Condividi:

In Texas una nuova legge con restrizioni all'aborto

Fonte:
CulturaCattolica.it

Il Texas ha approvato una nuova legge sull’aborto, una legge più restrittiva, diventando il 13esimo Stato USA a non ammettere aborti dopo la ventesima settimana di gravidanza.
Molti organi di stampa hanno presentato questa legge con una lettura decisamente esagerata; dovremmo aiutare la gente a comprendere cosa significa un bambino alla ventesima settimana gestazionale. A partire dall’ottava settimana tutti gli organi sono già presenti, si dovranno poi solo sviluppare, a un mese il battito del suo cuore può già essere fissato su un elettrocardiogramma. Il bambino già nella pancia della mamma prova emozioni e comunica con la mamma.
La soglia della ventesima settimana è stata indicata sulla base dell’assunzione che da questo momento il feto comincia a provare dolore; è noto che gli interventi pre-natali sono oggi fatti con anestesia anche per il bambino, proprio perché scientificamente è riconosciuto che anche il feto soffre.
Una legge quindi che tende a evitare l’aborto in età gestazionale avanzata. Vogliamo qui ricordare il tentativo della Regione Lombardia, con delle norme applicative della legge 194 che avevano introdotto il limite delle ventidue settimane più tre giorni per l’interruzione di gravidanza. Limite bocciato dal TAR. Oggi a ventidue settimane la scienza dice che un bambino prematuro se preso in cura e rianimato può sopravvivere, e quindi come afferma anche la Legge194/78 se il bambino ha capacità di vita autonoma bisogna provvedere ad essa, e l'aborto non è consentito.
Va ricordato che l'ecografia morfologica, che consente lo screening e la diagnosi di eventuali malformazioni del feto, è comunemente eseguita alla 20-22ª settimana. È evidente che avvicinare a questo periodo della gravidanza il momento in cui, per la possibile vitalità del feto, l'aborto non è più consentito, rappresenta per certi sostenitori dell'ideologia pro-choice la minaccia di non poter selezionare la vita nascente.
La nuova legge del Texas innalza gli standard di sicurezza delle cliniche che praticano l’aborto, equiparandoli a quelli dei centri chirurgici; una misura che potrebbe portare alla chiusura di 37 delle 42 cliniche specializzate del Texas. Limitazioni sono introdotte anche all’uso della pillola abortiva, la RU-486, che dovrà essere somministrata sotto strettissimo controllo medico. Una legge quindi anche a tutela della salute della donna; ricordiamo che in Italia la RU-486, medicinale abortivo, deve essere somministrata in ospedale.
Queste restrizioni alle cliniche probabilmente sono avversate anche per gli interessi economici troppo spesso taciuti che ruotano intorno al business dell’aborto specie in America.
Su questi temi si accusa sempre la parte pro-life di essere “integralista” o spinta da fattori religiosi che non appartengono a tutti; invece la scelta di far vivere tutti i bambini/e che hanno 20 settimane è una scelta ragionevole, scientificamente valida, e soprattutto umana. Non saperlo vedere, questo sì, è vero integralismo antiumano e ideologico. La vita è un dono, e queste scelte umane aiutano ad aprire gli occhi, prima o poi sarà chiaro a tutti che la società che punta alla vita saprà essere migliore.

Vai a "Ultime news"