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"Il pranzo di Babette” di Karen Blixen 1 - Un racconto conviviale

Fonte:
CulturaCattolica.it

Premessa
Il racconto lungo “Il pranzo di Babette” (1) scritto da Karen Blixen (2) nel 1958 e inserito nella raccolta “Capricci del destino” (l'ultimo libro pubblicato in vita dall’Autrice), ha come tema il cibo o meglio il valore del ritrovarsi conviviale, anche in consonanza con i temi proposti da EXPO 2015.

In Norvegia c’è un fiordo – un braccio di mare lungo e stretto chiuso tra alte montagne – che si chiama Berlevaag Fjord. AI piedi di quelle montagne il paese di Berlevaag sembra un paese in miniatura, composto da casine di legno tinte di grigio, di giallo, di rosa e di tanti altri colori.
Sessantacinque anni fa, in una delle casine gialle, vivevano due anziane signore. A quell’epoca altre signore portavano il busto, e le due sorelle avrebbero potuto portarlo con altrettanta grazia, perché erano alte e flessuose. Ma non avevano mai posseduto un oggetto di moda, e per tutta la vita si erano vestite dimessamente, di grigio o di nero
.”
L’inizio del testo ha un tono quasi fiabesco: In Norvegia c’è un fiordo … un paese in miniatura…In una delle casine gialle vivevano due anziane signore… e procedendo nella lettura ci troveremo di fronte ad un racconto semplice, costituito da un pugno di eventi, con protagonisti delineati con tratti essenziali, che però ci porterà al progressivo svelamento di qualcosa di inaspettato, di una realtà che nel tempo cambia volto e si trasfigura: i valori più alti occuperanno la scena e grandezza e nobiltà si affermeranno.
Il pranzo di Babette è stato tradotto in film da Gabriel Axel, ottenendo nel 1988 l’Oscar per il miglio film straniero, grazie alla sua trama, alla ricostruzione evocativa del paesaggio, alla straordinaria bravura di tutti gli interpreti e in particolare di Stéphane Audran, nel ruolo di Babette, la mitica Chef protagonista del libro e del film.
Ha ispirato scrittori e cultori di cinema e di cucina, blog e siti, ha dato il nome a ristoranti famosi e raccolte di ricette, che hanno valorizzato del testo soprattutto il ruolo svolto dal cibo e dalla consumazione del pranzo in compagnia capaci di esaltare abilità culinarie, sapori e gusti, sapienti abbinamenti di vini preziosi e portate ricercate.
Noi però intendiamo privilegiare una lettura che colga il messaggio profondo del testo, e faccia emergere più che non l’importanza del cibo, quella del riunirsi conviviale per un pranzo condiviso e dei suoi effetti, con il lento mutamento del comportamento e della vita dei suoi protagonisti.

NOTE
1. Il nome di Babette è riconducibile alla celebre figura di Alice Babette Toklas, scrittrice americana espatriata, che, come Babette, si affermerà come cuoca in terra straniera, divenendo autrice di un celebre ricettario (Toklas 1954) di cucina francese.
2. Karen Christentze Dinesen, baronessa von Blixen-Finecke (Rungsted, 17 aprile 1885 – Copenaghen, 7 settembre 1962), fu una scrittrice e pittrice danese, che fu nota in carriera con vari pseudonimi, il più famoso dei quali è Karen Blixen, anche se pubblicò opere con il nome di Isak Dinesen (suo cognome di nascita), Tania Blixen, Pierre Andrèzel e ancora Osceola.

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