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Il Nobel per la medicina a Yamanaka: si possono riprogrammare le staminali adulte

Fonte:
CulturaCattolica.it

Come ha ben scritto Assuntina Morresi su Avvenire, è stato un bel giorno per la scienza il premio Nobel per la medicina al giapponese Yamanaka.
Il ricercatore giapponese Shinya Yamanaka ha ottenuto cellule totipotenti derivate dalla trasformazione delle cellule staminali adulte; potremmo per semplificare dire che ha trovato un procedimento per far tornare le cellule come le staminali embrionali, per poi poterle riprogrammare per diventare cellule del tipo richiesto. Una rivoluzione nella ricerca che ha spinto molti scienziati e ricercatori ad abbandonare l’utilizzo delle cellule staminali embrionali; tra questi anche il papà della pecora Dolly la cui sperimentazione è ora ritenuta una strada senza sbocchi anche dal suo autore che vide le infauste conseguenze sulla pecora stessa.
La cosa straordinaria è che questo procedimento non ha alcun impatto etico ed è stato il risultato di una ricerca che voleva essere etica, diceva infatti Yamanaka: «Quando ho visto l’embrione, mi sono reso conto all’improvviso che c’era solo una piccola differenza fra lui e mia figlia. Ho pensato che non possiamo continuare a distruggere embrioni per la nostra ricerca. Ci deve essere un’altra strada». Il successo sperimentale è accompagnato anche dagli insuccessi che provengono fino ad oggi dalla ricerca sulle cellule staminali ottenute distruggendo gli embrioni.
Siccome siamo chiamati a confrontarci con la realtà altrimenti scadremmo nella ideologia, vogliamo invitare quanti avevano accusato la Legge 40 di essere contro la scienza a fare una rettifica, e a riconoscere come la scelta eticamente migliore non fosse affatto utopica. Adesso diciamo che tutti devono impegnarsi nella difesa delle Legge 40.
La ricerca è stata fatta su animali seguendo i protocolli scientifici internazionali, e questo dovrebbe far riflettere chi da mesi fa campagne stampa contro la sperimentazione sugli animali e non dice invece niente sulla sperimentazione sugli embrioni. Sempre la scienza è partita dalla sperimentazione sugli animali per arrivare a benefici sugli uomini, la sperimentazione diretta sugli uomini fu impiegata da totalitarismi che oggi consideriamo disumani, e questo dovrebbe interrogare chi continua a finanziare o a scrivere di possibili successi, ad ora inesistenti, della ricerca sugli embrioni.
La scienza ha come scopo il bene dell'uomo: se la strada per ottenerlo andasse contro l'uomo, non sarebbe percorribile anche se portasse risultati; questa storia di successi deve spingerci a rigettare quelle tesi che dipingono sempre il mondo cattolico come retrogrado.

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