Sisley o Vodafone?

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Proviamo a chiarirci. Vodafone fa una pubblicità gay friendly. Ora sta diventando di moda, e chi vuole può cavalcare l’onda. Mi chiedo due cose: da un lato perché spendere questi soldi per questo tipo di pubblicità, e fornire un servizio che definire pessimo sarebbe un eufemismo. Sto infatti pensando di cambiare gestore telefonico.
D’altra parte, perché questa corsa a pubblicità in qualche modo trasgressive? Certo, abbiamo visto il povero Barilla che ha dovuto fare l’autocritica per avere detto quello che tanti pensano, ma che non è gradito alla lobby gay. Certo abbiamo già la pubblicità della Findus che esalta i rapporti omosessuali. Certo, abbiamo già da tempo l’IKEA che fa spot contro la famiglia naturale e la sua stabilità e in favore di coppie omosessuali.
Allora? Allora ho scelto di presentare una immagine che mostrasse come la pubblicità stia irridendo tranquillamente le comuni convinzioni del popolo. Ho scelto la Sisley, che mostra un abbraccio tra una donna e un maiale. E ho lasciato ben in evidenza il marchio Sisley, per sottolineare che non era il paragone tra zoofilia e omosessualità (come qualcuno ha voluto interpretare) ma un giudizio sulla pubblicità e sulla sua influenza sulla mentalità.
Apriti cielo! Dovreste leggere le accuse su twitter, di autentica lesa maestà, offese, insulti, e commenti ironici. Oh, niente di nuovo, intendiamoci. Basta che si apra Google e si troveranno immagini offensive sulla Chiesa, sui sacerdoti, sul Papa, a bizzeffe, e senza che nessuno fiati. Si trovano persino bestemmie, che fanno bella mostra di sé, e tutto fila liscio.
Basta solo che non si affronti l’argomento omosessualità: minacce, insulti, intolleranza, accuse gratuite di essere contro la libertà… e di non avere lo spirito di Papa Francesco (salvo poi metterlo da parte quando tocca temi politically uncorrect, o offenderlo quando ricorda la crisi della famiglia, e una pratica educativa da «campo di rieducazione»).
Forse è vero che le immagini dicono molto, a volte più di un discorso. Ma è anche vero che i segni parlano in modo diverso a seconda dell’interlocutore. Già gli antichi ricordavano «Quidquid recipitur, ad modum recipientis recipitur» e il buon Manzoni citava, in bocca ai suoi personaggi: «Omnia munda mundis».
Bisogna proprio che rinasca quel clima di accoglienza e rispetto che consenta di potersi parlare senza offendere le più profonde convinzioni del cuore dell’uomo. E che sappia dare il giusto peso alla ironia, a quella sana risata che ci farà capaci di ascolto (quella che seppellirà tutte le nostre chiusure e intolleranze).