 000 CFA (76 E) per persona di sesso maschile a partire da 15 anni oppure convertirsi all’Islam. Se entrambe le cose sono rifiutate allora non resta che abbandonare il villaggio e tutto quanto si possiede nelle loro mani. Loro sono ciò che la gente del posto chiama i ‘banditi’ e che gli studiosi definiscono come Gruppi Armati Terroristi della nebulosa ‘jihadista’ che opera soprattutto nella zona delle ‘Tre Frontiere’.
Si tratta del Mali, il Burkina Faso e, appunto, il Niger. Questi tre Paesi sono attualmente governati da regimi militari e hanno scelto di coalizzarsi in una nuova entità chiamata ‘Alleanza degli Stati del Sahel’, AES. Dal rapimento di padre Pierluigi Maccalli, avvenuto nel 2018, la vita dei contadini che popolano la zona che confina col Burkina Faso, non ha cessato di deteriorarsi. Minacce, rapimenti, uccisioni mirate, scuole desolatamente chiuse, intimidazioni e un clima di paura caratterizzano il quotidiano dei residenti. La presenza dei militari nigerini non arriva a dissuadere queste pratiche ormai assodate nella zona. Le denunce e le richieste di aiuto sembrano cadere nel vuoto o quantomeno nella retorica del ‘sovranismo ambiente’ e nel tanto decantato allontanamento delle presenze militari straniere dal suolo nigerino (russi a parte). Tutto ciò non arriva a dissuadere i ‘banditi’ o gruppi armati che, nel frattempo occupano il terreno e, grazie alla politica della terra bruciata, arruolano giovani condotti all’indigenza con la promessa di facili guadagni e una nuova identità sociale.
Fin dal marzo scorso nel villaggio di Tiboandi per passare, non più tardi di due settimane dalla data odierna, ai villaggi di Kiloubiga, Torsé e Koutougou, la musica e le richieste sono le stesse. A volte i cristiani accettano di pagare e non raramente si vedono costretti a partire verso luoghi più protetti come Makalondi e Torodi. I ‘banditi ‘ hanno dato una settimana di tempo per dare loro una risposta. Appare chiaro che rifiutando la ‘conversione’ rimane l’opzione dell’esodo perché pagare la somma richiesta quest’anno significa vederla raddoppiata per l’anno prossimo.
Non sono solo i cristiani ad essere colpiti dai racket dei gruppi armati ma ogni abitante della zona delle Tre Frontiere. Tutti costoro hanno nondimeno una caratteristica che li accomuna. Sono poveri contadini che si aggiungono alla lunga lista degli ‘invisibili’ che hanno poca importanza economica e geopolitica. Quest’ultimo fattore contribuisce forse a spiegare meglio le ragioni del perpetuarsi della violenza sui civili in questa porzione del Sahel.
(Agenzia Fides 3/5/2024 di Mauro Armanino)
MESSICO - il vescovo Rangel Mendoza sequestrato per due giorni, ora è ricoverato in ospedale a Cuernavaca
Vittima di un sequestro per due giorni, e, alla fine, ritrovato in un ospedale, dove è finito in circostanze non ancora rese note. È quanto accaduto a mons. Salvador Rangel Menfoza vescovo emerito di Chilpancingo-Chilapa, nello Stato messicano del Guerrero. Dopo aver lanciato l’allarme sulla sua sparizione, poche ore dopo, durante il pomeriggio (ora locale), la Conferenza episcopale messicana (Cem) ha informato che “il vescovo è stato localizzato e si trova nell’ospedale generale “Dr. José G. Parres”, appartenente al sistema sanitario pubblico dello Stato di Morelos nella città di Cuernavaca. Dal canto suo, il procuratore di Morelos, Uriel Carmona, ha reso noto ai media messicani che il vescovo sarebbe stato vittima di un sequestro.
Mons. Rangel Mendoza è molto noto nel Paese per il suo impegno “non convenzionale” nel porsi come mediatore tra gruppi di criminalità organizzata e comunità locali, vivendo in uno dei territori maggiormente esposti agli scontri tra i gruppi della criminalità organizzata e tra i cartelli del narcotraffico. Più volte, il vescovo, nel constatare l’assenza dello Stato nel territorio, ha dialogato direttamente con i membri della criminalità organizzata per cercare soluzioni pacifiche alla violenza, e proteggere la popolazione, ottenendo anche qualche risultato nel pacificare alcune zone. Qualche settimana fa, mons. Rangel aveva rivelato di ricevere minacce di morte.
(Sir 30 Aprile 2024)
CINA (Raccolta di notizie)
Gao Zhisheng, avvocato cristiano, ‘scomparso’ da sette anni nelle prigioni cinesi
Il 20 aprile scorso ha compiuto 60 anni, ma da tempo il governo di Pechino nega ogni informazione sulla sua sorte. Ignorati i ripetuti appelli della moglie, di ong pro diritti umani e di agenzie delle Nazioni Unite. Egli risulta essere fra le molte vittime di “sparizioni forzate” legate al regime cinese.
Il 20 aprile ha compiuto 60 anni, gli ultimi sette dei quali trascorsi in una cella del carcere “in gran segreto” e “isolato” dal mondo esterno e dalla famiglia, che da tempo non ha alcuna notizia di lui. La sua sorte, e il luogo attuale di prigionia, risultano infatti sconosciuti. A ricordare la drammatica vicenda dell’avvocato cinese pro-diritti umani (convertito al cristianesimo) Gao Zhisheng è la moglie Geng He, che in una lettera appello si rivolge alle autorità comuniste di Pechino chiedendone il rilascio immediato perché possa ricongiungersi ai suoi cari. In passato egli è stato anche vittima di torture e abusi da parte dei suoi carcerieri.
Gao Zhisheng proviene da una famiglia povera. Suo padre è morto quando aveva 11 anni, lasciando la famiglia in condizioni di difficoltà. All’età di 16 anni è stato ammesso a una scuola media della contea, ma a causa della povertà della famiglia ha dovuto interrompere gli studi e a tornare a casa per lavorare nell’agricoltura. Egli trascorre due anni a scavare carbone in una miniera, senza ricevere alcun salario. Per guadagnarsi da vivere a 21 anni si arruola nell’esercito dove incontra la futura moglie Geng He, con la quale si sposa nel 1990.
Lasciato l’esercito, Gao resta a lavorare nello Xinjiang, vendendo verdure e frutta sulla strada per mantenersi. Di fronte ad abusi e violazioni di cui è testimone, egli decide di intraprendere gli studi di avvocato e, da auto-didatta, supera nel 1995 l’esame di abilitazione alla professione forense e l’anno successivo ha iniziato a praticare l’avvocatura a Urumqi, all’età di 32 anni. I primi lavori riguardano l’assistenza legale di gruppi di vulnerabili, un lavoro importante e apprezzato che lo porta a diventare nel 2001 fra i “Dieci avvocati di spicco” del Paese su nomina del ministero cinese della Giustizia.
Egli è stato uno dei primi avvocati per i diritti umani a emergere al grande pubblico all’inizio degli anni Duemila ed è stato un leader importante nel movimento di difesa dei diritti in Cina. Si è occupato di casi di lavoratori migranti e ha difeso persone perseguitate dalle autorità comuniste per la loro fede, compresi i cristiani. Nel 2006 è stato condannato una prima volta a tre anni di carcere per “incitamento alla sovversione del potere statale”. Rilasciato sulla parola, tra il 2007 e il 2011 è stato ripetutamente fatto sparire con la forza e torturato dalla polizia.
Nel dicembre 2011, secondo quanto riportato dai media ufficiali cinesi, Gao Zhisheng viene detenuto nello Xinjiang per aver violato i termini della libertà vigilata. Successivamente è rilasciato nell’agosto 2014, ma resta in regime di arresti domiciliari in casa nella pietra nella sua città natale nello Shaanxi settentrionale, dove viveva col fratello e la cognata. La mattina del 13 agosto 2017, la cognata si è recata nella grotta per chiamarlo a mangiare, ma egli risulta scomparso e, a tutt’oggi, risulta essere fra le tante vittime di “sparizioni forzate”.
Da sette anni la moglie Geng He lancia appelli al governo cinese affinché fornisca informazioni sulla sorte di Gao. La sua richiesta è molto semplice: sapere dove si trova suo marito. Tuttavia, Pechino non ha mai fornito alcuna informazione, nemmeno le notizie basilari come il luogo in cui è detenuto. Le agenzie delle Nazioni Unite e gli esperti di diritti umani hanno ripetutamente richiesto al governo cinese informazioni sulla situazione di Gao Zhisheng, ricevendo anch’essi sempre un netto rifiuto e un silenzio assoluto.
La sua vicenda è fra i casi più celebri e documentati di sparizione forzata e prolungata, in cui il governo cinese viola apertamente il diritto internazionale. Fra quanti seguono da tempo la vicenda, senza ottenere informazioni di rilievo, l’ong attivista ChinaAid che si unisce all’appello della moglie chiedendo: il rilascio incondizionato alla Cina di Gao Zhisheng per il principio basilare riguardante il rispetto per i diritti umani; consentire a Geng He e agli altri membri della famiglia di fargli visita o di comunicare con lui tramite videochat; fornire informazioni dettagliate sulle sue condizioni di salute. (AsiaNews27/04/2024)
Chiesa di Dio Onnipotente: due storie di torture nelle carceri cinesi
“Bitter Winter” pubblica immagini e testimonianze esclusive sui brutali abusi contro le credenti del nuovo movimento religioso cristiano perseguitato.
Nel gennaio 2024, una cristiana di 38 anni che chiameremmo Xue Qing (non il suo vero nome) è stata arrestata perché membro della Chiesa di Dio Onnipotente, il nuovo movimento religioso cristiano più perseguitato in Cina. Un mese dopo il suo arresto, la polizia ha informato la sua famiglia di portarla a casa dall’ospedale. I parenti hanno notato che Xue Qing, che era in buona salute, aveva gli occhi spenti, non riusciva a riconoscere le persone, a parlare o a stare in piedi, e aveva entrambe le ginocchia coperte di cicatrici. Aveva una sezione del cuoio capelluto esposta senza capelli ed era in condizioni estremamente deboli. Dopo l’esame, è stato confermato che una delle sue costole era fratturata. Intimiditi dalla polizia, i membri della sua famiglia non hanno osato chiedere dove fosse stata detenuta Xue Qing o qualsiasi dettaglio delle sue ferite.
“Il suo QI attuale potrebbe essere più o meno quello di un bambino di 10 anni, e la sua memoria è molto scarsa”, ha detto a “Bitter Winter” uno degli amici di Xue Qing: “Non riesce a dormire tutta la notte, e le sue mani e le sue gambe tremare costantemente.” Quando le è stato chiesto cosa le è successo dopo il suo arresto, Xue Qing non è riuscita a descriverlo a parole ma ha pianto. Al momento non è ancora in grado di prendersi cura di se stessa.
Secondo quanto riferito, prima del suo arresto, Xue Qing ha scoperto che sulla sua bicicletta elettrica era stato installato un localizzatore. Dei diciassette membri della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) arrestati insieme a lei, quindici sono ancora in custodia, senza alcun modo di sapere nemmeno se siano vivi o morti.
Ran Li (non è il suo vero nome), che soffre di anemia e artrite reumatoide, stava gestendo bene la sua condizione con i farmaci. Nel 2021 è stata arrestata come fedele della CDO e successivamente condannata a due anni di carcere. Al momento del suo rilascio, pesava solo circa 25 kg, con le articolazioni delle mani e del ginocchio deformate e gonfie. Le sue dita erano così doloranti che non osava toccare nulla, e le gambe le facevano troppo male per camminare, rendendola completamente incapace di prendersi cura di se stessa.
Diciannove giorni dopo il suo rilascio dal carcere, Ran Li è crollata a causa di un’emorragia rettale ed è stata portata d’urgenza in ospedale dalla sua famiglia. Gli esami medici hanno rivelato sanguinamento nel tratto gastrointestinale inferiore, grave malnutrizione, anemia e ipoproteinemia. L’ospedale ha immediatamente emesso un avviso di condizioni critiche a causa del suo stato.
“Ran Li è diventata confusa e non riesce a parlare chiaramente, è completamente diversa da prima di essere arrestata”, ha riferito a un portavoce della comunità un correligionario arrestato e detenuto nello stesso centro di detenzione con Ran Li per più di un anno. Durante la sua condanna, Ran Li è stata sottoposta a percosse e abusi sia da parte delle guardie che dei detenuti. Le punizioni prolungate e le dure condizioni di vita hanno portato le sue condizioni a peggiorare rapidamente. È stata spesso costretta a stare in piedi dalle 8:00 alle 22:00 senza poter bere o mangiare, e una volta è svenuta per la stanchezza. Oltre al freddo e all’umidità della cella, con lenzuola sottili e spesso umide, è stata costretta a pulire il pavimento, strofinare le assi del letto e fare il bagno con acqua ghiacciata tutto l’anno, il che ha peggiorato le sue condizioni.
Dopo aver appreso dell’arresto di sua figlia, il padre di Ran Li è diventato profondamente preoccupato e depresso. Oltre venti giorni dopo, ha avuto un ictus improvviso ed è morto.
La Chiesa di Dio Onnipotente è stata sottoposta alla più grave persecuzione in Cina e i fedeli della CDO incarcerati vengono solitamente torturati e maltrattati. Secondo i rapporti annuali della CDO sulla persecuzione della Chiesa da parte del PCC, nel settembre 2020 il PCC ha lanciato una “battaglia generale” durata tre anni e ha chiesto la “distruzione totale” della CDO. Da allora, il numero degli arresti, delle condanne, delle pesanti sanzioni e delle morti per persecuzione dei devoti della CDO sono aumentati di anno in anno. Il numero delle persone perseguitate a morte nel 2021, 2022 e 2023 è rispettivamente di nove, quattordici e venti.
(05/06/2024 JIANG TAO Bitter Winter)
Ban Yanchao condannato a 5 anni per la distribuzione di bibbie
A marzo, “Bitter Winter” ha riferito dell’arresto e dell’accusa di dieci credenti cristiani di Hohhot, la capitale della Mongolia interna. Furono accusati di vendite illegali di Bibbie, ma la particolarità del caso era che le Bibbie erano state legalmente pubblicate a Nanchino con l’autorizzazione del governo. L’argomento del procuratore era che le vendite di Bibbie da parte della Chiesa del Tre Sé (una chiesa illegale in quanto non affiliata e quindi controllata dal governo) è un crimine anche se le Bibbie sono di per sé “legal”.
I dieci cristiani erano Wang Honglan, Ji Heying, Zhang Wang, Wang Jiale, Liu Minna, Li Chao, Yang Zhijun, Ji Guolong, Liu Wei e Ban Yanhong. Wang Honglan è ben noto nella comunità cristiana di Hohhot e aveva già trascorso cinque anni in prigione e un anno in un campo di lavoro. Ji Heying è suo marito. Ban Yanhong è stato considerato dalle autorità come un’altra figura chiave del gruppo.
Furono tutti arrestati nell’aprile 2021 e seguì una battaglia legale. I cristiani affermarono che non solo non avevano realizzato profitti, ma in realtà avevano perso denaro da quando avevano acquistato le Bibbie da un’organizzazione a tre a Nanchino al 95% del prezzo di copertura. Li hanno poi venduti al 75% del prezzo di copertura. I loro scopi erano chiaramente evangeli piuttosto che commerciali.
Tuttavia, il 15 aprile 2024, l’Hohhot Huimin Distretto Il tribunale ha condannato Ban Yanhong a cinque anni di carcere per “operazioni commerciali illegali”. Il processo continua nei confronti degli altri imputati, ma la corte ha deciso che Wang Honglan, Wang Jiale, Liu Minna e Yang Zhijun dovrebbero rimanere in prigione. Li Chao, Ji Heying, Ji Guolong, Liu Wei e Zhang Wang, sono stati rilasciati su cauzione ma dovrebbero ancora essere processati.
(29/04/2024 FANG YONGRUI Bitter Winter)
Chiesa Ganquan di Hefei: le mogli chiedono il rilascio del pastore Zhou, e l’anziano Ding
I due leader cristiani falsamente accusati di frode soffrono di malattie che non possono essere curate in carcere, dicono le famiglie.
Il pastore Zhou Songlin soffre di una “grave malattia” e i medici consigliano che non potrà essere curata adeguatamente se rimarrà in prigione. Lo stesso Zhou ha paura di morire in prigione. L’anziano Ding Zhongfu ha problemi di pressione alta. Soffre di dolori al petto, vertigini e insonnia. I medicinali da soli non aiutano.
Queste informazioni provengono da un drammatico appello delle mogli di Zhou e Ding, condiviso con un’organizzazione per i diritti umani il 27 aprile. Esse lamentano inoltre che il PCC attraverso spie infiltrate sta cercando di seminare dissenso all’interno della comunità dei due leader cristiani, la Chiesa Ganquan di Hefei, provincia di Anhui. Il testo sottolinea che il caso della Chiesa Ganquan costituirà un precedente importante per molte chiese domestiche in Cina, cioè comunità cristiane indipendenti che rifiutano di affiliarsi alla Chiesa delle Tre Autonomie controllata dal governo.
Zhou e Ding sono falsamente accusati di “frode”, come riportato da “Bitter Winter” a gennaio, per aver acquistato a nome proprio due immobili adibiti al culto e ad attività comunitarie grazie alle donazioni dei parrocchiani. Ma questo è un chiaro caso di “maledizione se lo fai, e maledetta se non lo fai”, come notano le loro mogli. In quanto chiesa domestica, la Ganquan Church è tecnicamente un’organizzazione “illegale” e anche l’acquisto di proprietà a suo nome sarebbe contro la legge. Se, tuttavia, pastori e anziani acquistano proprietà a proprio nome e agiscono come amministratori di fatto per la chiesa, anche questo è considerato illegale e sono accusati di “frode”, come se avessero sottratto fondi alla comunità, cosa che chiaramente non hanno fatto.
“Per più di vent’anni”, scrivono le mogli, “la Chiesa di Ganquan si è basata sulla fede cristiana, seguendo rigorosamente gli insegnamenti della Bibbia, onorando Dio e facendo del bene alle persone, e autoregolamentando la sua congregazione, in conformità con la tradizione millenaria della Chiesa cristiana, attingendo alle proprie risorse e mantenendo il normale funzionamento della chiesa. La chiesa ha un rigido sistema di gestione finanziaria e la gestione e l’uso di tutti i fondi sono supervisionati da molte persone, con l’anziano Ding che fa capo alla congregazione in qualità di tesoriere. L’acquisto dell’immobile è stato deciso in un’assemblea di tutti i collaboratori e sono stati eletti diversi fiduciari per gestirli. Ha anche seguito il procedimento legale per creare documenti autenticati e archiviati che provassero che le proprietà appartengono effettivamente alla chiesa”.
Il 30 novembre 2023 la chiesa e diverse case private furono perquisite e 16 cristiani furono arrestati. Da allora 14 sono stati rilasciati su cauzione, ma Zhou e Ding rimangono in prigione. (01/05/2024WANG ZHIPENG Bitter Winter)