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I Vescovi USA ci insegnano la laicità

Fonte:
CulturaCattolica.it

Ho appreso con soddisfazione che i Vescovi Americani hanno promosso una iniziativa in difesa della libertà religiosa, appellandosi ai principi costituzionali degli USA, e chiedendo a tutti i credenti di agire per difendere un principio che è a salvaguardia di una società che voglia essere civile, e non discriminante nei confronti di nessuno.
Credo che quanto da loro affermato sia un autentico contributo per definire la laicità dello stato: laicità non come ideologia che cancella le identità, ma come riconoscimento dei diritti della coscienza, anche in ambito civile. E tale riconoscimento può garantire che non ci siano discriminazioni tra i cittadini.
Ritengo utile questo testo (che presento in una traduzione spero fedele – I need your help, thanks!) perché possiamo fingere di non vedere, ma siamo in presenza di una concezione totalitaria della vita civile, come alcune prese di posizione qui in Europa fanno presagire.
Come cattolici dobbiamo avere il coraggio di esprimere la nostra cultura, abbiamo valori di serie «A» e possiamo dare un contributo di libertà in questa società dove diventa sempre più difficile e «sconveniente» esprimersi controcorrente (senza dovere scomodare Marcuse con la sua acuta riflessione sull’«uomo a una dimensione»).
Chiediamo che anche i nostri Pastori abbiano il coraggio e la chiarezza nell’indicarci un cammino praticabile, che siano con noi alla testa di una battaglia di civiltà, perché non si possa dire che, in questa terribile situazione di libertà minacciata, siamo stati in silenzio. La nostra tradizione ci insegna i contenuti e il metodo di questa battaglia. Non ci ha mai insegnato a nasconderci. Poco tempo fa, ascoltando la testimonianza di un Vescovo pakistano accorso in difesa dei suoi cristiani in un villaggio attaccato dai mussulmani, di fronte al suggerimento da parte dei cristiani minacciati di morte – generoso e in buona fede – di nascondersi per salvare la propria vita, la sua risposta è stata: «Non sono venuto qui per nascondermi, ma per condividere il vostro destino». Questi sono i pastori che chiediamo. E che vogliamo seguire, ad ogni costo.


VOGLIONO RISCRIVERE (E NON PROTEGGERE) LA VOSTRA FEDE
I politici dovrebbero proteggere la nostra fede. Non riscriverla.
Come Cattolici, siamo chiamati a vivere la nostra fede ogni giorno – non solo la domenica. Serviamo i poveri ed i bisognosi, proteggiamo la vita in tutte le sue stagioni, diamo il benvenuto agli immigrati e ci battiamo per la giustizia sociale. Il nostro servizio scaturisce direttamente dalla nostra fede; le due realtà non possono venire separate. Queste sono questioni di coscienza e di principio, non soggette al compromesso o alla negoziazione politica.
Come Americani, abbiamo sempre apprezzato il nostro Primo Emendamento sulla libertà religiosa: non solo la libertà di culto nei santuari, ma anche la libertà di azione secondo la nostra fede nel mondo. E per quasi 40 anni entrambi i partiti politici hanno stanziato leggi federali che proteggessero il diritto di coscienza. Ma ora, per tutta l’America, la nostra fede sta per essere riscritta dal governo.

Riscrivere: ecco come definiamo la nostra fede.
Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani ha deciso recentemente che le scuole, le attività caritative e gli ospedali cattolici non sono “datori di lavoro religiosi” che meritano libertà religiosa e sostegno. Come risultato di tutto ciò, questi fornitori di servizi saranno costretti a pagare per la copertura delle spese sanitarie per la sterilizzazione e il concepimento – inclusi i farmaci per l’aborto – costringendo la gente a scegliere fra la violazione della dottrina della Chiesa e la violazione della legge.
Nel Connecticut i legislatori avrebbero recentemente proposto un disegno di legge che costringerebbe la Chiesa Cattolica a modificare la sua struttura e la sua gerarchia permettendo allo Stato di rifare la Chiesa secondo la sua immagine.

Riscrivere: ecco come serviamo i poveri
Dopo avere per anni fornito un eccellente servizio in aiuto delle vittime del traffico di esseri umani, la Chiesa è stata impedita di fornire questo servizio perché il Governo Federale – adesso per la prima volta – ha chiesto alla Chiesa di sostenere le spese per gli aborti.
Molti stai hanno così creato una legislazione che impedisce ai cattolici di fornire cibo, asilo e servizi medici a immigrati senza documenti in stato di necessità.

Proteggiamo la nostra libertà americana
In questo come in altri settori della vita, il nostro Primo Emendamento sulla libertà religiosa è sottoposto a un crescente attacco.
Se questo stato di cose continua, essere cattolico in America diventerà sempre più difficile e discriminante in brevissimo tempo.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto per difendere la nostra libertà religiosa. Ecco quanto potete fare da subito:
1. Per rimanere aggiornati sulle questioni riguardanti la libertà religiosa mandate un SMS al n. 377377 con la parola FREEDOM, o visitate il sito www.firstamericanfreedom.com.
2. Con Dio tutto è possibile; senza Dio non possiamo fare nulla. Per questo, pregate perché la nostra libertà sia conservata.
3. Chiamate i vostri parlamentari e vigilate su come difendono la libertà religiosa, e chiedete loro di proteggerla.
La Conferenza Episcopale degli USA

Il Documento dei Vescovi USA
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