Cina: nuova ondata di arresti

Non c'è pace per i cattolici cinesi
Autore:
Cavazza, Filippo
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Con l'inizio del terzo Millennio la situazione dei dieci milioni di cattolici cinesi non sembra subire significativi cambiamenti, nè sembra destare grande interesse agli occhi di un'opinione pubblica mondiale pronta invece a scendere in piazza per i più futili motivi . Sotto il regime di Jiang Zemin persecuzioni e arresti restano all'ordine del giorno (lo stesso trattamento è riservato anche a protestanti e seguaci di Falun Gong), specialmente nella zona di Pechino e nelle regioni dello Hebei, Fujian, Jiangxi e della Mongolia Interna, dove i cattolici sono più numerosi. La visita del Cardinale Etchegaray nell'anno del Giubileo non ha condotto a un miglioramento delle relazioni tra il Vaticano e la Cina.
Dall'avvento della Repubblica Popolare Cinese (1 ottobre 1949) i cattolici cinesi sono sempre stati oggetto di violenze, discriminazioni e processi sommari da parte del regime di Pechino, preoccupato per le possibili ingerenze di uno Stao straniero (il Vaticano) nelle proprie attività. Per meglio controllare l'azione della Chiesa il governo comunista aveva creato e assoggettato al proprio controllo una Chiesa patriottica. Nei dieci anni della Rivoluzione Culturale (1966-1976) le persecuzioni si intensificano, con decine di migliaia di fedeli e di membri del clero deportati in veri e propri campi di rieducazione.
Con la morte di Mao e l'ascesa al potere di Deng non sono sorti spazi di libertà per i cattolici. Se è vero che le chiese sono state riaperte e riconsegnate alla Chiesa patriottica, è altrettanto vero che per la Chiesa cattolica sotterranea fedele al Papa nulla è mutato.
Le recenti notizie ne sono la conferma. Informazioni giunte ai primi di aprile all'agenzia vaticana Fides affermano che il Vescovo di Pechino, Monsignor Mattia Pei, 82 anni, è stato arrestato. Era ricercato da anni ma era sempre riuscito a sfuggire a controli e arresti.
Dalla Kung Foundation di Stanford (Connecticut, USA) si afferma che anche il Vescovo non ufficiale di Yixian (Hebei), Monsignor Shi Enxiang è stato arrestato a Pechino il 13 aprile scorso (Venerdì Santo). Shi, 79 anni e Vescovo dal 1982, ha già passato 30 anni in carcere e la sua ultima detenzione risale al periodo 1990-1993. Tre anni più tardi le autorità cercarono nuovamente di catturarlo ma mons. Shi riuscì a fuggire e a nascondersi fino allo scorso 13 aprile. La sua regione, l'Hebei, ha la massima concentrazione di cattolici dell'intera Cina. Sono circa 1 milione e tra di loro sono moltissime le comunità di cattolici sotterranei, non riconosciute dalle autorità civili di Pechino.