Manif: la sorpresa della Francia
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Il tema del matrimonio tra due persone dello stesso sesso e della possibilità data loro anche di adottare un figlio è ormai all’ordine del giorno in diversi paesi. In particolare in questi mesi ampia discussione si è avuta in Francia, dove il governo socialista ha promosso una nuova legge «Matrimonio per tutti» che intende riconoscerli, ma anche negli Usa sono stati al centro della politica di Obama e in Gran Bretagna forte è l’opposizione della Chiesa anglicana, oltre a quella cattolica, per la nuova legge voluta dal governo e non ancora approvata.
Certo ci sono paesi dove leggi di questo tipo sono già in vigore, come la Spagna che sotto Zapatero ha annullato nella legislazione ogni differenza sessuale perfino nei termini genitoriali. Tutto questo dimostra che i famosi PACS francesi e le leggi per le coppie di fatto sono solo la premessa e la preparazione culturale ai matrimoni omosessuali e quindi all’adozione dei bambini, perché altrimenti non si spiegherebbe in Francia in particolare modo ma anche in Germania la volontà di arrivare a questo “traguardo ideologico” nonostante ampi diritti per le convivenze di qualunque tipo siano già riconosciuti come diritti di coppia. Ricordiamo che in Italia molti dei diritti richiesti sono già riconosciuti come individuali dal codice civile.
Ma proprio dalla laica Francia con un po’ di sorpresa abbiamo assistito a una partecipazione di massa a manifestazioni di protesta contro il disegno di legge socialista e per difendere la famiglia fondata su uomo e donna e sul diritto del bambino ad avere una mamma ed una papà. Il manifesto promosso dai pro-family in Francia afferma “Il progetto di legge «Matrimonio per tutti» ribalta il Codice civile sopprimendo sistematicamente le parole «marito» e «moglie», «padre» e «madre», a profitto di termini asessuati e indifferenziati (specialmente «genitori»). Questo progetto intende dunque sopprimere legalmente l’alterità sessuale e rimettere in causa il fondamento dell’identità umana: la differenza sessuale e la filiazione che ne risulta. Esso apre la via a una nuova filiazione «sociale», senza rapporto con la realtà umana. Esso crea il quadro di un nuovo ordine antropologico, fondato non più sul sesso ma sul genere e sulla preferenza sessuale”. Come ricordato recentemente da Benedetto XVI “Nella lotta per la famiglia è in gioco l’uomo stesso”. “Se viene a mancare la “dualità” dell’essere umano come maschio e femmina, così come Dio li ha creati (cfr. Gen 1,27) allora non esiste neppure più la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione. Persino i figli arrivano a essere privati della dignità che è loro propria e vengono ridotti ad un “oggetto di diritto”. E infatti il manifesto francese ricorda come la “Il «Matrimonio per tutti» condurrà ineluttabilmente alla procreazione scientifica per tutti!”
Chi pretende di rendere l’unione omosessuale uguale al matrimonio dovrebbe poi spiegarci come si comporterebbe quando dopo questa alterazione della famiglia naturale arriverà qualcuno a chiedere di riconoscere la poligamia o altri tipi di convivenze. Tutti i promotori di queste leggi parlano di libertà e di diritti (e qui nessuno vuole interferire sulle libertà personali o discriminare qualcuno), ma con queste leggi invece si pretende che lo Stato riconosca un pensiero culturale minoritario, cambiando il diritto pubblico e alterando la prima forma di società che è la famiglia tra uomo e donna, arrivando addirittura nel caso a discriminare dichiarando omofobo chi è contrario.
Spesso si cerca di portare come giustificazione a favore dell’adozione di bambini da parte di coppie di persone dello stesso sesso, il fatto che così si possono aiutare i bambini che non hanno una famiglia. Ma l’adozione non è un diritto degli adulti, serve a donare dei genitori ai bambini: è un diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà. Inoltre vale la pena di sottolineare come la realtà dimostra (vedi il caso di Elton John) che non avverrà questo, ma si procederà alla procreazione assistita per soddisfare solo un proprio bisogno genitoriale senza pensare minimamente all’adozione.
Ricordiamo inoltre che per l’articolo 7 della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989 il «fanciullo ha diritto a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi», anche la nostra Costituzione italiana all’articolo 29 afferma: «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio» e aggiunge che «è dovere e diritto dei genitori mantenere ed educare i figli». Dove sono tutti i paladini della Costituzione? Come non condannare la motivazione strumentale di una recente sentenza della Cassazione che in un caso di affidamento, nel quale non vogliamo entrare non conoscendo la situazione di contesa fra i genitori, ha però espresso un giudizio del tutto ideologico che contraddice la nostra stessa costituzione affermando che “Non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza – scrive la Cassazione – bensì il mero pregiudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”
Dovrebbe far riflettere che in manifestazioni come quella di Parigi erano presenti famiglie di cultura, religione e appartenenza politica diversa e perfino associazioni omosessuali, tutti fedeli alla laicità dello Stato rispettosi delle sue leggi e della legge naturale del matrimonio tra uomo e donna, per contro le leggi per il matrimonio omosessuale sono sollecitate da élites e lobbies che i politici assecondano pensando che la gente sia poco interessata o perfino favorevole. La Francia dimostra che un paese che è l’emblema della laicità può difendere la legge naturale e la ragione, i paesi cosiddetti cattolici dovrebbero prenderne esempio.
Concludiamo allora con le parole di Benedetto XVI all’incontro coi politici cattolici partecipanti all'Incontro dell'Internazionale Democratico Cristiana : “Un autentico progresso della società umana non potrà prescindere da politiche di tutela e promozione del matrimonio e della comunità che ne deriva”.