Associazione Cultura Cattolica

L’enciclica Humanum genus

L’ambito più eclatante dove si può vedere la vera natura della massoneria è la sua concezione metafisica e il suo rapporto con il Cristianesimo: rispetto alla religione cristiana la setta massonica opera un vero e proprio rovesciamento togliendo di mezzo il Creatore ed esaltando la creatura, libera da quelle leggi divine che in verità ne regolano la sua stessa esistenza
Autore:
Jacopo Rossi
Fonte:
CulturaCattolica.it ©
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L’enciclica Humanum genus, scritta da Papa Leone XIII nel 1884, fu l’ultimo corposo e dettagliato documento papale dedicato al problema della massoneria, ai suoi fini e alle sue azioni intraprese nei confronti della Chiesa Cattolica e dei popoli cristiani.
In precedenza, già altri Pontefici avevano affrontato la questione: Clemente XII, che nel 1738 emise la prima scomunica contro la setta, Benedetto XIV, Pio VII, Leone XII, Pio VIII, Gregorio XVI e Pio IX.

Nel corso del XX, invece, i Successori di San Pietro non elaborarono ulteriori encicliche dal momento che la condanna della massoneria e la scomunica per i suoi adepti venne inserita nel Codice di Diritto Canonico del 1917, in cui si proibiva ai fedeli cattolici di affiliarsi a società segrete e anche alla setta massonica, e fu confermata, anche se non citata esplicitamente nel nuovo Codice del 1983, dalla dichiarazione del 26 novembre 1986 firmata dal Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, e approvata da Papa Giovanni Paolo II.

La massoneria, stando alla vulgata ufficiosa e generalmente diffusa, è un’associazione segreta di carattere esoterico ed iniziatico, la cui origine viene fatta risalire al XVII secolo d.C. in Gran Bretagna sebbene taluni le attribuiscano una genesi più antica.
Modellandosi secondo le corporazioni di mestieri medievali, questi liberi muratori (“masons”) ne adottarono i termini, gli strumenti (la squadra e il compasso) e la gerarchia (“apprendista” e “maestro”) trasponendoli da un utilizzo legato al mestiere della muratoria (“masonry”), nel campo dell’architettura e dell’edilizia, a quello simbolico-speculativo utile per perseguire nella segretezza gli obbiettivi intellettuali e politici nonché le aspirazioni proprie dell’organizzazione.

Nel 1717 fu fondata ufficialmente a Londra la Prima Gran Loggia d’Inghilterra e, ben presto, la massoneria prese a diffondersi anche nel Continente europeo, specialmente in Francia, Germania, Italia e Spagna, anche per mezzo della letteratura clandestina, trovando una convergenza ideale con gli ambienti protestanti, illuministi, libertini e cabalistici.
I massoni parteciparono attivamente alle vicende della Rivoluzione Francese e, dopo la caduta di Napoleone e la restaurazione sui troni europei delle legittime monarchie cattoliche, ai moti rivoluzionari che caratterizzarono l’Europa per tutta la prima metà del XIX secolo fino al periodo del Risorgimento italiano, quando fu creato uno Stato unitario di matrice fortemente liberale e anticlericale.

Se pubblicamente la massoneria si fa portavoce dei valori di fratellanza universale, dei diritti umani, della libertà di parola, pensiero e religione, essa tuttavia mantiene una zona grigia e segreta che non permette a chi è “profano”, quindi esterno all’organizzazione, e a chi è un affiliato dei suoi gradi gerarchici più bassi di conoscere in maniera dettagliata e completa il suo vero universo valoriale e dottrinale.

In ogni caso, il credo massonico non può che essere antitetico al Credo cristiano poiché il primo, ponendo l’uomo al centro di tutto, rifiuta la Divina Rivelazione e rompe la relazione tra l’essere umano e la Santissima Trinità con l’utopica pretesa che egli possa emanciparsi da Dio e bastare a sé stesso, ponendosi proprie regole e leggi, per arrivare infine grazie allo sviluppo scientifico e tecnologico a diventare a propria volta una divinità.
Questo modo di pensare e percepire le cose facilmente sfocia nel pensiero gnostico, degenerando inoltre nel satanismo, come è stato denunciato nel corso di questi secoli da ex affiliati alle logge massoniche che si sono convertiti al Cristianesimo e hanno cercato di mettere in guardia la Chiesa e i popoli attraverso la loro testimonianza, pagata a volte con la vita o il discredito sociale.

Leone XIII volle scrivere anch’egli un documento dedicato a questa potente società segreta.
Il Pontefice incominciò l’enciclica facendo riferimento alla netta e fatale scelta che ogni uomo e ogni donna, in ogni epoca della storia umana, deve compiere: o ci si schiera con Dio e di conseguenza si agisce compiendo il bene verso sé stessi ed il prossimo oppure si sceglie l’opposto, andando quindi contro Dio e i suoi comandamenti (che non sono beninteso editti dispotici ma le regole che servono all’uomo per vivere bene la vita terrena e guadagnarsi il Paradiso).
Così fece Lucifero e gli angeli ribelli che lo seguirono i quali rifiutarono Dio e divennero acerrimi nemici del genere umano, cercando di corromperlo per farlo rovinare eternamente: gli uomini e le donne che compiono il male sono quindi semplici strumenti nella vana guerra escatologica combattuta dagli angeli caduti, fino a che tutto sarà compiuto e Gesù Trionfante farà l’estremo e definitivo Giudizio.
Questa guerra che dall’alba della storia si sta combattendo sulla terra ha visto agire vari attori nel corso del tempo e, in particolare, negli ultimi tre secoli è emersa la massoneria, la quale ha rinvigorito il fronte di coloro che tramano contro la Chiesa di Cristo.

In questa situazione, grave ed estremamente precaria, Leone XIII rinnovò, come fecero i suoi predecessori, il dovere e le responsabilità della Chiesa e dei suoi Pastori, in particolare nei confronti dei fedeli cristiani e nell’ottica della salvezza eterna delle anime, da strappare dalle grinfie e dagli inganni del nemico. La gerarchia ecclesiastica, oltre a denunciare i pericoli, deve necessariamente coordinarsi con l’autorità secolare per poter mettere in atto azioni di contenimento.

Il primo dei punti evidenziati da Leone XIII fu quello della sostanziale unità di corpo e di regia tra le varie sette segrete, che in realtà convergono per finalità e principi nella massoneria. Leone XIII mise in risalto anche l’elemento della segretezza, tratto fondamentale con cui i massoni si schermano nei confronti dell’esterno ma che viene applicato anche all’interno della stessa setta per celare i veri capi supremi, i piani e gli obbiettivi reconditi.
Tali segreti sono custoditi gelosamente dalla setta, attraverso il giuramento e l’obbedienza cieca degli adepti verso i superiori, la dissimulazione attuata mediante la filantropia, il prestigio culturale e le opere di beneficienza verso i ceti popolari, nonché la minaccia di sanzioni gravissime per i trasgressori, tra cui la morte.

L’ambito più eclatante dove si può vedere la vera natura della massoneria è la sua concezione metafisica e il suo rapporto con il Cristianesimo: rispetto alla religione cristiana la setta massonica opera un vero e proprio rovesciamento togliendo di mezzo il Creatore ed esaltando la creatura, libera da quelle leggi divine che in verità ne regolano la sua stessa esistenza. Per i massoni l’uomo e la natura sono dunque elevati al sommo grado dell’ordine cosmico. L’essere umano, grazie alla sua ragione, è misura di tutte le cose e non ha bisogno di un Dio Creatore, il quale può essere liberamente negato oppure trascurato.
Questo rifiuto non può che generare odio e disprezzo verso chi invece crede e accetta il fatto che esista una Verità Rivelata, manifestatasi a tutti gli uomini e le donne con la nascita e morte di Gesù Cristo, che regge e domina l’universo, collocando ogni creatura in una determinata posizione, logica e ordinata armonicamente.

La Chiesa Cattolica, che raduna in essa tutti i credenti in Cristo, e la sua gerarchia sacerdotale culminante nel Romano Pontefice, il quale è il Vicario dell’Unico e Vero Re e Salvatore dell’umanità, divenne così il bersaglio da colpire e, possibilmente, distruggere.
Papa Pecci evidenziò a titolo esemplificativo che la separazione tra Chiesa e Stato, nonché la sua completa laicizzazione, furono i frutti di questa persecuzione e non già una conquista del progresso e della civiltà giuridica. Un altro esempio dell’azione persecutoria contro la Chiesa fu ciò che accadde in Italia contro la Sede Apostolica durante il Risorgimento appena concluso con l’unificazione della Penisola e la caduta del potere temporale pontificio.

L’accanimento nei confronti della Chiesa Cattolica viene tuttavia dissimulato nei confronti sia simpatizzanti e dei nuovi affiliati sia verso il resto della popolazione mediante i mezzi di una tolleranza di maniera e di un opportunistico proclama di indifferentismo religioso e libertà religiosa.
Il Papa denunciò inoltre il fatto che dal momento che i massoni, rifiutando la Divina Rivelazione, la conseguenza filosofico-esistenziale non può che essere il degrado della morale sociale e della virtù personale: tolta la legge divina, l’etica solo naturale rimane in balia degli umori, degli appetiti, dei vizi e dell’egoismo propri della natura umana ferita dal peccato.
Slegate da Dio, anche la giustizia e la morale così come concepite ed esaltate dai massoni, i quali in tal modo le vogliono insegnare alla gioventù, decadono insieme al deteriorarsi dei costumi, degradando così anche l’istituto del matrimonio sacramentale che diventa un semplice contratto modificabile in base agli umori dei contraenti.

La massoneria, scrisse inoltre Papa Leone XIII, afferma che tutti gli uomini sono uguali, hanno gli stessi diritti, condividono la stessa condizione e nessuna autorità può imporsi se non per mandato del popolo: se muta la volontà popolare, che è sovrana e detentrice della legittimità, allora chi detiene l’autorità può anche essere deposto. Di conseguenza lo Stato non può sottostare a Dio, fonte suprema delle leggi e della gerarchia, ma deve essere necessariamente ateo.
E’ con questo assunto che si evince la vera finalità della setta: sbandierando l’ideale dell’uguaglianza e della volontà popolare, infiltrandosi tra i comunisti e i socialisti nonché sfruttando gli umori del popolo stesso i massoni mirano alla scristianizzazione degli Stati sovrani.

Di fronte a tante insidie, il Romano Pontefice propose nell’enciclica alcuni significativi rimedi per affrontare la situazione: occorre recuperare la sana virtù cattolica, creare una sinergia tra il clero e i laici, specialmente negli ambiti della tutela dei lavoratori (inclini alla propaganda socialista e comunista) e dell’educazione del popolo e dei giovani alla dottrina cattolica, ristabilire il vero significato della fraternità, che da Dio Padre ha origine, della giusta e armoniosa uguaglianza e della libertà di essere figli di Dio.
Leone XIII concluse infine la sua enciclica presentando il rimedio più importante: tutti i fedeli di buona volontà, religiosi e laici, dovrebbero coalizzarsi in una società di azioni e di preghiera per invocare l’aiuto di Dio, il vero “padrone della vigna”.