Domande a Scalfarotto & Co
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Dopo quello che è successo ieri, domenica 5 ottobre, in tante piazze italiane non ci si può più nascondere.
Di fronte alle violenze, agli sputi, alle bottigliate, alle botte contro i manifestanti delle Sentinelle in Piedi è doveroso chiedere ai partigiani della Legge Scalfarotto un giudizio senza equivoci.
Le ipotesi sono due:
1) secondo loro la manifestazione pacifica della Sentinelle in Piedi è omofoba (come hanno scritto forse un po’frettolosamente Repubblica e altri “quotidiani” on line ieri sera); e allora la diretta conseguenza di questa affermazione è che la legge sull’omofobia è veramente una mannaia sulla libertà d’opinione!
2) se invece le Sentinelle non sono da considerarsi omofobe, allora Scalfarotto & Co devono condannare per forza le violenze dell’arcigay, dei centri sociali, di tutti quelli che la stampa progressista ha delicatamente accarezzato come “antifascisti”…!
Delle due l’una. Scelgano, che abbiano il coraggio e la dignità di uscire allo scoperto!
Urge una risposta, serve chiarezza.
Ritengo superfluo, invece, un giudizio sui tanti articoli di giornale che hanno scritto sui fatti di ieri. Ripropongono il vecchio giochino di dare del “fascista” a chiunque si oppone a quello che il terrorismo intellettuale certifica come il “bene”. Oggi il bene non è più l’affermarsi del marxismo, bensì i diritti omosessuali. Chi vi si oppone è un fascista. Vedere l’Italia ancora piegata sotto il peso di questa retorica pelosa è di una tristezza che non merita commenti!
Merita invece una grande solidarietà il movimento delle Sentinelle in Piedi, per la bellezza della protesta, per l’onestà intellettuale dimostrata, e per condannare senza riserve tutti i violenti e i prepotenti che hanno loro impedito di esprimersi in pace… e in silenzio.