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Sposati, sii sottomessa, e confida nel tuo amante

Fonte:
CulturaCattolica.it
La cosa è cominciata così: i primi anni di matrimonio ho affrontato come tutti il passaggio dalle farfalle nello stomaco alla quotidianità.

"Sposati e sii sottomessa" è il titolo del libro della giornalista Costanza Miriano, se non sei una che quando non è d’accordo o non capisce, dice “chissenefrega” e fa spallucce, diventa inevitabile andare a leggere di cosa si parla.

Sottomessa a me? Mai!

Poi leggendo il libro, scopro che “sottomessa” in quei termini in fondo lo sono felicemente anch’io, messa sotto a reggere questa bella, numerosa, e sfaccettata famiglia.
Un marito che lavora all’estero, un figlio praticante avvocato con una neonata passione per il giardinaggio, un figlio laureato diviso tra lavoro, progetti per il futuro e decisioni da prendere, un figlio quasi laureato, leghista moderato, tifoso interista senza moderazioni, un quarto “figlio” ragazzo down, spiritoso, simpatico, faticoso, un uomo rimasto bambino che ci costringe a guardare la vita dal suo punto di vista e con le sue priorità.
Aggiungici un lavoro, la passione per la fotografia, la cucina, la vita e scopri che reggi da "messa sotto" la piramide della tua vita e capisci che solo con le tue forze non ce la faresti mai, perché sei fragile, scostante, a volte un po’ depressa, soffri la solitudine, ti senti inadeguata, non si sta “sottomessi” da soli per reggere ci vuole l’aiuto, di un marito certo, qualche volta degli amici, certo ma non basta.

Poi leggi il post sul di Costanza Miriano e scopri il suo segreto e poiché un segreto confidato a un blog, segreto più non è eccolo, ve lo segnalo.

Va bene. Ve lo devo. E’ giunto il momento.
di Costanza Miriano

Ve lo devo per la fedeltà al blog, per la stima e l’affetto che molti di voi mi hanno dimostrato.

E’ una cosa un po’ difficile da dire, ma quando l’avrò fatto mi sarò liberata.

Ho un amante.

Ce l’ho da parecchio tempo, ma ultimamente la cosa si è aggravata, si è intensificata.

Molti di voi lo conoscono bene, anche perché è un gran seduttore.
E’ molto, molto affascinante.
E’ l’uomo più affascinante che si sia mai visto. Anzi è l’uomo per eccellenza.

Si chiama Gesù Cristo.

A dire la verità sono così leggerina di sentimenti che a volte tradisco persino lui. A volte me ne dimentico, non lo chiamo, non ci parlo, ma lui sta sempre lì, mi accoglie ogni volta che torno da lui. E non è geloso di mio marito, anzi, è lui che ci ha presentati. Mi parla sempre bene di lui, adesso che ci penso.

E’ stato il mio padre spirituale ad autorizzarmi a farmi un amante. La cosa è cominciata così: i primi anni di matrimonio ho affrontato come tutti il passaggio dalle farfalle nello stomaco alla quotidianità. Ero felice, convinta della mia scelta, ma facevo anche fatica. E siccome vanto una laurea in lamentologia applicata, con una specializzazione in brontolio sommesso, quando andavo a confessarmi invece che dire i miei, di peccati, dicevo quelli di mio marito. E’ una gran comodità rovesciare sugli altri la responsabilità della fatica, di quello che ci manca.

E così, quando mi lamentavo, padre Emidio – così si chiama il povero martire che ha immolato le sue orecchie – mi invitava a indirizzare altrove le mie lamentele. A parlarne col Signore. Tu sei sposata prima di tutto con lui, mi diceva. Con lui devi parlare se le cose non vanno come vuoi, per lui devi accettare, al suo amore immenso e smisurato devi rispondere con i tuoi (miseri, n.d.r.) atti di amore in casa. Ovviamente lui, Emidio, sapeva che la colpa della mia non piena soddisfazione era della mia immaturità e del mio egoismo, ma siccome è un fine conoscitore dell’animo umano (purtroppo è impossibile dirgli bugie, quindi nel caso di qualcosa di losco, tenetevi alla larga), invece che rilevare la mia schiappitudine mi mandava da quello che può guarirla.

Le prime volte la cosa non mi filava molto, non mi quadrava, e mi dispiaceva anche un po’. Ma come, l’amore perfetto? Il sogno? I violini?

Poi però ho cominciato a capire.

Solo il Signore colma tutte le nostre attese, tutti i nostri desideri, guarisce le paure e le infermità, delle quali non sempre possiamo costringere l’altro a farsi carico. Il Signore si prende il nostro passato ferito, o sporco, o sbagliato. Lo trasforma. Lui sì che è un maestro nell’arte del riciclo: prende i rifiuti e ne fa opere d’arte, se noi glieli consegniamo davvero.

Come l’amore divino e quello umano si intreccino e si potenzino l’uno con l’altro è davvero uno dei più grandi prodigi del creato, ai miei occhi.

Come l’uomo e la donna, tuffandosi nel piacere più sublime, si uniscono e generano il miracolo incommensurabile di una nuova persona, così unendosi nella quotidianità generano una nuova vita. La vita a due, la vita della coppia, la vita della famiglia, dove il femminile e il maschile si mescolano, si intrecciano, si avviluppano e creano qualcosa di nuovo, che prima non c’era.

A immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò. Nell’essere maschio e femmina, nel mettere i diversissimi talenti a servizio di un disegno comune abbiamo una potenza gigantesca. Poco meno degli angeli lo ha fatto. Maschio e femmina.

p.s. Visto che oggi sono in vena di annunci, è con una certa solennità che vi comunico che mio marito, quel sant’uomo, mi ha comprato un computer nuovo. Ho il tasto canc che funziona, e in più il mio meraviglioso arnese (non so manco di che marca è) non traballa, e non ho più bisogno di mettere sotto l’angolo in alto a sinistra un pezzo di albicocca. Purtroppo non è rosa.

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