Aborto: all'orrore non c'è mai fine
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Quello che sta emergendo dall'Ospedale di Corigliano dovrebbe scuotere la nostra società. La storia è raccapricciante e orribile. Un neonato prematuro, ucciso per incassare 80 mila euro dell’assicurazione, dopo la simulazione di un incidente stradale. Complici la madre, il medico che ha procurato l’aborto del bimbo di 7 mesi.
Ma siccome all'orrore non c'è mai fine sembrano aprirsi scenari inquietanti, di una serie di aborti programmati allo stesso fine. Il legame di alcuni protagonisti di queste vicende con la malavita è al vaglio di inquirenti e investigatori per l’intera gestione delle truffe ai danni delle assicurazioni e dell’Inps. Oltre all'infanticidio sono state commesse frodi per 2 milioni di euro (140 indagati).
Ma questi aspetti sono del tutto secondari davanti al vero e proprio sacrificio umano al dio denaro. L'assuefazione a tanti aborti che si svolgono ogni giorno nel nostro paese sembra aver ormai accecato le coscienze. Non conosciamo le ragioni di questa madre, ma che un' organizzazione fatta di medici e persone esterne abbia contribuito a tutto ciò, deve interrogarci profondamente.
Vogliamo ricordare i dati dell’aborto in Italia. Nel 2013 in Italia ci sono stati più di 102mila aborti ovvero 278 al giorno e 11 ogni ora. Nel 26.6% le donne che hanno effettuato l’aborto aveva una precedente esperienza abortiva. Nel 34% dei casi il dato riguarda donne straniere. Il numero di aborti clandestini per le donne italiane è stimato compreso nell’intervallo tra 12000 e 15000 casi. Solo il 44% delle donne che ha abortito risulta essere occupata, il 24.6% casalinga, il 10.6% studentessa. (Dati Ministero della Salute). Per la prima volta nel 2013 il Ministero della Sanità ha effettuato una stima anche per le donne straniere che è risultata compresa tra 3000 e 5000 aborti clandestini, con aspetti critici da un punto di vista metodologico in questa popolazione ancora più rilevanti. Il 3.8% degli aborti riguarda donne in età gestazionale dopo la 12esima settimana. E’ utile ricordare che dalle 22-23 esima settimana la probabilità che il bambino possa vivere autonomamente è sempre più alta, al settimo mese di gravidanza, ritornando al nostro fatto di cronaca, è certa invece la capacità di vita autonoma del bimbo, desta orrore quindi solo l’idea di parlare di aborto in questi casi, si prefigura un vero e proprio infanticidio.
Appaiono sempre più vere le parole di San Giovanni Paolo II, è "inquietante il fenomeno dell'eliminazione di tante vite umane nascenti o sulla via del tramonto, non meno grave e inquietante è il fatto che la stessa coscienza, quasi ottenebrata da così vasti condizionamenti, fatica sempre più a percepire la distinzione tra il bene e il male in ciò che tocca lo stesso fondamentale valore della vita umana" (EV 3).