Associazione Cultura Cattolica

Il mestiere dell’editore. Appunti sparsi

Ho chiesto all'amico Riccardo Caniato di raccontare ai lettori di CulturaCattolica.it il senso del suo lavoro all'ARES, casa editrice di cui apprezzo l'impegno, i testi e lo stile. Ecco il suo racconto. In allegato la bella iniziativa di regalare, per Natale, un libro ai carcerati.
Autore:
Caniato, Riccardo
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Il lavoro dell’editore oggi è molto difficile. In Italia si legge molto poco, i ritorni economici sono quasi impossibili da calcolare; solo i costi vivi di un libro sono certi e mettono in guardia da ogni nuovo investimento: il prezzo della carta è raddoppiato dopo l’introduzione dell’euro, i conti di stampa si sono adeguati, gli autori vantano dei diritti e distribuzione e librerie pretendono percentuali stratosferiche, che aumentano ulteriormente se si vuole guadagnarsi l’accesso ai supermercati… Fino a qualche tempo fa, almeno, gli editori vantavano di tariffe agevolate con le poste, grazie a un aiuto statale che è stato prontamente eliminato.
Se questo è il quadro commerciale, l’altra faccia della medaglia continua a mostrare un lato diverso, per cui resto tuttora convinto di fare il lavoro più bello del mondo. Ogni manoscritto che ci viene presentato è il frutto del lavoro appassionato di gente che, se scrive, vuol dire che ha proprio qualcosa da dire. Ci sono autori che di giorno hanno un lavoro normale, tengono famiglia e figli e che, a un certo punto, decidono di dedicare notti e tempo libero per fissare nero su bianco i racconti, gli studi, gli hobby di una vita per metterli a disposizione di tutti. Leggere un manoscritto è un po’ come per gli indiani mangiare il cuore e il cervello dei prigionieri per assumerne intelletto e forza: nelle pile di bozze da valutare che arrivano ogni giorno sul tavolo dell’editore dove c’è veramente dentro il meglio del sapere e della vita di chi li ha scritti.
Un libro è un fiore prezioso e una libreria è un campo colorato. Un libro è parola, spesso immagine della Parola di Dio a cui rimanda, cercando il vero, aiutando a riconoscere il bello, spronando al bene.
Il libro può essere il seme che suscita dibattito, eventi, confronti in grado di migliorare la società; un libro è anche l’esito di questi confronti e dibattiti, un prolungamento della riflessione nell’approfondimento del singolo nel quotidiano dell’anima.