Condividi:

Otto anni di Benedetto XVI

Fonte:
CulturaCattolica.it

Ricorderemo sempre il suo sguardo dolce; ricordiamoci la bellissima catechesi in piazza san Pietro ai bambini, e soprattutto i suoi discorsi! Come dimenticare quelli tenuti a Vienna, Washington, Berlino, Londra, Parigi, in cui ha richiamato le radici cristiane della nostra società, e l’idea di una laicità ancorata alla legge naturale e che lascia alla religione lo spazio pubblico per creare quel consenso etico comune che oggi appare appannato, di fronte a quello che è stato indicato come l’avversario numero uno dal Papa: il relativismo.
In Giordania, in Libano ma prima ancora nel discorso di Ratisbona ha ricordato il legame inscindibile tra ragione e fede, e la necessità del dialogo tra le religioni e del rifiuto dell’uso del nome di Dio per giustificare la violenza.
Al centro del suo pontificato la gioia che deriva dalla fede, ma anche il richiamo continuo alla difesa del creato e di quell’umanesimo che il cristianesimo ha forgiato: la difesa della vita e della famiglia che ha messo al centro della difesa della pace e dello sviluppo. Proprio in una delle ultime udienze generali ha ricordato che “Le prove a cui la società attuale sottopone il cristiano sono tante, e toccano la vita personale e sociale. Non è facile – ha elencato – essere fedeli al matrimonio cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare spazio alla preghiera e al silenzio interiore. Non è facile opporsi pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie, quali l'aborto in caso di gravidanza indesiderata, l'eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie ereditarie". Benedetto XVI ha così ribadito con forza uno dei temi del suo pontificato, richiamando ogni cristiano alla testimonianza pubblica sui valori non negoziabili. Ed ha richiamato all’inscindibilità della questione antropologica e sociale.

Ricordiamo con emozione le sue parole in difesa della famiglia aperta alla vita nel viaggio a Milano, dove abbiamo partecipato alla Santa Messa da lui presieduta.
Noi abbiamo avuto la gioia di partecipare anche alla GMG di Colonia, il suo esordio coi giovani, dove ha esortato i giovani a non vivere la fede come un prodotto di consumo, nel quale si prende solo ciò che piace. I giovani che gli sono sempre stati vicini, come a Loreto dove ha ricordato loro di non rinunciare ai propri sogni: nulla è impossibile a Dio.

Benedetto XVI ha mostrato coraggio e determinazione affrontando lo scandalo dei preti pedofili, ponendosi sempre a difesa dei ragazzi e delle vittime come nessuno aveva fatto prima.

Certo un grande maestro che ci ha richiamato all’Amore di Dio, alla Speranza; rimarranno sicuramente le sue tre encicliche "Deus caritas est", "Spe salvi" e "Caritas in veritate" che rappresentano la centralità che Cristo ha avuto nel suo pontificato e nei suoi insegnamenti. Rimarranno la sua profondità che si è unita alla sua semplicità, le sue catechesi sempre mirabili strumenti per approfondire i temi di fede.

Nella sua ultima catechesi Benedetto XVI ha detto “C’è in me una grande fiducia, perché so, sappiamo tutti noi, che la Parola di verità del Vangelo è la forza della Chiesa, è la sua vita. Il Vangelo purifica e rinnova, porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di Dio nella verità e nella carità. Questa è la mia fiducia, questa è la mia gioia”.
Parlando dei suoi 8 anni di pontificato ha così riassunto questo suo cammino: “E’ stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto”.

Vai a "Ultime news"